La mostra mette a confronto il lavoro dei due fotografi che, attraverso i loro scatti, indagano un essere ambiguo dove i confini tra maschile e femminile sono confusi o esaltati, portandoci in un mondo sognato, costruito e manierista.
Una mostra che mette in contatto due grandi della fotografia mondiale: Joel-Peter Witkin (Brooklyn, 1939) e Paolo
Gioli (Rovigo, 1942).
Due giganti della fotografia che da tempo attendevano di conoscersi, si incontrano finalmente grazie all’iniziativa di
due gallerie (Baudoin Lebon, Parigi e Massimo Minini, Brescia) che si sono finora occupate separatamente del loro
lavoro. Una decisione presa sull'onda del grande interesse che i due stanno riscuotendo nel mondo grazie alle loro
opere forti, dense di riferimenti ad una nuova immagine dell'uomo: un essere ambiguo dove i confini tra maschile e
femminile sovente si confondono, oppure sono esaltati, come nelle Naturae di Gioli, ed ingentiliti, non senza ironia,
da fiori.
I corpi -talvolta mutilati di Witkin, talora coperti dalla pittura di Gioli- e i volti truccati dalle velature ci porgono una
immagine inattesa di esseri umani al limite del sovrumano. Il superomismo dei nostri due artisti nasce dalla fotografia
affrontata in modi affatto inusuali: autori di pochissimi scatti ogni anno, non documentaristi, non fotografi di cronaca,
ma inventori di composizioni corporee che rimandano a canoni classici di costruzione.
Più complesse le opere di Joel-Peter Witkin, più semplici quelle di Paolo Gioli che, salvo rare eccezioni, presenta un
solo soggetto per volta. E come Joel-Peter accumula, sovrappone, compone, accosta con una attitudine vicina a
Bernini, Paolo, proseguendo l’accostamento a Bernini, ci rimanda a L’estasi di Santa Teresa, forse la scultura più
intensa di tutta la storia dell'arte.
In qualsiasi modo si vogliano leggere, le composizioni (fatichiamo a definirle foto) dei nostri due autori ci portano in
un mondo sognato, costruito, manierista nel senso della decostruzione e ricostruzione di un mondo onirico,
certamente voyeuristico, nel senso della curiosità del vedere, che qui si trasforma nello stupore di due invenzioni che
si incontrano per la prima volta, pur essendosi sfiorate in tante occasioni.
Massimo Minini
Inaugurazione 17 gennaio alle 18
Galleria Massimo Minini
via Apollonio, 6 - Brescia Lombardia Italia
Orario: da lunedì a venerdì ore 10 - 19,30
sabato 15.30 - 19.30.
Ingresso libero