La mostra raccoglie opere su carta dei tre grandi artisti italiani che, a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, hanno interpretato, fervidamente, alcuni dei presupposti poetici dell'Informale: l'annullamento di un disegno o di una traccia posti a priori, lo stemperamento della figura nella densa materia pittorica, talvolta solcata e graffiata da un segno disordinato, il libero e spontaneo divenire della materia pittorica e della forma, non piu' rappresentative di un dato reale predefinito, ma espressione diretta della gestualita' dell'artista.
Opere su carta
Testo critico Giampiero Biasutti
La mostra raccoglie opere su carta dei tre grandi artisti italiani che, a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, hanno interpretato, fervidamente, alcuni dei presupposti poetici dell'Informale: l'annullamento di un disegno o di una traccia posti a priori, lo stemperamento della figura nella densa materia pittorica, talvolta solcata e graffiata da un segno disordinato, il libero e spontaneo divenire della materia pittorica e della forma, non più rappresentative di un dato reale predefinito, ma espressione diretta della gestualità dell'artista. Ancora oggi, ad esclusione di Giuseppe Santomaso, scomparso nel 1990, Piero Ruggeri ed Emilio Vedova, realizzano le loro opere ispirandosi alla poetica della gestualità e del segno.
Una diecina di opere di Santomaso, di Ruggeri ed altrettante di Vedova, testimoniano la forza espressiva dei tre artisti. Si tratta di carte in cui vengono esibiti, in tutta la loro soggettività , i differenti lessici, e dove meglio si esprime la sensibilità con cui, questi tre Maestri, approdano ai loro inimitabili risultati.
Emilio Vedova, nato a Venezia nel 1919, partecipa, nel 1956, alla XXVIII Biennale di Venezia. Le opere di Vedova, caratterizzate da un segno concitato e vigoroso, lo collocano tra i massimi esponenti dell'informale europeo. Altrettanto rapidamente si afferma, nel panorama artistico internazionale, Giuseppe Santomaso, veneziano, nato nel 1907. L'interesse dell'artista, nell'ambito della poetica informale, si focalizza sullo spazio, come luogo di accadimenti inaspettati. L'opera di Santomaso, si caratterizza per un segno vibrante, dato da una gestualità impetuosa. La pittura di Piero Ruggeri, nato a Torino nel 1930, si evolve in direzione aformale a partire dal 1956, anno della XXVIII Biennale Internazionale di Venezia. L'intera sua opera è percorsa da una costante passionalità ed emotività : dalle ampie superfici monocromatiche, attraversate da tracce segnico-gestuali, del 1960, alle opere recenti, dove la materia diventa tagliente, percorsa da un segno irrefrenabile.
Date dal 25 marzo al 24 aprile 2004
Orario dal martedì al sabato, ore 10,30-12,30; 15,30-19,30
Galleria Giampiero Biasutti
Arte Moderna e Contemporanea
Via della Rocca, 6/b
101323 torino
Tel. 011 81 41 099
Fax 011 81 58 776