Marco Bernacchia
Daniela Di Maro
Stephane Kozik
Giuseppe Licari
Virginia Lopez
Ludo
Marcantonio Raimondi Malerba
Ryts Monet
Margherita Morgantin
Roberto Pugliese
Scenocosme
Gregory Lasserre
Anais met den Ancxt
Stefano Capodieci
Caterina Giuliani
Giovanna Zanghellini
Sofia Francesca Micciche'
Giorgia Noto
La rassegna di arti visive e live performance prevede una mostra che affronta temi sull'innovazione tecnologica, tre performance audiovisive, uno spettacolo di danza interattiva, due talk sull'architettura e molti altri eventi.
a cura di Sofia Francesca Miccichè e Giorgia Noto
IL PROGETTO
L’Associazione culturale Seven O’Clock presenta, da giovedì 12 a domenica 15 febbraio 2015,
negli spazi dell’Ex-Cartiera Latina di Roma, 2025 – Future Environment Human, una rassegna di
arti visive e live performance. Protagonisti oltre venti artisti nazionali e internazionali, che,
attraverso diversi media, sono chiamati a riflettere sul futuro e sulla possibilità di un nuovo rapporto
sostenibile tra uomo, natura e tecnologia.
2025 – Future Environment Human è ideato da Seven O’Clock in coproduzione con Dead Poets
Society, gode del patrocinio dell’Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e
Turismo, Dipartimento Cultura di Roma Capitale, ed è in collaborazione con Dugong Film e lo
studio di architettura Startt.
La rassegna, sotto la direzione artistica di Sofia Francesca Miccichè e Giorgia Noto, prevede: una
mostra con dodici opere legate ai temi dell'innovazione tecnologica, applicata all’ambiente e alla
sostenibilità; tre live performance audiovisive e uno spettacolo di danza interattiva; una
performance teatrale; un gioco collettivo; due talk su architettura e paesaggio coordinati dallo studio
di progettazione Startt; una selezione di opere video realizzate da cineasti indipendenti tramite
dispositivi mobili, a cura di Dugong Film.
Come sarà il mondo nel 2025? Secondo alcuni dei più autorevoli scienziati, è in corso un inarrestabile
declino ambientale causato dall’inquinamento industriale. Gli artisti invitati a partecipare a 2025 –
Future Environment Human lavorano alla produzione di un nuovo immaginario, capace di raccontare
uno scenario evolutivo in cui l’innovazione tecnologica da un lato, e alcune pratiche produttive dall’altro,
si riconfigurano come due pilastri di un pianeta rinnovato nel segno della sostenibilità e di un nuovo
rapporto organico tra uomo e natura. Partendo, quindi, da un’analisi critica dell’esistente, 2025 si pone
come un atto di immaginazione artistica collettiva, uno stimolo culturale e propositivo rivolto al futuro.
Seven O’Clock è un’Associazione culturale attiva nell’ambito delle arti contemporanee, nata a Roma
1nel 2013. Con un’attitudine trasversale, che coinvolge arti visive, musica, cinema, teatro, architettura,
l’Associazione è particolarmente sensibile e attenta alla promozione di artisti emergenti, italiani e
stranieri, prediligendo spazi della città ancora poco conosciuti. Seven O'Clock è composta da figure
competenti dell’ambito della curatela e della comunicazione, da storici dell’arte e del cinema. Tra gli
eventi prodotti: Momentary Suspended (2013), personale fotografica di Luca Rossini e Polline – Nuove
Diffusioni (2014), festival di arti visive e musica elettronica coprodotto con exe-cute.
LA RASSEGNA
La mostra
Gli artisti in mostra che si confrontano con gli spazi dell’Ex-Cartiera Latina sono: Marco Bernacchia
(Italia, 1979), Daniela Di Maro (Italia, 1977), Stéphane Kozik (Francia, 1980), Giuseppe Licari (Italia,
1980), Virginia Lopez (Spagna, 1975), Ludo (Francia, 1985), Marcantonio Raimondi Malerba (Italia,
1976), Ryts Monet (Italia, 1982), Margherita Morgantin (Italia, 1971), Roberto Pugliese (Italia, 1982),
Scenocosme, duo formato da Grégory Lasserre (Francia, 1976) e Anaïs met den Ancxt (Francia,
1981) Talking Land progetto itinerante di Stefano Capodieci (Italia, 1988) Caterina Giuliani (Italia,
1985) e Giovanna Zanghellini (Italia, 1986).
Marco Bernacchia presenta Feedback (2009), un’installazione costituita da una sezione di tronco
marittimo, ombrelli colorati e un cavalletto per tastiera, che rivela come nella ricerca dell'artista sia
esplicito il riferimento all’elemento naturale, alla componente sonora e agli equilibri di forza tra natura e
tecnologia.
Cuprum II (2015) è l’installazione interattiva di Daniela Di Maro composta da tre ricami in filo di rame
rosso su carta che divengono organismi autosufficienti, in grado di avviare un processo di “fotosintesi
artificiale”. Tre pannelli solari convogliano i raggi luminosi verso altrettanti circuiti, tutti diversi, i quali
filtrano la luce e la trasformano in sonorità eterogenee emesse poi dai buzzers posti più in alto. In base
all’intensità della luce, il suono viene modulato, generando eventi mutevoli ed incontrollabili, simili a
sonorità di ambientazione boschiva. I soggetti dei ricami rappresentano una selezione di piante
particolarmente gradite alle api e a quegli insetti detti “pronubi” in grado cioè di provocare e favorire
l’impollinazione di innumerevoli specie di piante spontanee o coltivate.
Stéphane Kozik presenta per la prima volta in Italia Chlorophyllian Beats (2010), un’installazione
sonora interattiva costituita da un insieme di piante e da un meccanismo che fa cadere irregolarmente
delle gocce d’acqua sulle foglie. Piccoli microfoni captano ed elaborano il suono di ogni goccia, dando
origine a una composizione musicale. Beats richiama i battiti del cuore e i movimenti delle piante,
sottolineando come esse siano degli organismi viventi che invitano lo spettatore alla contemplazione di
ritmi sempre diversi.
Giuseppe Licari ha ideato e realizzato appositamente per 2025 l’installazione Il Giardino delle Mele
d’Oro, che vede protagonisti alcuni alberi di arancio, circondati da piccole fortificazioni. L'opera allude,
da un lato, al mitologico Giardino delle Esperidi – dove cresceva un albero di pomi d’oro, che si è
ritenuto successivamente fossero delle arance –, dall'altro, ai giardini di Pantelleria, isola in cui gli
aranci sono circondati da alti muri di pietra, che li proteggono da venti e furti. Il lavoro, dal forte valore
simbolico, racconta storie di segregazione e protezione, di produzione e sostenibilità, di altezze
irraggiungibili, ad eccezione dell’immaginazione, in grado di superare qualsiasi fortificazione.
L’artista spagnola Virginia Lopez presenta la video installazione Changing Leaves (2011-2013): un
delicato racconto di come sia possibile fermare il tempo conservando, foglia per foglia, grazie all’antica
tecnica della cera calda, l’ultimo attimo di splendore di un organismo vivente, prima che l’inverno
sopraggiunga e l’albero si inaridisca. L’opera è una riflessione sul tempo, sulla mutabilità della natura e
sulla sua capacità di rigenerarsi.
Ludo è uno street artist parigino il cui lavoro, ideato appositamente per la rassegna, coinvolge parte dei
muri esterni dell’Ex-Cartiera. La sua cifra stilistica prende in prestito le tipiche illustrazioni botaniche,
per ottenere disegni raffiguranti organismi ibridi, portatori di messaggi legati a tematiche ambientali e
sociali.
Marcantonio Raimondi Malerba espone Cuore con ulivo (2014): da una delle arterie principali di un
cuore cresce un ramoscello di ulivo .La relazione tra uomo e natura è il tema principale delle sue opere,
rappresentata sia con dinamiche surreali sia con una poetica che vuole esaltare una matrice naturale
comune in ogni cosa.
Codice Sorgente di Margherita Morgantin è un video del 2004 che l'artista veneziana ha girato in
un'isola dell'Estonia seguendo il processo industriale che, dal taglio degli alberi, porta alla produzione di
2oggetti di consumo come fiammiferi, fogli, matite ecc. L'assenza dell'audio potenzia ulteriormente la
violenza dell’atto del recidere, e la mancanza di colore sospende le immagini in una dimensione
spaziale e temporale indecifrabile.
The Magic Piper of Ishinomaki (2013) è il video realizzato da Ryts Monet a distanza di due anni dal
potente tsunami che ha investito il Giappone nel 2011. Le immagini raccontano la pesante
devastazione subita dalla città Ishinomaki, a 100 km dalla centrale nucleare di Fukushima. La
catastrofe, conseguenza di una tecnologia che si è rivelata avversa, fa da sfondo al video in cui un
musicista giapponese, con indosso una tuta anti-radiazioni, improvvisa una melodia con il flauto,
camminando in un paesaggio dove la presenza umana è totalmente assente. Questo suono
ipnotizzante suggerisce al contempo assenza e presenza: di fronte a un vuoto umano che appare
incolmabile, emerge, nonostante tutto, una sensazione di umanità condivisa.
Roberto Pugliese presenta l'installazione sonora Unità minime di sensibilità variant II (2012), un
lavoro che indaga la differenza percettiva tra suoni sintetici e suoni naturali. L'opera, in cui la parte
visiva e quella sonora sono complementari, è costituita da speaker e cavi che, posizionati a diverse
distanze, le conferiscono sembianze organiche. In questa installazione, composta di hardware,
coesistono tecnologia e natura.
Scenocosme, duo francese formato da Grégory Lasserre e Anaïs met den Ancxt, presenta per la
prima volta in Italia Phonopholium, un’installazione interattiva con tre arbusti che reagiscono alla
carezza del contatto umano, emettendo un suono che crea una vera e propria melodia.
Talking Land è il progetto artistico di Stefano Capodieci, Caterina Giuliani e Giovanna Zanghellini
che dal mercato agroalimentare arriva fino ai luoghi delle materie prime. Un percorso a ritroso, dove
camminata e scrittura dell’itinerario mettono in luce la filiera di forze incluse: produzione persone e
paesaggio. L’installazione sinestetica che ne deriva, diventa un archivio di sequenze di vita quotidiana
e dati reali.
Live performance
Giovedì 12, venerdì 13 e sabato 14 febbraio 2015 sono in programma le live performance di Franz
Rosati, Giuseppe “Mutech” Guariniello con Rocco Cavalera, CKB = Calembour + K-sine + Breaking
Wood,e uno spettacolo di danza interattiva di Martìn Romeo, artista e direttore del Toolkit Festival di
Venezia
> Giovedì 12 febbraio 2015 ore 19.00
The Method, performance di danza interattiva dell’artista Martìn Romeo (Italia, 1986), è un lavoro in
cui danza, musica e arti visive si fondono per creare un’esperienza artistica unica. The Method,
interpretato dalla performer Cristine Sonia Braga, racconta una storia di dominazione e sottomissione
del corpo, attraverso un gioco di luci e forme astratte, effetti visivi, illusioni ottiche di stampo futurista,
cinetico e tecnologico.
A seguire:
Fields of Immanence è la performance live presentata in prima assoluta per 2025 – Future
Environment Human da Franz Rosati, (Italia, 1983), sound e visual artist, fondatore e curatore
dell’etichetta indipendente Nephogram Editions, e membro del Collettivo AIPS (Archivio Italiano del
Paesaggio Sonoro). Fields of Immanence è un live set di musica elettronica sperimentale in cui il suono
prende forma nelle superfici di luce prodotte attraverso l’utilizzo di laser.
> Venerdì 13 febbraio 2015 ore 21.00
Giuseppe “Mutech” Guariniello (Italia, 1978), vee-jay, live performer e web designer, presenta per la
prima volta Ind: Field Test 4 - Conjunction: una performance visionaria in cui il mondo viene decostruito e
ricomposto, attraverso il missaggio live di frammenti video ed estratti di documentari naturalistici, seguendo
un'estetica retro-futurista, con musica e sound design di Rocco Cavalera.
> Sabato 14 febbraio ore 21.00
Viene presentata al pubblico, in prima assoluta, la live performance di C+K+B, tre esperienze live che
basano la loro genesi sulla sperimentazione sonora e visiva: un viaggio in tre tappe seguendo il lavoro
di artisti diversi, accomunati da cromatiche, sonorità e dallo spirito visionario.
3C=Calembour, duo formato da Laura Migliano e Giorgia Petri attivo dal 2013 a Milano. Presentano
un'installazione interattiva che dà origine a un ambiente immersivo, grazie alla presenza in scena
dell’acqua, in cui suoni e immagini evocano visioni simboliche legate alla natura.
K= K-sine, duo composto da Roberto Memoli e Luca Moroni, attivo dal 2013 tra Pesaro e Urbino. Il
digitale diventa elemento biologico: frequenze e interferenze sonore scandiscono un'incessante visione
di forme ipnotiche dai movimenti geometrici.
B = Breaking Wood (Alessandro Altarocca e Cristiano Petrucci) è attivo dal 2013 a Roma. In questa
occasione presenta un universo caratterizzato dal suono del clarinetto – vera e propria voce narrante –
e dalla sua elaborazione in tempo reale; mentre la parte di sonorità elettronica è data da paesaggi
sonori, dal trattamento delle superfici – anche direttamente con il microfono – e da elementi come il
vento, il fuoco e l’acqua,spesso captata attraverso microfoni subacquei.
Ufficio stampa
Ludovica Solari | press@ludovicasolari.com | +39 335 577 17 37
Chiara Valentini | chiara@chiaravalentini.org | +39 348 921 44 56
Inaugurazione venerdì 12 febbraio 2015, ore 18.00 (ad ingresso libero)
ex Cartiera Latina
via Appia antica, 42 - Roma
Orario:
giovedì 12 febbraio: ore 18.00 - 22.00
venerdì 13 febbraio: ore 11.00 - 03.00
sabato 14 febbraio: ore 11.00 - 03.00
Ingresso 6 euro
domenica 15 febbraio: ore 11.00 - 20.00