Pablo Compagnucci
Maura Donati
Alessandro Lo Monaco
Riccardo Baruzzi
Sabine Oberer Cetto
Davide Mancosu
Edo Bertoglio
Vittorio Valente
Igor Zanti
Esseri divini, umani, disumani, cibernetici, robotici; corpi idealizzati, sognati, violati, interpretati, smontati. Il tema centrale di questa mostra collettiva e' l'uomo e la sua immagine in un percorso evolutivo che, attraverso una serie di opere di artisti contemporanei, ci conduce dall'umanita' perfetta ed incorruttibile degli angeli, all'umanita' artificiale e visionaria dei robot, per concludersi con la distruzione e destrutturazione dell'essere umano stesso.
a cura di Igor Zanti
Esseri divini, umani, disumani, cibernetici, robotici; corpi idealizzati,
sognati, violati, interpretati, smontati.
Il tema centrale di questa mostra collettiva è l'uomo e la sua immagine in
un percorso evolutivo che, attraverso una serie di opere di artisti
contemporanei, ci conduce dall' umanità perfetta ed incorruttibile degli
angeli, all' umanità artificiale e visionaria dei robot, per concludersi
con la distruzione e destrutturazione dell'essere umano stesso.
L' esposizione prende il via con le presenze angeliche di Pablo Compagnucci,
in questa occasione, rispetto al passato, sono presentate in una chiave
diversa, dove è percepibile un elemento di contaminazione umana
dell'aspetto prettamente divino; contaminazione suggerita anche dalla scelta
di esporre le opere riproducendo la forma della croce che è il luogo, per
antonomasia, di incontro- scontro tra il divino e l' umano..
Il percorso evolutivo dell¹uomo dal suo archetipo angelico, ci conduce verso
il quotidiano in dissolvenza delle opere fotografiche di Maura Donati, dove
l¹individuo tende a sparire confondendosi, in maniera drammatica, con il
paesaggio che lo circonda, diventandone un elemento costituente ed
indistinto
Il vuoto lasciato dall'essere umano viene colmato dai personaggi virtuali di
Alessandro Lo Monaco, partecipi di una realtà che non si sottomette alle
classificazioni di genere, in quanto rappresenta di per se stessa un nuovo
genere.
In un gioco di sostituzioni la bambola diventa, al tempo stesso,
rappresentazione e negazione dell¹essere umano, come testimoniano i Pupazzi
di Riccardo Baruzzi e le sculture- installazioni di Sabine Oberer Cetto,
dove Barbie, la mitica bambola americana che ha accompagnato i giochi e
turbato i sonni dei bambini di tutto il mondo, assume il ruolo di icona e
simbolo unico di una umanità seriale ed artificiale.
La stesso spirito di artificio e sostituzione lo percepi amo nelle Dirty
Babies di Davide Mancosu, perfide abitanti di un mondo che professa la più
spietata religione dell¹apparire, dove l'anima viene svenduta per il
possesso dell¹oggetto di culto del momento.
Dalla bambola, quale simulacro immobile ed inanimato, al robot il passo è
breve e, di qui, un nuovo passo verso la creazione del doppio artificiale.
Si apre la dicotomia uomo-robot, come per Fritz Lang in Metropolis e per
Kubrick in 2001: Odissea nello Spazio. I Robazs nelle fotografie di Edo
Bertoglio, figli dell' immaginario dei b-movies americani degli anni 50-60,
conquistano la dimensione urbana dei tetti di New York e la declinano in una
nuova realtà .
La mostra si conclude con una serie di opere di Vittorio Valente, la sedia
Virus, simbolo immediato del soccombere dell'individuo di fronte al
proliferare dei virus, la cui immagine diventa elemento invasivo e
decorativo al tempo stesso, e le sculture luminose della serie
Dermascheletri, dove l¹artista utilizza gli elementi costituenti del corpo
umano, il derma, riprodotto con una ricerca di verosimiglianza tattile
attraverso l'uso del silicone, e lo scheletro, per dare vita a nuove forme
post- umane.
Inaugurazione 17 marzo ore 18-21
Galleria Barbara Mahler
Casa Arminio Contrada Mornee, Pura CH
tel ++ 41 91 600 96 16
fax ++ 41 91 600 96 18