Magazzino d'Arte Moderna
Roma
via dei Prefetti, 17
06 6875951 FAX 06 68135635
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Alberto Garutti
dal 11/3/2004 al 12/4/2004
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Magazzino d'Arte Moderna



approfondimenti

Alberto Garutti
Cloe Piccoli



 
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11/3/2004

Alberto Garutti

Magazzino d'Arte Moderna, Roma

Prosegue il programma Altre voci, altre Stanze/Other voices, other rooms. Ambienti d'Artista/Artists' Environments. La mostra di Alberto Garutti, fra i primi artisti a realizzare in Italia, fin dall'inizio degli anni Ottanta, progetti d'arte pubblica, sposta una precisa attitudine artistica dal contesto pubblico a quello della galleria. In questo progetto realizzato per il Magazzino d'Arte Moderna, infatti Garutti impiega la medesima attitudine, la stessa attenzione al contesto sociale, urbanistico, architettonico e individuale, che ha sempre connotato i sui lavori d'arte pubblica.


comunicato stampa

Altre voci, altre Stanze/Other voices, other rooms. Ambienti d'Artista/Artists' Environments

a cura di Cloe Piccoli

Dopo le mostre di Massimo Bartolini, Atelier van Lieshout, Vedovamazzei, Daniele Puppi, Jonas Dalhberg la personale di Alberto Garutti prosegue il programma Altre voci, altre Stanze/Other voices, other rooms, a cura di Cloe Piccoli per il Magazzino d'Arte Moderna.
Altre voci, altre Stanze/Other voices, other rooms considera l'interesse di molti artisti contemporanei per gli ambienti. Spazi astratti o praticabili, vere e proprie architetture o simulazioni virtuali, progetti in miniatura o interventi in autentici edifici, opere pubbliche e site specific works. Negli ultimi anni l'attenzione di alcuni artisti si è concentrata sullo spazio, sugli aspetti relazionali legati a diversi concetti di luogo e di ambiente, alle implicazioni dell'arte con architettura e urbanistica.
I lavori presentati al Magazzino d'Arte Moderna, e, sempre, appositamente ideati e realizzati per Altre voci, altre Stanze/Other voices, other rooms, (dal titolo del libro di Truman Capote), si inseriscono in un contesto di ricerca condiviso da artisti, architetti, e urbanisti, che stanno ridefinendo i termini dello spazio e i confini delle discipline.
Oggi diversi versanti dell'arte, dell'architettura, dell'urbanistica si intersecano in percorsi che disegnano luoghi dell'esperienza definendoli in maniera precisa, e distinguendoli rispetto a territori e paesaggi omologati che spesso costellano i nostri spazi vitali.
Punto di partenza di queste considerazioni il concetto di città diffusa, (Generic City), di Rem Koolhaas delineato in S,M,L,XL, e sviluppato negli studi successivi di Koolhaaas con l' OMA (office for Metropolitan Architecture).
Generic City, è 'un luogo liberato dalla prigionia del centro e dalla tirannia dell'identità... una città senza storia...abbastanza grande per tutti...ugualmente eccitante o noiosa, indistintamente in ogni punto...superficiale come uno studio di Hollywood, che può produrre una nuova identità ogni lunedì mattina'.

Alcuni degli artisti presentati in questo programma di mostre si sono relazionati in maniera diretta alla realtà urbana e architettonica, (Atelier van Lieshout, Alberto Garutti), altri invece riflettono sullo spazio come luogo dell'esperienza individuale (Massimo Bartolini, Vedovamazzei, Daniele Puppi, Jonas Dalhberg). In ognuno di questi due approcci, lo spazio diventa uno strumento d'indagine e d'esperienza del reale, in cui pubblico e privato si intersecano, personale e collettivo sconfinano l'uno nell'altro.

La mostra di Alberto Garutti, fra i primi artisti a realizzare in Italia, fin dall'inizio degli anni Ottanta, progetti d'arte pubblica, sposta una precisa attitudine artistica dal contesto pubblico a quello della galleria.
In questo progetto realizzato per il Magazzino d'Arte Moderna, infatti Garutti impiega la medesima attitudine, la stessa attenzione al contesto sociale, urbanistico, architettonico e individuale, che ha sempre connotato i sui lavori d'arte pubblica.
'La realizzazione di un'opera destinata allo spazio pubblico', scrive, 'impone un atteggiamento di ascolto dei luoghi, del tessuto urbano preesistente, e della sensibilità dei cittadini che vi abitano. Mi piace pensare d'intervenire dentro la città sapendo rinunciare a qualunque tipo di ostentazione, assumendo così la responsabilità etica di un approccio metodologico che assecondi le esigenze della committenza: gli abitanti sono i destinatari dell'opera, e in un certo senso anche i committenti'.
Ed è questa stessa via che l'artista segue anche per la mostra di Altre voci, altre Stanze/Other voices, other rooms. L'intero progetto nasce dalla vocazione come dice l'artista 'ad essere al servizio di', aderendo cosi alla realtà della vita, traendo spunto dalle suggestioni storiche, dalle traccie del presente, dall'architettura del luogo, dall'umanità che connota e dal contatto con gli abitanti che vi risiedono.
Il progetto ruota infatti intorno al Palazzo di via dei Prefetti 17, sede della galleria, dove l'acqua che da anni non sgorga più dall'antica fontana nel cortile della galleria nel centro storico della città in cui la leggenda narra si abbeverasse la lupa della mitologia classica, torna a zampillare nella corte.
La mostra nasce da qui; ha un carrattere pubblico perché é un 'dono' che l'artista fa a coloro che abitano nel palazzo per poi svilupparsi anche nello spazio della galleria con installazioni, sculture, disegni ed oggetti.
In senso poetico della mostra nasce dall'attenzione ad un semplice elemento quotidiano come l'acqua, simbolico e vitale, che disegna un'umanità, e racconta azionato dalla prassi artistica, un sistema di relazioni, con un approccio sentimentale e critico insieme.
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Alberto Garutti

Artista e docente titolare all'Accademia di Brera di Milano, dal 2002 è anche professore a contratto per la cattedra 'Laboratorio della forma e della figurazione', presso la Facoltà di Architettura di Venezia, IUAV.
Invitato a grandi manifestazioni internazionali, come la Biennale di Venezia nel 1990 o il M.A.R.T.A. Museum di Herford nel 2001, è spesso chiamato a realizzare opere pubbliche per varie città e musei: a Gent in Belgio per il Museo S.M.A.K., a Istanbul sul ponte del Bosforo, nel 2002 a Kanazawa in Giappone per il Century Museum of Contemporary Art.
Nel 2000 ha realizzato per l'ACEB di Bergamo un'opera per la città, così per il Comune di Roma in occasione del Giubileo del 2000 in via della Conciliazione.
Ha recentemente realizzato un'opera per una piazza di Bolzano commissionata dalla Provincia Autonama in collaborazione con il Museion.
Attualmente sta lavorando in Germania a Dusseldorf dove sarà realizzata un suo lavoro l'anno prossimo.
Nel 2004 presenterà un lavoro permanente per la sede Tiscali di Cagliari, e inaugurerà una mostra personale presso i Magazzini d'Arte Contemporanea di Roma.
Ha tenuto numerose lezioni e conferenze: alla Facoltà di Lettere dell'Università di Cassino, alla Facoltà di Architettura a Milano, all'Accademia di Francia a Roma, alla Facoltà di Architettura a Venezia, alla Triennale di Milano, alla Domus Academy, alla Fondazione Teseco a Pisa per la quale nel 1996 ha realizzato un'opera, e ancora alla Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia e numerose altre.
Presidente della giuria del premio Guarene Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nel 2000 è stato membro della commissione giudicatrice del premio Querini-Furla per l'Arte a Venezia.
Membro della giuria per il concorso 'I Nuovi Segni: arte nella comunità e committenza pubblica', indetto dal gruppo Il Sole24ore.
Ha tenuto molte mostre personali e partecipato a esposizioni internazionali in numerosi musei all'estero ed in Italia.
Attualmente è presidente della giuria italiana dell'Italian Studio Program al Museo MOMA/P.S.1 Contemporary Art Center di New York.

Opening 12 marzo 2004 Ore 19

Orari di apertura: martedì/venerdì 11/15 -16/20 - sabato 11/13 - 16/20

Incontro con l'artista
in conversazione con Cloe Piccoli
Per il ciclo: Art Highlights 2: Multiple Horizons
a cura di Dobrila Denegri

Venerdì 26 marzo, 2004, alle 18.30
MACRO – MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA – ROMA
Sala Conferenze
Via Reggio Emilia 54, 00198 Roma

Sede:
MAGAZZINO D'ARTE MODERNA
Roma, Via dei Prefetti 17
Tel. 06-6875951 Fax 06-68135635

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