Francesco Bertele'
Giuseppe Giacoia
Madely Schott
Pietro Rigolo
Bianco-Valente
Pasquale Campanella
Il progetto di Francesco Bertele', dopo un anno di lavoro, si formalizza in un evento collettivo previsto per il 28 dicembre, durante il quale il mito 'Centocapre' prende vita attraverso un testo teatrale recitato da due attori e seguito da una parata che coinvolge gli abitanti del paese.
L’Associazione Culturale Vincenzo De Luca ha avviato, da diversi anni, una ricerca nel mondo dell’arte contemporanea con il progetto di arte pubblica A cielo aperto, a cura di Bianco-Valente e Pasquale Campanella, nel Comune di Latronico (Potenza). Il paese si è arricchito di molte opere permanenti che sono visitabili tutto l’anno poiché la loro caratteristica è di essere installate all’aperto.
Centocapre è un progetto di arte partecipata creato dall’artista Francesco Bertelé per la ricostruzione storica di una mitologia collettiva, ovvero della figura leggendaria di Centocapre, a partire da un buio interpretativo sulle sue origini, sugli effettivi ritrovamenti di reperti, sulle storie e testimonianze raccolte nel paese di Latronico (PZ), che si riattiva grazie a un processo innescato dal team di artisti e costruito da tutti gli abitanti coinvolti attraverso una serie di laboratori, interviste e collaborando con le maestranze artistiche e artigianali del luogo.
Per ricostruire la storia leggendaria di Centocapre, gli artisti attivano un dialogo collettivo con la popolazione, che riscopre nelle proprie memorie, territori e identità, la vita del mito.
Il progetto Centocapre si avvale della preziosa collaborazione della performer Madely Schott, dell'artista Giuseppe Giacoia e dello storico dell’arte Pietro Rigolo.
Avviato nel mese di dicembre del 2013 in seguito al ritrovamento di un reperto storico, dopo una prima fase pubblica avvenuta l'estate scorsa che ha presentato alcuni risultati della ricerca, il 28 dicembre 2014 vedrà la sua conclusione presentando attraverso un percorso conoscitivo e coinvolgente i risultati fino ad ora ottenuti.
Uno spazio espositivo e uno di proiezioni video mostreranno i manufatti, i costumi, il materiale di ricerca e di archivio raccolti durante l'anno. In seguito nello spazio teatrale dell’Arci verrà messo in scena lo spettacolo il cui testo e musiche sono stati appositamente creati per raccontare la mitologia. Infine, il percorso si concluderà con il coinvolgimento della totalità dei presenti in una parata pubblica mascherata che condurrà al punto 'più alto e distante' del paese da cui sarà evocata per qualche minuto l'apparizione secolare dell'immagine sfuggente di Centocapre.
Il mondo di Centocapre è un mondo fiabesco dove tradizione e invenzione si fondono creando una costellazione di personaggi, ognuno dei quali è un aspetto, una caratteristica, un lato della personalità di Centocapre.
Centocapre è un'operazione partecipata che attraversa un paese e i suoi abitanti, adagiandosi sulle loro personalità e sviluppandosi grazie alle loro capacità.
Centocapre viene raccontato da un gruppo teatrale amatoriale e da un attore professionista, musicato dai musicisti del paese ma anche da compositori professionisti, rappresentato e immaginato dai disegni dei bambini e raccontato da intellettuali, per essere ritrovato nelle storie personali di gente comune speciale, di chi conosce la propria terra e vi ritrova momenti di meraviglia.
Un'operazione la cui ambizione è quella di creare un monumento sociale, un'opera nella quale ogni abitante del paese possa ritrovare una porzione del riflesso di se stesso. Un'opera fatta dai cittadini e per i cittadini, che troveranno un momento di condivisione nel ruggito finale estatico della parata, una ritualità di costruzione della comunità, un rito esoterico di creazione e di coesione sociale. Sarà forse questa la rimembranza di una vecchia storia o la nascita di una nuova identità comune? Sta al tempo ed alle persone dirlo. Centocapre già viaggia, è sempre stato viaggiatore. I suoi caratteri si riconoscono nelle varie culture, dal fauno dell'antica Grecia al dionisiaco Nitszchiano, al transcendetalismo nord americano di Witman e Thoureau, ai riti pagani e contadini del sud italiano. Centocapre dove appare si veste delle peculiarità del luogo per essere riconoscibile, poi svanisce e riappare in un altro luogo. Nomi, cose e fatti hanno una maschera, una forma lessicale che li deposita nel luogo ma a cui poi sfugge dopo averla riempita. Centocapre è un continuo processo di traduzione, tra il dentro e il fuori. Un continuo eradicare e impiantare.
(F.Bertelé)
Francesco Bertelé per la produzione del suo progetto ha costruito un gruppo di lavoro, composto dalla performer parigina Madely Schott, dall’artista Giuseppe Giacoia e dallo storico dell’arte Pietro Rigolo. Il progetto Centocapre si è sviluppato nel corso di un intero anno, vedendo coinvolti attivamente gli abitanti della città ospitante, bambini e adulti, attraverso la realizzazione di laboratori, interviste, scoperte e azioni di coinvolgimento della cittadinanza.
Francesco Bertelé ha lavorato con il suo team e con la popolazione, intrecciando le memorie personali alle suggestioni leggendarie provenienti da mitologie di altri luoghi e di altre epoche, componendo così una storia al limite tra realtà e finzione, tra la narrazione orale di miti e la pura fantasia.
Il risultato finale è il racconto di un mito apolide e atemporale, una storia cioè “migrante” e “modulabile”, secondo i gruppi, i luoghi e le storie coinvolti di volta in volta nella creazione del mito.
A partire dalle evocazioni provenienti dai paesaggi incontaminati tra montagne e boschi che circondano il piccolo paese di Latronico, e interpretando la natura come centro e origine rivoluzionaria di ogni identità, il progetto si formalizza in un evento collettivo, previsto per il prossimo 28 dicembre, durante il quale il mito di Centocapre sarà presentato attraverso un’operazione partecipata che, partendo da un testo teatrale recitato da due attori, prenderà man mano vita con una parata che vedrà coinvolti gli abitanti del paese, vestiti con gli abiti di scena realizzati durante i workshop. Durante la parata che si svolgerà in tutto il paese, il pubblico da semplice spettatore diventerà parte attiva nella costruzione della leggenda di Centocapre.
Apice dell’evento sarà la visione di un dipinto realizzato da Francesco Bertelé e dai suoi collaboratori sulle mura delle case di Latronico, attraverso l’uso di una pittura trasparente fosforescente visibile solo al buio, che costituirà un momento corale e simbolico dell’avvento di Centocapre nel paese.
(C. Pirozzi)
Si ringraziano per la collaborazione:
gli insegnanti e gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Benedetto Croce” di Latronico e di Episcopia, il circolo ARCI “Amici della musica”, la compagnia teatrale “Teatro 2000”, la banda dei fiati, i suonatori di zampogna e ciaramella, le persone che hanno partecipato al laboratorio o incontrate in piazza.
Un ringraziamento particolare va a Marco Campanella per i suoi disegni e collage.
Il team di lavoro
Francesco Bertelé, sta a Canzo, ogni tanto; www.francescobertele.net.
Giuseppe Giacoia, poetico artigiano lucano
Madely Schott, artista performer parigina
Pietro Rigolo, storico dell’arte
Inaugurazione 28 dicembre alle16
PROGRAMMA
ore 16.00 mostra
Orario: 18.30/20.30
spazio Cantisani - spazio video Doc [ex bar Alpe]
ore 18.00 teatro - spettacolo teatrale - Arci-Amici della Musica
ore 19.30 - parata
ore 20.30 - festa Calvario