Installart
Caserta
via Ceccano, 3
0823 329197
WEB
Vito Mazzocchi
dal 12/3/2004 al 13/4/2004

Segnalato da

Enzo Battarra Agency




 
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12/3/2004

Vito Mazzocchi

Installart, Caserta

E' il piede, parte e simbolo dell'uomo, il protagonista delle opere di Vito Mazzocchi. Attraverso questo particolare anatomico l'artista affronta temi universali e introspettivi che coinvolgono l'individuo, quali la guerra e la precarieta' dell'esistenza, ma anche la quotidiana fatica sostenuta dall'essere umano per integrarsi in una societa' che richiede l'omologazione a canoni estetici prestabiliti.


comunicato stampa

Vito Mazzocchi è nato a Caserta nel 1952. Vive e lavora ad Andora (SV).

E' il piede, parte e simbolo dell'uomo, il protagonista delle opere di Vito Mazzocchi. Attraverso questo particolare anatomico l'artista affronta temi universali e introspettivi che coinvolgono l'individuo, quali la guerra e la precarietà dell'esistenza, ma anche la quotidiana fatica sostenuta dall'essere umano per integrarsi in una società che richiede l'omologazione a canoni estetici prestabiliti.
Nel suo testo in catalogo, dal titolo "Piedi per non camminare", Gabriele Perretta scrive: "Mazzocchi guarda e ci fa guardare con attenzione all'esasperazione del look a cui siamo sottoposti quotidianamente e cerca di denunciare l'uso totalizzante che il nostro corpo ha subito nelle mani dei media, che hanno accompagnato a "piedi nudi" il nostro progressivo e totale svuotamento. Come risposta al carattere assoluto delle immagini della Vanessa Beecroft, Mazzocchi organizza Anorexic Look n. 1 e Anorexic look n. 2 e, quindi, interviene sulla refrattarietà del piede, sulla sua immagine consunta, sul suo modo di non essere più parte del corpo e di cedere di fronte alle tentazioni del maquillage. In un'installazione che mira a mostrare l'intreccio di quattro piedi, dove i sostegni sono allestiti con una sorta di cotonatura di sacco, la forma di abbraccio evocata non è né vicina a Brancusi né ad Arp, ma piuttosto vi sono le intenzioni dell'insegnamento dell'arte povera e del nouveau realisme. Più che agli abbracci o ai baci di Hayez, Klimt o Schiele, i piedi ricordano le immagini totemiche che ricorro nel villaggio Dogon. I piedi di Mazzocchi si intrecciano come in un passo di danza, di uno slow o di una musica latina, gli zoccoli e i basamenti si trasformano dunque in delle ombre che si sommano una nell'altra, abbandonandosi in una liaison. I piedi si nutrono dell'energia del nostro corpo, essi mostrano l'estremità della fatica ed il piacere del cammino, ma tracciano anche i segni del tempo, di una storia e di una memoria che volontariamente o involontariamente ci accompagna. A partire da questo momento, le tracce non cessano di emergere, le estremità del nostro corpo riflettono la nostra identità, il suo campo di forza e le reticenze della sua debolezza. Come delle sculture sorrette dai volumi della nostra energia, i piedi si trasformano in dei punteruoli che servono a disegnare il nostro percorso, per delineare la traccia della nostra esistenza sul suolo, sul selciato della nostra memoria".

Inaugurazione: 13 Marzo 2004, ore 18.00

Orari espositivi: dal lunedì al venerdi, dalle ore 18.00 alle ore 20.00

Testo in catalogo di: Gabriele Perretta

Per informazioni:Galleria INSTALLART: via Ceccano, 3 - 81100, Caserta infoline: 0823.329197

Sede: INSTALLART via Ceccano, 3 - Caserta

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Sonia Riccio
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