Essenze di Parigi. La mostra mette in evidenza lo sguardo che il fotografo ha da pittore o meglio da regista, che oggi potremmo pensare, a ragione, sinonimi.
a cura di Živa Kraus
“Questo giovanotto è un occhio” disse Ingres vedendo la
disorientante mostra di Courbet a Parigi nel 1855. Un
giovane pittore con lo sguardo d’un fotografo, capace di
scegliere scene tratte dal quotidiano trasportandole in una
dimensione sacrale. Con Davide Weber, che peraltro ha
scelto anche Parigi, parliamo d’un fotografo con lo sguardo
d’un pittore o meglio, d’un regista, che oggi potremmo
pensare, a ragione, sinonimi.
Vivere significa, per un essere umano, anche consumare,
respirare e certo, anche gettare ciò che utilizza, specie in
una città metropolitana come Parigi. Parfum de Paris –
intuizione di Živa Kraus – per connotare l’ultima ricerca di
Weber, ci porta a primo acchito con la mente a quell’Air
de Paris di Duchamp ma, anziché ingabbiare in senso
concettuale la vita di Parigi, Weber sceglie di guardare
dentro, nelle abitudini di quel continuo movimento cittadino,
quasi in senso antropologico.
Il risultato non è l’odore, non è il sentire esclusivamente con l’olfatto, ma perviene a una dimensione di
lirismo, di passaggio della vita e dell’energia umana – ad esempio – in un semplice torsolo di mela
gettato. In un sacchetto che contiene oggetti che valgono nulla è percepibile la vita umana, come un
biglietto della metropolitana che magari è servito per cambiare l’esistenza dell’individuo che l’aveva tra le
mani, come un biglietto della lotteria. O semplicemente per continuare a combattere in una nuova e
quotidiana Sparta, che è l’affascinante Paris – ville visage du monde – e la vita che li viene macinata e
continuamente rinnovata. Matteo Gardonio Ducrocq
Inaugurazione 18 dicembre 2014 alle ore 18.00
Ikona Gallery (Zattere)
Dorsoduro 48 - Venezia Veneto Italia
Orario: dalle ore 11.00 alle ore 19.00 – chiuso il sabato