La performance consiste in un'azione minima: contemplare a lungo fino alla stanchezza una lumaca che si muove in tutta lentezza su un piano, metafora dell'atto di contemplazione come mezzo per attivare la creativita' attraverso uno spreco di energia (quella contemplativa, appunto) che si disperde nel contesto dell'opera come dono.
performance di Stefania Rossi
venerdì 19 marzo 2004 ore 19.00
Textures
rassegna di arti contemporanee
a cura di Barbara D’Ambrosio, Costanza Meli e Francesco Ventrella
In occasione della Rassegna Textures viene presentata la performance Don Chisciotte di Stefania Rossi.
La performance consiste in un’azione minima: contemplare a lungo fino alla stanchezza una lumaca che si muove in tutta lentezza su un piano, metafora dell’atto di contemplazione come mezzo per attivare la creatività attraverso uno spreco di energia (quella contemplativa, appunto) che si disperde nel contesto dell’opera come dono (l’esperienza del pubblico). L’artista con la guancia appoggiata ad una mano compie un gesto ambiguo: è la postura di un persona stanca oppure di una persona che pensa e quindi crea? La stanchezza della contemplazione è in definitiva l’atteggiamento melanconico del Don Chisciotte, il sentimento tradizionalmente ritenuto dei poeti o degli artisti dall’ascendente saturnino, il sintomo che si presenta nell’esperienza del limite che la materia fittile oppone ad un artista che la vuole plasmare… il limite della “lotta contro i mulini a ventoâ€.
L’opera d’arte si inserisce nel contesto della libreria come discorso, non vuole cioè raccontare in maniera lineare ed estesa qualcosa, ma piuttosto si posiziona in maniera sintomatica presentandosi al pubblico senza messe in scena. Di fatto non si potrebbe scrivere una sceneggiatura delle azioni che per noi casualmente può compiere una lumaca…!
Allora la performance diventa una metafora del rapporto reale fra l’uomo e le cose del mondo. In questa esperienza limitata Stefania Rossi pratica anche un discorso sulla libertà dell’uomo intesa non come qualcosa di quantitativo (come numero delle opzioni) – perché la lumaca rappresenta l’unico punto di vista – ma guarda all’aspetto qualitativo, ovvero ai molteplici modi in cui questo gesto può essere compiuto e osservato dall’esterno.
E appunto la discorsività della performance permette al senso di circolare in più direzioni/sensi, coinvolgendo chi guarda non in un punto di vista (narrativo), ma in uno “spazio per una visione†(discorsivo) che ognuno può costruirsi criticamente.
Don Chisciotte è il sesto appuntamento in calendario all’interno della rassegna di arti contemporanee Textures che, inaugurata il 16 dicembre 2003, prosegue fino al mese di luglio 2004 tra pittura, scultura, foto, installazioni, performance: 12 artisti si susseguono nei locali della libreria, creando un ambiente che non si limiti ad ospitare nuove presenze ma che riesca, piuttosto, ad articolarle riconfigurandosi come luogo di scambio. Intento della rassegna è ripensare l’ambiente-libreria attraverso le opere stesse, in questo caso interventi site specific che lavorano sulle caratteristiche “ambientali†del luogo.
La mostra rimarrà aperta tutti i giorni seguendo gli orari della libreria:
martedì-sabato ore 11.00-21.00; lunedì e domenica ore 15.00-21.00
Per informazioni:
Barbara D’Ambrosio 3397132255
Punto Einaudi 066875043
Punto Einaudi via Giulia 81/a, Roma