Jean Pierre Landau, figlio d'artista, organizza un percorso di riflessione sulla nutrizione che parte dal segno del padre per arrivare alla sua pittura, concepita come mezzo espressivo piu' forte della parola.
Jean
Pierre
Landau,
pittore
e
psicoanalista
francese,
figlio
d’arte
propone
a
Milano,
nell’anno
dell’Expo,
un
percorso
di
riflessione
sulla
nutrizione
che
parte
dal
segno
del
padre,
con
una
mostra
all’istituto
Francese
di
Milano
(“Landau
Padre
e
Figlio”
dal
17
al
27
febbraio
catalogo
a
cura
di
Fortunato
D’Amico),
passa
per
la
sua
pittura
(“Jean-‐Pierre
Landau:
l'ascolto
all'opera
"
dal
27
aprile
al
6
maggio
a
Spazio
Tadini)
e
si
conclude
con
la
presentazione
ed
esposizione
per
la
prima
volta
in
Italia
del
gruppo
di
arte
e
psicoanalisi
Mnemoart
di
cui
è
cofondatore
insieme
a
Tamara
landau(“Il
gusto
delle
parole:
energia
per
la
vita”
dal
8
al
23
maggio
a
Spazio
Tadini).
Non
è
un
caso
che
Jean
Pierre
e
Tamara
Landau
abbiamo
scelto
di
presentarsi
per
la
prima
volta
in
Italia
a
Milano
durante
un’esposizione
universale
dal
tema
Nutrire
il
Pianeta:
energia
per
la
vita.
In
questo
evento
trovano
il
terreno
fertile
per
presentare
il
gruppo
d’arte
e
psicoanalisi
su
cui
lavorano
da
anni,
Mnemoart.
Un
insieme
di
artisti
che
porta
avanti
l’importanza
di
un
dialogo
costante
tra
il
gesto
e
la
mente
di
cui
la
parola
è
strumento
più
ricco
e
complesso.
L’etimologia
della
parola
Arte
non
può
prescindere
dal
movimento
e
dall’”arto”.
L’arte
è
innanzitutto
movimento
attraverso
un
mezzo
che
trasforma
in
azione
un
pensiero.
La
scoperta
della
psiconanalisi
ha
liberato
l’arte
dall’abilità
di
raffigurazione
della
realtà
e
di
racconto
dell’ambiente
circostante
l’individuo,
per
trasformarla
in
strumento
di
espressione
dell’inconscio
e
dell’individualità.
Tutta
la
seconda
metà
del
secolo
scorso
ha
beneficiato
di
questa
“liberazione”
e
di
questo
viaggio
interiore
raccontato
in
capolavori
dell’arte
del
Novecento
come
Pollock,
Picasso,
Ernst,
Magritte.
La
pittura
di
Jean
Pierre
Landau
trova
le
sue
radici
in
un
ambiente
familiare
fertile
all’arte.
Il
padre,
Sigmund
Landau,
contagia
il
figlio
nella
sua
passione
per
la
pittura.
In
essa
Jean
Pierre
ritrae
spesso
in
figure
le
difficoltà
espressive
verbali.
Il
segno
e
la
composizione
arriva
o
supplisce
là
dove
la
parola
non
riesce
a
schematizzare
e
a
trovare
un
suono:
il
pensiero
non
viene
raccontato,
ma
“fotografato”.
In
questa
ricerca
la
sua
professione
di
psicoanalista
lo
ha
portato
a
fondare,
con
sua
moglie,
Tamara
il
gruppo
Mnemoart
che
raccoglie
diversi
artisti/psicoanalisti.
“Mnemoart
-‐
spiega
Tamara
Landau
-‐
vuole
far
conoscere,
al
pubblico
che
arriverà
a
Milano
per
l’Expo,
un
altro
aspetto
dell'energia
per
la
vita
dell'essere
umano:
la
parola.
L'uomo
ha
un
bisogno
primario
di
essere
nutrito
tanto
di
parole
quanto
di
cibo
per
sopravvivere,
sviluppare
la
sua
creatività
e
vivere
in
armonia
con
l'ambiente.
Il
silenzio
reattiva
la
crudeltà
melanconica
e
la
pulsione
di
distruzione.
Con
questa
mostra
milanese,
il
gruppo
Mnemoart
si
propone
di
evidenziare
come
il
bimbo
si
struttura
già
prima
della
nascita
tramite
i
colori
e
il
gusto
delle
parole
pronunciate
dalla
madre
e
dal
cibo
da
lei
ingerito.
Sin
dall'inizio,
è
la
varietà
dei
colori
e
dei
sapori
delle
sue
parole
che
gli
permette
di
pensare
e,
in
seguito,
di
parlare
e
scrivere.
Se
si
analizza
quali
siano
le
parole
che
vengono
per
prima
a
perdersi
in
una
lingua
che
“muore”
sono
proprio
quelle
che
denotano
i
colori.
I
sapori
dei
cibi
dell’infanzia
restano
invce
indelebili
nei
ricordi
di
ognuno
di
noi
anche
in
chi
subisce
gli
effetti
di
una
malattia
degenerativa.
La
vita
è
musica,
gusto
e
colore
delle
parole».
Catalogo a cura di Fortunato D’Amico
Inaugurazione mostra Istituto Francesce 17 febbraio 2015 ore 19-22
Performance video-poetico musicale con Catherine Fava-Dauvergne, Claude Yvans, Tamara et Jean-Pierre Landau
24 febbraio 2015 ore 20-22.30
Presentazione libro Istituto Francesce
“Le funambule dell’oblio. Origini prenatali dell’anoressia e della bulimia” Aracne Editrice di Tamara Landau con la partecipazione di Pietro Andujar, Franca Brenna, Patrizia Crippa, Jemima Zeller, Dario Gay
Institut francais Milano (ex Centre Culturel Francais)
corso Magenta, 63 - Milano Lombardia Italia
Orario: mar – ven 15.00 – 19.00
Ingresso libero