La mostra presenta una collezione di fotografie della Prima Guerra Mondiale, scattate da tre soldati-fotografi cecoslovacchi: Gustav Broz, Jan Mysicka e Jenda Rajman.
La mostra “I fotografi della Grande Guerra” commemora i 100 anni della Prima Guerra Mondiale attraverso fotografie uniche scattate da soldati cecoslovacchi su vari fronti durante il conflitto. La mostra, dedicata al centesimo anniversario della Prima Guerra Mondiale, è un’occasione straordinaria per ammirare le fotografie di tre soldati-fotografi cecoslovacchi direttamente dal fronte, una testimonianza unica sulla Grande Guerra riscoperta a distanza di novant’anni. La mostra presenta una collezione di fotografie della Prima Guerra Mondiale, scattate da tre soldati-fotografi cecoslovacchi: Gustav Broz (inviato prima sul fronte italiano e poi su quello russo), Jan Mysicka (sul fronte ungherese e poi su quello italiano) e Jenda Rajman (dall’ospedale sloveno di Podmelec).
Questa raccolta di fotografie, “scoperta” dopo novant’anni, è unica nel suo genere, perché dà una testimonianza diretta di tutti gli aspetti quotidiani del conflitto: la vita sul fronte, il coinvolgimento dei civili, il dolore fisico e psicologico. Ogni scatto è accompagnato da una didascalia che ne descrive il contenuto. Le fotografie dal fronte di Gustav Broz, Jan Mysicka e Jenda Rajman costituiscono una testimonianza di grande valore storico e artistico e offrono uno sguardo nuovo, diretto e accurato, su una delle pagine più importanti della storia europea e mondiale.
Gustav Brož
Il suo nome è stato identificato da alcune fotografie e dagli appunti dettagliati che scriveva accanto a ogni scatto. Brož cominciò la guerra sul fronte italiano; successivamente fu trasferito a est, sul fronte russo, dove vennero scattate la maggior parte delle sue bellissime fotografie (e dove disertò nel 1916). Le sue foto - come “Nella nostra cucina”, ”Il salto del cane sanitario”, “Affumicatori da campo” e tante altre - sono oggi considerate dei gioielli della fotografia ceca e sono apprezzate a livello mondiale.
Jan Myšička
La raccolta di Myšička è formata da un’incredibile serie di negativi e copie conservata con cura da più di trent'anni nel solaio dell'insegnante Josef Bohuňovský, che la ricevette in regalo dall’unica figlia di Myšička, Mohelská. Myšička operò a Eger, in Ungheria, e sul fronte italiano, dove fu ferito due volte.
Jenda Rajman
Nel caso di Jenda Rajman ci troviamo di fronte a una collezione di fotografie senza negativi, che non sono mai stati ritrovati. Rajman lavorò per tutta la guerra nell'ospedale militare di Podmelec, in Slovenia, dove fotografò gli avvenimenti di tutti i giorni. Gli arrivi dei feriti dalle prime linee gli facevano toccare con mano l’orrore della guerra. In una fotografia si può leggere la scritta “ferito numero cinquantamila” sulla gamba di un soldato.
Inaugurazione giovedì 27 novembre, alle ore 18.30
Galleria del Centro Ceco
Via G.B. Morgagni 20, Milano
ingresso libero