La mostra presenta il lavoro di Brouwn, artista radicale dell'arte concettuale e che persegue dai primissimi anni Sessanta una forma d'arte legata alle sue (e altrui) misure corporali.
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Stanley Brouwn, uno degli artisti più radicali dell'arte concettuale,
persegue dai primissimi anni Sessanta una forma d'arte legata alle sue (e
altrui) misure corporali.
Celebri i suoi This way Brouwn disegni dove domandava ai passanti informazioni su
percorsi in Amsterdam.
I suoi libri recenti hanno tutti lo stesso formato e identica impostazione.
Di formato quadrato, caratteri in Helvetica, anche il libro che pubblichiamo in
occasione della nostra prima mostra con Stanley, elenca i passi che Brouwn ha fatto
a cavallo tra 2005 e 2006, esattamente dal 12.12.2005 ed il 1.1.2006.
Ogni giorno di questi, Brouwn ha contato i passi.
Curioso capire quanti ogni giorno.
Una nota che non poteva sfuggire: il giorno di Natale (25.12.2005) Stanley ha
camminato poco, meno del solito.
Anche la scelta delle date è sintomatica: due cifre tonde 12.12 come inizio e
1.1 come data finale.
Piccoli indizi, per un lavoro non privo di una sottile ironia, per chi la sa
cogliere...
La “mostra” di Stanley l’abbiamo inseguita da anni,
direi dall’inizio della nostra attività.
Adesso è giunto il momento ma... siccome Brouwn è un
artista particolare, anche la “mostra” lo sarà.
Manca una settimana all’inaugurazione, sappiamo sol
o che sarà qualcosa di molto speciale. I lavori non
sono ancora stati
trasmessi: Stanley detterà le opere al telefono. Ma
nterrà una distanza tra sé e la galleria (d’altrond
e il suo lavoro è
sempre stato sulla distanza, sulle misure, sui pass
i, sul tempo che trascorre).
Un metodo di “raffreddamento” dell’opera di un arti
sta concettuale della primissima ora, che trae le c
onseguenze più
estreme dagli assunti di questa corrente artistica.
L’arte concettuale tiene banco dai primi anni Sessa
nta, avendo contribuito a fare chiarezza e pulizia
nel mondo dell’arte
dove si accavallano opposte tendenze che si negano
reciprocamente.
Una mostra da non perdere per capire quale rapporto
può a volte intercorrere tra artista e gallerista
per raggiungere
risultati comuni, anche se non immediatamente evide
nti, come in questo caso.
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Stanley Brouwn is one of the most radical figures i
n conceptual art; since the very early Sixties, he
has explored a form of
expression connected to bodily measurements – his o
wn and other people’s.
One famous example of his work is
This Way Brouwn
, drawings that came from asking passers-by for dir
ections in
Amsterdam.
His recent books all feature the same format and la
yout. Square, and printed in Helvetica typeface, th
e book we are
publishing for our first show with Stanley lists th
e steps that Brouwn took as 2005 turned into 2006,
more specifically, from
12/12/2005 to 1/1/2006.
During this span of time, Brouwn counted his steps
each day. Curious to find out how many there would
be. One thing we
can’t help noticing: on Christmas (December 25, 200
5), Stanley walked around far less than usual.
The choice of dates is also telling: two repeated n
umbers, 12/12 and 1/1, as the starting and ending p
oint.
Little clues, in a piece that’s not without its own
subtle humor, for those capable of grasping it...
We’ve been pursuing this “show” of Stanley’s for ye
ars, ever since we started out, really.
And now the time has come, but... since Brouwn is a
unique artist, his “show" will be unique, too.
It’s only a week till the opening, and all we know
is that it will be something very special. We haven
’t received the works
yet; Stanley will be dictating them over the phone.
He will be keeping a distance between himself and
the gallery
(moreover, his work has always been based on distan
ce, measurements, steps, time going by).
It’s a way to “cool off” the work of an artist who
has been a conceptualist from day one, and who carr
ies the principles
behind this artistic current to their extreme concl
usions.
Conceptualism has held sway since the early Sixties
, helping to put some clarity and order into an art
world swamped by
conflicting trends that cancel each other out.
A show you shouldn’t miss, if you want to fathom th
e relationship between artist and gallerist that it
sometimes takes to
arrive at a shared goal, even when—as in this case—
the results can’t be immediately seen.
Inaugurazione 22 novembre alle 18
Galleria Massimo Minini,
via Apollonio 68, Brescia.
Orario: da lunedì a venerdì ore 10 - 19,30
sabato 15.30 - 19.30.
ingresso libero