L'Imperatore che riscrisse il tempo e la citta'. In mostra strumenti multimediali approfondiscono la lettura della personalita' di Augusto. L'"Hyper-biografia" con personaggi storici per comprenderne le vite e le relazioni politiche e familiari; il filmato "A" Elegia di Augusto ripercorrere i principali luoghi augustei.
a cura di Rita Paris con Silvia Bruni e Miria Roghi
Rivoluzione Augusto. L’imperatore che riscrisse il tempo e la città è la mostra che
chiude il ricco programma di eventi legati alla ricorrenza del Bimillenario augu-
steo promosso dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma,
con Electa. Il Museo Nazionale Romano in Palazzo Massimo contribuisce alle celebra-
zioni con una rassegna che nasce dalle pregevoli opere legate alla figura di Augusto
appartenenti alla collezione del museo. Dalla famosa statua dell’imperatore in veste
di pontefice massimo alle lastre marmoree del calendario prenestino di età augustea.
Sono questi gli straordinari reperti archeologici da cui sono partite le curatrici della mo-
stra Rita Paris, con Silvia Bruni e Miria Roghi, per illustrare la rivoluzione operata da
Augusto nella scansione del tempo.
Era il pontefice massimo la figura preposta alla gestione del calendario, di cui il
museo conserva le lastre dei Fasti Antiates e dei Fasti Praenestini, i calendari che se-
gnavano il tempo prima e dopo la riforma di Giulio Cesare del 46 a.C. Augusto, proprio
perché ricoprì anche la carica di pontefice, poté modificare l’organizzazione del tempo
nella capitale, e quindi nell’impero, introducendo delle festività in onore del principe e
della domus Augusta. Una vera e propria rivoluzione che mutò l’ordine del tempo. Ri-
spetto al precedente uso di riportare esclusivamente feste legate alle divinità, i Fasti
(termine con cui si indicano i calendari dalla parola “fasto”, giorno in cui non esisteva
nessuna controindicazione religiosa per la trattazione degli affari) diventano con Augu-
sto uno strumento di propaganda della figura del princeps. Il cambiamento porta con
sé l’introduzione di nuovi riti influendo anche nella riorganizzazione della città con ine-
dite cerimonie in spazi civici e monumenti pubblici. Augusto, infatti, divide l’Urbe in 14
regiones, all’interno delle quali vi sono 265 vici che gestiscono il nuovo culto dei Lares
Augusti, figure protettrici della casa dell’imperatore.
Per una visione più completa della lettura dei calendari, ai Fasti Praenestini sono
stati affiancati i Fasti Amiternini che riguardano mesi non compresi nei primi e i
Fasti Albenses, che rappresentano una novità assoluta, perché scoperti di recen-
te e qui esposti per la prima volta. Come appare evidente dai loro nomi, i tre calendari
in mostra appartengono a province romane, a riprova dell’adeguamento della riforma
augustea in tutto l’impero.
Per illustrare date di particolare rilievo indicate nelle lastre dei fasti e renderne più chiara
la lettura, sono state selezionate altre opere appartenenti alla collezione permanente e
fatto ricorso a prestiti di musei italiani e stranieri. Il catalogo della mostra, edito da Electa,
con saggi di studiosi specialisti dell’antico calendario, completa con schede e approfondi-
menti la concezione delle festività in epoca romana raccontate dalle opere esposte.
La mostra si arricchisce di strumenti multimediali, a cominciare da uno mezzo ori-
ginale: l’Hyper-biografia. Grazie all’uso di una grande postazione digitale il pubblico po-
trà interagire con le figure dei personaggi storici per comprenderne le vite e le relazioni
politiche e familiari. Il percorso culmina in una visione aerea di Roma che mostra il gran-
dioso progetto urbanistico ed edilizio di Augusto, di cui ancora oggi restano consistenti
testimonianze.
A completamento della rassegna viene proiettato il cortometraggio “A” Elegia di
Augusto, che ha ottenuto grande successo di pubblico all’ultima edizione del Festival
di Roma e consensi nella preview del nuovo allestimento del Museo Palatino. Il filma-
to, dalle forti suggestioni visive, ripercorre i principali luoghi augustei per farci rivivere
la personalità più intima del protagonista, contribuendo a valorizzare il patrimonio del
museo. Da non dimenticare, nel percorso augusteo della collezione, gli straordinari af-
freschi del Triclinio della Villa di Livia e della Villa della Farnesina. Di quest’ultima, un
suggestivo video in 3D ne ricostruisce gli spazi arredati come in antico e restituisce
la visione dell’edificio che si affacciava sul Tevere.
Era questa la villa attribuita a Giulia, l’unica figlia di Augusto, condannata all’esilio per
adulterio. La vita di questo personaggio, e della matrigna Livia Drusilla, sono ripercorse
nel volume “Le donne di Augusto”, edito da Electa. Sono le figure femminili che, in modo
diverso, hanno influito maggiormente nel privato e nel pubblico del primo principe di
Roma: l’una, affascinante, trasgressiva, vittima di scelte politiche e personali che ne
segneranno il tragico destino; l’altra, la compagna fidata e calcolatrice, l’esempio inimi-
tabile. Lo sguardo approfondito sulle loro vicende amplia così il raggio di indagine nelle
celebrazioni per il Bimillenario. Ne scaturisce un sapiente ritratto della vita di corte del
periodo augusteo.
Electa
per la Soprintendenza
Speciale per i Beni Archeologici di Roma Gabriella Gatto
tel. +39.06.47497462, press.electamusei@mondadori.it
Inaugurazione 16 dicembre
Museo Nazionale Romano
Palazzo Massimo
Roma, Largo di Villa Peretti 1
Orario: Dalle 9.00 alle 19.45, chiuso il lunedì.
La biglietteria chiude alle 18.45
Intero 7 €, ridotto 3,50 €.