Il colore non aggiunge significato. Nella sua ricerca Masotti tende non tanto al monocromo quanto al pauperismo cromatico.
Nello stadio attuale della sua ricerca Masotti tende non tanto al monocromo quanto al pauperismo cromatico. Privilegia il nero, il bianco, il grigio, i riflessi argentei, le tonalità del castano, della terra ombra, il più delle volte proposti in opposizione binaria, chiaro contro scuro. Campisce quasi sempre di nero il fondo sulla tavola di supporto, un tenebrismo mystery che da talora all'opera una sembianza tra l'arcaico e il metafisico,anche e soprattutto quando nella composizione l'artista si avvale di vecchi reperti. Il nero di sfondo dell'artista villafranchese è colore-non colore, non fenomenico ma assoluto, compenetrato di atmosfera, mentale, spirituale, fortemente evocativo, possiede concettualità, pensiero pensato cromaticamente.
Non ha luce interna ma accentua nel dualismo oppositivo bianco-nero, luce-tenebra, il risalto luministico di figure e oggetti stagliati contro di esso, effetto notte squarciato talora da fulminee accensioni. Come nella fotografia,come nel teatro,con prima dell'avvento del colore, col bianco e nero che aveva, nei migliori esiti,di tali atmosfere allusive, introspettive, ora poetiche ora vagamente inquietanti, dettate da scansioni di luce e di ombra. Questa personale sensibilità per i non-colori estremi e tra di loro oppositivi - potremmo dirla come un francescanesimo del campo cromatico - è pertinente, mi pare al concetto che Masotti manifesta: che"l'immagine senza il sentimento è vuota, il sentimento senza l'immagine è cieco"e che il farsi dell'arte e la sensibilità di vederla entrandovi dentro sono un aspetto, un esercizio dello spirito. Non è un artista facile Pierantonio Masotti.
Di mente vivace e scabra, suscettivo di provocare quella che un noto critico chiama "antipatia" nei confronti dell'audience di massa usa a scivolare sulla epidermide della cose, quando invece l'artista di oggi tende a guardarvi dentro. Innovativo e sperimentatore ma con un solido retroterra di valori culturali nel passato: più guardo arte e più mi convinco che è bene che le due qualità si tengano insieme.
Inaugurazione 10 gennaio ore 17
Galleria Unique
c.so Vittorio Emanuele II, 36 Torino
mar-sab 10-12,30 a 15,30-19,30
ingresso libero