Il Dubbio e la Certezza. "E' un viaggio. Tra le ragnatele della nostra memoria e sedie per improbabili ospiti mai arrivati da noi".
a cura di Fernando Montà
…sono mino rosso anche se il mio vero nome è delfino maria rosso.
sono nato nel mese di febbraio il 18 di un anno qualsiasi, a torino.
dove vivo e lavoro come giornalista. anche. tutto qui.
non amo raccontarmi più di tanto. che non è poco.
lo trovo inutile. e a volte persino noioso.
ma per chi è curioso mi metto in gioco per qualche link.
ma non esclusivamente.
Il Dubbio e la Certezza - è un viaggio. tra le ragnatele della nostra memoria. e sedie per improbabili ospiti mai arrivati da noi. viaggiare significa andar incontro a ciò che siamo. per ciò che siamo stati. per ciò che vorremmo essere. e forse non saremo mai. zigzagare tra i quadri bianchi dell’esposizione e le loro animate immagini vuole dire perdere tempo. per fermarsi e pensare ripiegati in noi stessi. già, perché non ci si muove tra significati serviti pronti per l’uso. molte sono le letture possibili anche di un singolo quadro. poco importa l’intenzione di chi l’ha pensato. importa quanto coglie di sé chi gli sta di fronte. l’autore non conosce i punti interrogativi ed esclamativi della vita degli altri. forse nemmeno dello sua. che importanza può avere saper che tutto gira come le ore andaluse a testour se in quel paese si è stranieri? che importanza può avere se una lunga sequenza di casuali domande e risposte certe che terminano con un inevitabile punto fermo (e per di più rosso) può significare: una lettera, una giornata o uno vita? è come guardarsi allo specchio senza sapere da quale lato noi ci specchiamo. in fondo è inutile cancellare il nostro dubbio quando impaginiamo la nostra vita in una bozza eterna. persino i grandi temi ci sovrastano come enormi segni di interpunzione. l’interrogativo latino e quello arabo, rivolti in senso inverso, si affacciano sul mediterraneo e nell’incontrarsi possono formare un cuore. ma tutto dipende dal punto di vista in cui ci si pone. poi i due interrogativi che tra oriente e occidente si uniscono per dare forma a un dubbio infinito. che ci introduce al senso della nostra stessa vita. lo stesso dubbio che dio ebbe in suo figlio crocifisso. di qui, e forse anche prima, il nostro calvario fatto dell’alternarsi di continui dubbi e certezze nel nostro triste risveglio del quotidiano inconscio. sì, niente in noi è così evidente come un titolo. tutto affiora e sparisce per lasciarci ancora una volta soli davanti allo specchio. non importa se di antico metallo o virtuale. è nella solitudine che si raccoglie il proprio dubbio o la propria certezza. per poi incollarla su una realtà che appare trasparente. a volte. così l’ultimo quadro non sarà più dell’autore. ma di chi avrà ritenuto di esprimere il proprio sentire. può appiccicare un punto interrogativo o uno esclamativo in latino o in arabo. come vuole. e nei pacifici colori di una bandiera che sempre più stenta a sventolare. se qualcuno si chiedesse cosa ha voluto dire l’autore con questa esposizione, se non altro insolita, lui non potrebbe che dire: niente, io regalo solo idee sotto forma di pretesti. e, forse, un pretesto sono io stesso. unica certezza: la mia impronta.
torino – 19 giugno 2008 delfino maria rosso
Nel pomeriggio di sabato 23 maggio presso l’Espace ZMORDA si è avuta l’apertura dell’evento il dubbio e la certezza di Delfino Maria Rosso. E’ stato così riproposto, a un anno di distanza, quanto l’artista nostro collaboratore, aveva presentato al pubblico tunisino alla Società Dante Alighieri. La nuova installazione presso il nuovissimo centro per la cultura e il benessere, che si trova lungo la strada della Soukra e di cui è titolare la signora Kadisha Kamoun, già presidente del Club Tahar Haddad, bene si è inserita in una scenografia tra futuro e passato, oriente e occidente. Quasi una sottolineatura alla necessità di rallentare il corso frenetico della vita per pensare verso dove si sta correndo. E tutto questo in un ambiente ideale per una serena meditazione all’insegna dell’antico detto romano: Mens sana in corpore sano.
Alla puntuale presentazione del lavoro da parte della giornalista Hanene Zbiss, è seguito un partecipato dibattito su questioni che da sempre accompagnano la vita dell’uomo. Il confronto tra le diverse culture, la necessità di abbandonare qualsiasi fondamentalismo, la capacità di mettersi sempre in gioco senza inutili difese sono stati alcuni dei temi affrontati. Al di là delle possibili critiche per un linguaggio forse un po’ intellettualizzato, ci si è tutti riconosciuti nel discorso di fondo proposto.
Infine di particolare interesse è stata la realizzazione del “quadro” ultimo che viene eseguito dai visitatori sulla base delle suggestioni vissute nello zigzagare tra i cavalletti che sorreggono i quadri di poesia visuale e di fronte a quelli appesi alle pareti. Tra di loro nascosta dalle ragnatele, ma chiaramente riconoscibile, una coloratissima bandiera della pace. Più che un augurio, un sogno.
tratto da “Il Dubbio e la Certezza ritornano a Tunisi”- Corriere di Tunisi giugno 2009
Espace ZMORDA
Ariana, Tunis
Inaugurazione venerdì 13 febbraio ore 18.30 / 22.00
martinArte
c.so Siracusa 24/a - Torino
Orari: lun 15.30-19.30 mar-mer 10.00-12.30 15.30-21.30 giov-ven 10.00-12.30 15.30-19.30
ingresso libero