Codici Trascendentali. Opere con soggetti architettonici, le 'Vele', lavori su alluminio specchiante con boschi e vortici, sculture in bronzo e terracotta.
a cura di Maria Luisa Trevisan
Ogni opera racchiude in se' una storia mistica e segreta. Ogni immagine può essere letta a vari livelli attraverso un codice fatto di numeri e di lettere.
Quanto siamo pronti ad andare oltre la realtà? La possibilità di intraprendere questo affascinante viaggio lo offe la galleria d'arte contemporanea
Verrà inaugurata la mostra di Tobia Ravà, che, come il Virgilio dantesco, accompagnerà il fruitore dell'arte alla scoperta della cultura ebraica attraverso i suoi CODICI TRASCENDENTALI. Tobia Ravà, dopo aver sperimentato molti percorsi creativi inerenti al rapporto arte e scienza, dal 1998 ha avviato una ricerca inerente le correnti mistiche della cultura ebraica: dalla kabbalah al chassidismo, proponendo un nuovo approccio simbolico attraverso le infinite possibilità combinatorie dei numeri. La sua ricerca non si deve intendere affatto come riduzione del mistico al misterico, all'esoterico, ma come visualizzazione di una profonda consapevolezza che la mistica è, secondo la definizione di Platone e nel suo senso originario e autentico, saggezza e conoscenza di ciò che è universale.
Nella galleria di Piazza Sant'Andrea a Treviso saranno esposte una ventina di opere con soggetti architettonici, le "Vele", lavori su alluminio specchiante con boschi e vortici, sculture in bronzo e terracotta raffiguranti piante, animali ed assemblaggi, realizzati con logiche e percorsi storico-filosofici oppure attraverso semplici associazioni mentali.
Sia le composizioni architettoniche, sia quelle a soggetto naturalistico si legano strettamente al contesto culturale veneto. Le opere sono costruite con un fitto tracciato di numeri e concetti fondamentali della cultura ebraica, concernenti l’etica e la riqualificazione dell’uomo e dell’ambiente, attraverso un processo di permutazione (ghematrià). Anche le ultime sperimentazioni dell’artista, che riprendono una tecnica antichissima quale la fusione in bronzo a cera persa, si collegano alla tradizione padovana del bronzetto e suggellano una particolare unione tra capacità tecnica e contenuto.
Le opere di Tobia Ravà riportano elementi archetipali della cultura ebraica e si sviluppano attraverso sequenze numeriche riferite ad un linguaggio cosmologico universale, poiché attraverso i concetti base della kabbalah ("tradizione" e anche "ricezione", indica la tradizione mistica del pensiero ebraico), si può arrivare ad un percorso etico-filosofico, legato al pensiero di Itzachq Luria, al contempo antichissimo e moderno, per una nuova lettura in chiave etica dell’agire nel mondo contemporaneo. Partendo dal pensiero di alcuni studiosi di mistica, prende in considerazione alcune parole chiave del nostro linguaggio di cui spesso non si percepisce più, o non si conosce o riconosce, il significato più profondo.
Illustrandone il loro uso nella tradizione mistica, indica la possibilità di percorrere in prima persona il cammino dell’interiorità, della saggezza, della beatitudine e dimostra che la mistica è di tutti, attraversa le epoche e le diverse culture.
Inaugurazione 27 novembre ore 18.30
Spazio Open - Spazio Bevacqua Panigai
piazza sant'andrea, 5/a Treviso
Dal mercoledì al venerdì dalle 15 alle 19 e il sabato dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 17.
ingresso libero