La performance "Poema Visivo 1976", riprende il testo di Corrado D'Ottavi, realizzandolo come una sequela di spunti, di intuizioni, polemiche e invettive sulla scrittura, rimodulato e reinventato scenicamente.
Poema Visivo 1976 è una performance di Domenico Mennillo nata da un testo
del 1976 del poeta genovese Corrado D'Ottavi, protagonista di una delle
stagioni più intense e innovative dell'intero panorama artistico e poetico
italiano della seconda metà del novecento che vide Genova fra le città
più attive e dinamiche, legata spesso a Napoli da intense collaborazioni e
scambi, in special modo sull'asse delle riviste sperimentali d'arte
realizzate dai gruppi legati alle neoavanguardie, come il napoletano
continuum di Luciano Caruso e Stelio Maria Martini e il genovese Ana
Eccetera di Martino e Anna Oberto.
Il progetto performativo di Mennillo è legato alla terza tappa, dedicata a
Genova e a Milano, della mostra retrospettiva sulla poesia visuale italiana
e internazionale La Scrittura Visuale/La Parola Totale ideata da Peppe
Morra, nell'ambito del Progetto XXI realizzato e prodotto dal MADRE/
Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.
La performance, realizzata nei suggestivi spazi della Sala Centrale del
Museo Nitsch, è impostata come un piccolo comizio poetico-musicale che
riprende le andature di alcuni brani del testo scritto nel 1976 da D'Ottavi
Il pessimismo della ragione…Il pessimismo dell'intelligenza e l'ottimismo
della volontà. Il testo, realizzato come una sequela di spunti,
intuizioni, polemiche e invettive sulla scrittura, l'identità, la
politica, la poesia, l'avanguardia, viene rimodulato e reinventato
scenicamente nella performance di Mennillo come un'oratoria
poetico-musicale con diverse postazioni che fungeranno da pulpiti-stazioni
ove il testo verrà letto e agito, accompagnato dalle musiche per batteria,
nastro magnetico e organo Farfisa, composte ed eseguite dal vivo da Nino
Bruno, artista col quale Mennillo ha già dato vita a Napoli ad altri
progetti artistici legati alla sperimentazione e alla “rimessa in vita di
macchine desuete” (registratori Revox, videoproiettori e pellicola Super
8, strumenti e macchinari di registrazione su 8 tracce), per la
realizzazione di performance e installazioni come Atlante della Fertilità
(Fondazione Morra, 2012) e Cartografie della Rêverie (Villa
Pignatelli-Casa della Fotografia, 2014).
Performance 12 dicembre alle 20
Museo Hermann Nitsch - Fondazione Morra
vico Lungo Pontecorvo, 29 - Napoli Campania Italia
Orario: 20