Fondazione Ragghianti
Lucca
via San Micheletto, 3
0583 467205 FAX 0583 490325
WEB
Arte del video
dal 19/3/2004 al 24/5/2004
WEB
Segnalato da

VideoArt Festival Locarno




 
calendario eventi  :: 




19/3/2004

Arte del video

Fondazione Ragghianti, Lucca

Una mostra che raccoglie 18 installazioni di artisti internazionalmente noti per i risultati espressivi raggiunti e per le fondamentali innovazioni introdotte sul confine tra arti visuali e tecnologie elettroniche e informatiche. Ospite una selezione di ottanta opere video dal 'VideoArt Festival Locarno'.


comunicato stampa

Il viaggio dell’uomo immobile
Videoinstallazioni e videoproiezioni

Ragioni di una mostra

Una mostra che raccoglie 18 installazioni di artisti internazionalmente noti per i risultati espressivi raggiunti e per le fondamentali innovazioni introdotte sul confine dove oggi arti visuali e tecnologie elettroniche e informatiche avanzate si scambiano produttivi apporti � episodio inconsueto nella pratica delle “grandi esposizioni” che affollano il nostro paese in concorrenza ormai con la pi� composita e articolata realtà dei musei nazionali e locali. � parso alla Fondazione Ragghianti che lo sforzo che il Museo d’arte contemporanea di Villa Croce a Genova ha realizzato, come premessa alle manifestazioni che vedono quest’anno la città ligure capitale europea della cultura, meritasse una immediata prosecuzione e un produttivo rimbalzo utile a approfondire, anche sulla scorta di altre opere di importanza indubitabile la conoscenza di un settore dell’arte contemporanea tra i pi� vitali e fervidi, non confinato in un chiuso circuito locale.
Le scelte degli artisti e delle loro installazioni che Sandra Solimano ha operato per Genova, ben sostenuta da un comitato internazionale di esperti, sono qui a Lucca tutte integralmente ribadite. La mostra Il viaggio dell’uomo immobile conserva cos“ intatto il suo originale profilo. � sembrato tuttavia utile integrare, anche in base ad alcune richieste avanzate da parte del folto pubblico soprattutto giovanile dell’esposizione a Genova, il selettivo ed attuale scenario delle videoinstallazioni con l’altro aspetto dell’ “arte del video” cos“ come storicamente si � sviluppato, in particolare, dagli anni ‘80: la produzione da parte degli artisti di filmati (o tapes) che hanno attraversato il mondo attraverso la diffusa e fitta rete dei Video Festival.
Punto nodale di questa rete � stata per oltre venti anni Locarno e il suo ViedoArt Festival. L’ampia antologia che per la prima volta a Lucca viene presentata di quella attività consente di stabilire la tempestività e la lungimiranza delle indicazioni l“ formulate su singoli artisti e di registrare anche il continuo e permutante divenire di un linguaggio vivo e nuovo che oltre a confrontarsi con gli avanzamenti della tecnologia esplora in modo inedito una memoria attiva e ininterrotta dell’universo umanistico delle immagini. Grazie alla collaborazione di Lorenzo Bianda, collaboratore fedele e erede del competente entusiasmo di Rinaldo Bianda e alla comprensiva collaborazione del Direttore del Museo Cantonale d’Arte di Lugano, Marco Franciolli, � risultato cos“ possibile offrire ai visitatori di questa mostra una panoramica ampia e storicamente definita degli svolgimenti significativi dell’ arte del video fenomeno nuovo ma che rivela la vigile e insostituibile presenza degli artisti d’oggi nei luoghi dove il mondo contemporaneo � obbligato a dare fisionomia ai propri fantasmi, alle proprie emozioni, entro dimensioni linguistiche adeguate e comunicanti.

Vittorio Fagone
Direttore della Fondazione Ragghianti


Videoinstallazioni:

Laurie Anderson, “At the Shrink’s” 1975-1997, USA; Maurizio Bolognini, “Sealed computers” 1992-2003, I; Monika Bravo, “A_maze” 2001, USA; Michel Bret e Edmond Couchot “Je s�me à tout vent”, F; Philip Corner, “Stella di Davide tantrica” 1994, USA; Marc Didou “Senza titolo” 1997-1998, F; Jean-Pierre Giovanelli “Sable mouvant” 1999, F; Alexander Hahn “Rabbit in your headlights” 2003, CH; Franziska Megert “La Ville des Immortels” 1998-2001, CH; Chantal Michel “Comme si l’immediat était la seule chose qu’elle possédait”, CH; Tony Oursler “Digital” 1997, USA; Mary Oyama “Drift in a life”, J; Nam June Paik “TV Clock” 1997, Corea del Sud; Fabrizio Plessi “Foresta di fuoco” 2001, I; Peter Sarkisian, “Roadside series: Aberdeen” 1997, USA; Studio Azzurro,”Il soffio sull’angelo – primo naufragio del pensiero” 1997, I; Bill Viola, “Memoria” 2000, USA; Yuan Shun, “Power station” 2000, Cina.

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VideoArt Festival Locarno

La rassegna si colloca nell'ambito della mostra 'Arte del Video, il viaggio dell'uomo immobile, videoistallazioni e videoproiezioni'.

Il VideoArt Festival Locarno, nel suo 25° anno di attività, presenta una straordinaria selezione di un'ottantina di opere video rappresentative della memoria storica della manifestazione e allo stesso tempo una retrospettiva sull'evoluzione dell'arte video. Un mezzo espressivo, poco considerato ai suoi esordi, oggi divenuto chiave di lettura dei nuovi media: dalla televisione alla comunicazione di immagini con le odierne tecnologie di telefonia, dalla fotografia digitale al cinema contemporaneo.

Ad ospitare le videoproiezioni è la prestigiosa Fondazione Centro studi sull'arte Licia e Ludovico Ragghianti presso il complesso monumentale di San Micheletto a Lucca, diretta dal prof. Vittorio Fagone .
La rassegna è realizzata con la collaborazione del Museo Cantonale d'Arte grazie alla donazione dell'archivio del VideoArt Festival Locarno.

Con questa apertura primaverile il VideoArt torna a proporre i suoi programmi dopo un periodo di ridotta attività, a seguito della scomparsa del suo fondatore Rinaldo Bianda, e si inserisce in un progetto di rilancio. Non sono mancati, in questi ultimi anni, tentativi di indebita appropriazione culturale da parte di enti che in passato avevano usufruito di collaborazioni nelle attività collaterali del Festival e che con astuzia hanno cercato di far credere ad una continuità riferendosi gratuitamente alla manifestazione originale. Dai primi anni ë80 il VideoArt si è sempre trovato a confrontarsi con altre manifestazioni che ne hanno imitato il progetto. In un ambito culturale rimane tuttavia difficile potersi acreditare a lungo termine con azioni basate sulla contraffazione e il tempo ci ha dato ragione; del resto questi episodi ci testimoniano della chiara validità di un idea avviata nel lontano 1980 e difficilmente emulabile proprio perchè alla base di un progetto vi deve essere un processo creativo.

Videoproiezioni:
Ren� Bauermeister, “Al�atoire I et Il” 1978, CH; Gianfranco Baruchello, “Doux” 1981, I; James Coleman, “So Different and Yet” 1981, IRL; Friederike Pezold, “The New Emboided Sign Language of a Sex according to the Laws of Anatomy, geometry and Kinetics” A; Patrik Prado, “Planetarium: Lo solei de Van Gogh” 1979, F; Frank Van Herck, “Concept Publiart” 1977, B; Laurie Anderson, “O Superman” 1983, USA; Marina Abramovic & UIay, “City of Angels” 1983, YU; Marcel Odenbach,”AIs kšnnte es mir an Kragen gehen?” 1983, D, Nam June Paik “Good morning Mr. Orwell”? (revised) 1984, F/USA; Bernar Hebert, “The dog of Luis and Salvador?” 1984, CND; Marcel Odenbach, “Die Distanz zwischen mir und meinen Verlusten?” 1983, D; Ulrike Rosenbach, “Das Feenband” 1983, D; Robert Cahen, “Cartes postales” 1985, F; Gianni Toti, “Immaginario scientifico, L’ordine, il caos, il phaos”, 1985, I; Jean-Paul Farger, “Robin de noir” 1986, F; Bill Viola, “I Do Not Know What It Is I Am Like” 1987, USA; Jean-Luc Godard, “Puissace de la parole” 1988, F; Antonio Cano, “M�lies - Nuit du court” 1988, F; Alexander Hahn, “Arthur” 1988, CH; Atsushi Ogata, “Kagen” 1988, J; Robert Cahen, “Hong Kong Song” 1989, E; Alberto Signetto, �Weltgenie” 1988, I; Peter CaIIas, “Neo-Geo ”An American Purchase?” 1989, AUS; Julie Kuzminska, “Archaos?” 1990, GB; Dominique Belloir, “Le syndršme de Stendhal” 1990, F; Irit Batsry, “Leaving the OId Ruin” 1989, USA; Tamas Waliczky, “ Memory of Moholy-Nagy” 1990, H; Peter Sulyi, “Images cin�matographiques sur Bartok” 1990, H; Francisco Ruiz de Infante, “Lugar com�n” 1991, E; Gabriele Seifert, “Up—Pferd—Down” 1991, D; Dara Birnbaum, “Canon: Taking to the Streets” 1990, USA; Atsushi Ogata, “Timeless Scent” 1992, J; Jaroslaw Kapuscinscki, “Variations: Mondrian’ 1992, PL; C�cile Babiole, “Virtus” 1992, F; Sandra Kogut, “Parabolic People” 1991, Brasil; Doug Porter, “Time Has No Image” 1992, CND; Claudia Aravena, “Miradas Desviadas’ 1992, Chile; Mirko Simic’,”Do You Hear the Sound of Silence” 1992, SLO; Arta Biseniece, “While There Is Nothing” 1993, Lituania; Francisco Ruiz de Infante, “La maison de redressement” 1993, E; Raphael Montanez Ortiz, “Dance Number 22” 1992, USA; Bruno Saparelli, “La Chambre Verte” 1993, CH; Olivier Lannaud, “Nos jours sont compt�s” 1993, F; Mostafa Sadek-Sedjal, “Nejmal, ‘�ternal retour” 1994, F; Ivar Smedstad, “PickSel” 1994, D; Elisabetta Filocamo, “Physical Property” , I; Dragan Abjanich, “Ensuite” 1994, Macedoine; Tamas Waliczky, “Der WaId” 1993, D; Lars Movin, “The Misfits - 30 Yeàrs of Fluxus” 1993, DK; Gianni Toti, “Planetopolis” 1993, I; Mirko Simic’, “Out of Memory” 1994, SLO; Patrick De Geetere, “Jeanne” 1995, F; Jorge La Ferla, “Video en la Puna - EI viaje de Valdez” 1994, ARG; Irit Batsry, �Scale” 1995, USA; Radu Muntean, “La vie est ailleur” 1995, R; David Larcher, “VideOvoid text” 1994/96, UK; Cristiano Carloni & Stefano Franceschetti, “Urbino Memoriale” 1996, I; Nao lnazumi, “An Age of Decadence” 1996, J; Elisabetta Filocamo, “lnside-Outside” 1997, I; Janusz Kondratiuk, “Baby’s Frühstück” 1997, A; Claudio Pazienza, “Tableau avec chutes” 1997, I/B; Katsuhiro Yamaguchi, “R�trospective vid�o” 1998, J; Dave Ryanm, “Rarefaction” 1998, USA; Michell Lippitt, “A box for Keeping” 1998, CH; Claudia Aravena e Paula Rodriguez, “First Steps” 1998, D; Ann Steuernagel, “Boy running” 1998, USA; Marcus Nascimento & Simões Agg’o, “If”, 1998, BR; Doug Porter, “Run into Peace” 1998, CDN; Roland Lanz, “Meeting in lnsomnia” 1999, CH; Atsuschi Ogata & Anna Davis, “By the way” 1999, J; Anna De Manincor, “Da nero a nero - Tempo per pensare” 1999, I; Manuele Bossolasco, “Pensieri bianchi” 1999, I; Angela Melitopoulos, “Passing Drama” 1999, D/GR; Hideo Aoshima, “Scherzo” 1999, J; Lucas Bambozzi, “Eu nâo posso imaginar” 1999, BR; Claudia Aravena Abugosh, “Berlin: been there to be here” 2000, D/RCH.

Immagine: Maurizio Bolognini

La mostra è aperta al pubblico con il seguente orario:
da martedì a venerdì 11,00 – 19,00 sabato e domenica 11,00 – 20,00 lunedì chiuso

ingresso gratuito offerto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca

Ufficio stampa
Fondazione Ragghianti
Giuliana Baldocchi, Dora Bertolacci, Elena Fiori
tel. 0583.467205 fax 0583.490325


Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo L. Ragghianti
Via di San Micheletto 3, Lucca

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