Allegria di naufragi. La mostra si compone di una trentina di olii e tecniche miste e di tre sculture inedite in terracotta. L'artista affronta il tema del naufragio del vascello e la sparizione del bastimento.
a cura di Chiara Canali
Dopo il grande successo di pubblico e di critica riscontrato nella fiera
indipendente SetUp e l’apprezzamento del progetto “Ossimoro”, l’artista bolognese
Luca Moscariello inaugura la stagione espositiva 2015 di Colossi Arte Contemporanea
con la sua prima mostra personale in galleria.
Il titolo della personale Allegria di Naufragi, citazione dal nome della prima
raccolta poetica di Giuseppe Ungaretti, si ricollega metaforicamente alla modalità
operativa di Luca Moscariello che costruisce le sue opere pittoriche attraverso una
progressione di ossimori, paradossi e dicotomie visuali tra l’apparenza squillante
dei colori e la profondità di silenzio in essi celata.
La mostra si compone di una trentina di olii e tecniche miste su tavola e di tre
sculture inedite in terracotta monocromatica. Se visivamente queste composizioni di
Moscariello sembrano inaspettatamente rievocare le zattere del progetto performativo
Swimming Cities con cui l’americana Swoon ha navigato prima il Mississippi e poi il
Mar Adriatico, in realtà per l’autore il riferimento concettuale e iconografico alla
zattera, al relitto, è un pretesto per una riflessione sullo stato della pittura e
sulle possibilità di consunzione e resistenza delle immagini.
Nelle sue opere il naufragio del vascello, la sparizione del bastimento e la
sostituzione della zattera nei vessilli bicolore, nei festoni variopinti e nei suoi
elementi portanti si trasforma in un fluttuante accumulo di immagini apparentemente
solari e cariche in superficie, ma che in sostanza presagiscono a una nuova
iconoclastia.
Questo nuovo ciclo di lavori, intitolato “Damnatio Memoriae” si fa portavoce di un
processo di cancellazione delle vestigie oggettuali rivelando un dispositivo di
progressiva apparizione e scomparsa. Come afferma l’artista: “palesandosi, l’oggetto
manifesta l’impossibilità della propria peculiarità; nell’essenza della sua
manifestazione si esplica l’assenza”.
Nella ricerca di Moscariello sembra definirsi quella che lo studioso Paul Virilio
chiamava “estetica della sparizione”: mentre in passato l’arte occidentale è stata
dominata dall'estetica dell’apparizione perché, tradizionalmente, l’immagine nasce e
prende forma a partire da un supporto materiale, oggi l’arte partecipa a un processo
di eliminazione del reale che testimonia l’inatteso e l’assenza e si confronta con
la catastrofe e con il dramma.
L’artista sembra dirci che quando si vede troppo non si può più immaginare nulla, in
una confusione babelica dove “tutto sprofonda nell’indistinto e ben presto
nell’indifferenza” (Virilio). Assistiamo a una sorta di naufragio della figurazione,
a un paradosso della forma, a un inganno del tempo che anziché riportare le immagini
nella loro interezza le sottopone a un processo di immersione per renderle più
stabili e comprensibili rispetto al "caos calmo" della superficie.
Accelerando la percezione della realtà, fino alla sua velocità di sparizione, l’arte
di Moscariello ci restituisce il ricatto sensoriale di un’opera oggettiva,
tangibile, che riaffiora dagli abissi come fenomeno di ostinata resistenza delle
immagini al consumo della memoria e che testimonia la finitezza del mondo e i suoi
limiti.
In occasione della mostra è edito un catalogo con la riproduzione a colori di tutte
le opere esposte, e testi critici di Chiara Canali e Simona Gavioli.
Luca Moscariello è nato a San Giovanni in Persiceto (Bologna) nel 1980, si è
diplomato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha partecipato a
diverse esposizioni collettive in Italia, a Trieste, Merate, Milano, Bologna. Nel
2014 è risultato finalista del “Premio Lissone 2014” presso il Museo d’Arte
Contemporanea di Lissone, Lissone (MB), a cura di A. Zanchetta e del concorso
“Mantegna cercasi” alla Casa del Mantegna, Mantova. L'artista è stato presente a
diverse rassegne di arte contemporanea a livello internazionale come Art Athina –
nel maggio del 2014 – e Art Vilnius – nel giugno dello stesso anno.
Tra le mostre personali recenti ricordiamo nel 2013 la personale “Sotto i cardi”,
curata da Ivan Quaroni alla galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia e, nel 2011, “La
grammatica della polvere”, al Museo Ca’ La Ghironda, Zola Predosa (Bologna). Nel
2007 ha realizzato una grande opera pubblica Fratellanza, lo sport e la vita per il
Comune di San Giorgio di Piano.
Inaugurazione 7 febbraio
Colossi Arte Contemporanea
Corsia del Gambero, 13 - Brescia Lombardia Italia
Orario: da martedì a sabato
10 -12 / 15 -19;
domenica su appuntamento
lunedì chiuso