Mania Semplice. Soggetti toccanti, corpi e volti definiti con tratto tagliente e spezzato, in una pittura che tende all'essenziale e dove la materia si sfalda.
a cura di Barbara Vincenzi e Maurizio Lombi.
Presso Alchimia R&B in Via Borgo dei Leoni, 122, a Ferrara, il 22 febbraio 2015 sarà inaugurata la mostra di pittura dell'artista Francesca Candido dal titolo “Mania Semplice” che proseguirà sino al 25 aprile p.v. Lo staff di Alchimia sarà lieto di accogliervi dalle ore 16,30 con la presentazione della critica Barbara Vincenzi, e, intrattenervi in seguito per un aperitivo.
Qual è il confine tra ciò che riteniamo normale e ciò che facciamo rientrare nel semplicistico termine non-normale? O, ancora nel più ampio e variegato termine di follia? Francesca Candito ci conduce attraverso la sua pittura nell’oscuro mondo della malattia mentale, attraverso immagini che evocano lo stato confusionale, il baratro e l’emarginazione in cui troppo spesso alcuni soggetti sono relegati a vivere. “Mania semplice”, titolo della mostra, vuole scandagliare le varie sfaccettature del disturbo mentale, cercando di sfatare i molti pregiudizi associati a questa condizione di segregazione e desolante vuoto. La sua ricerca analizza e coglie le sfumature dell’essere umano, tra gli sguardi sbarrati e le bocche spalancate in smorfie di sofferenza, cercando l’identità dietro l’anonimato, assegnando un nome a chi non è più nessuno, ma è solo abbandonato dietro ad un muro di negazione dell’esistenza. Una pittura che con semplicità racconta temi profondi legati alla nostra società odierna quali la solitudine e l’indifferenza, che vive all’interno del complesso dei centri urbani e si nutre nell’anonimato in una conseguente tacita accettazione.
Le sue opere indagano soggetti toccanti, attraverso corpi e volti definiti con tratto tagliente e spezzato, in una pittura che tende all’essenziale dove la materia si sfalda diventando nebbiosa, lasciando il posto a dettagli ben distinti che caratterizzano i volti dagli occhi penetranti e persi. L’artista si addentra nella mente, oltrepassa le barriere stigmatizzate, in una ricerca tesa alla compassione e comprensione umana, si spinge cercando di cogliere l’individualità perduta, tra pensieri scritti a grandi lettere in stampatello, colmando con piccole tessere il vuoto che avvolge le figure che vivono come spettri tra gli occhi del mondo.
Francesca affronta questi temi del disagio, dell’emarginazione e dell’abbandono con determinazione, palesandoli senza timori, cercando un dialogo alla rassegnazione. La sua tavolozza crea infiniti toni di grigio intervallati da profondi e bui neri da cui emergono cuori straziati e in cui il dramma viene enfatizzato da rapide pennellate rosso scarlatto e da gialli più pallidi, in cui irrompono lettere, frasi, numeri e simboli, quasi a colmare il silenzio angosciante.
D’indubbia qualità artistica l’operato di Francesca Candito riesce a creare atmosfere angoscianti e isolate, quasi liquide a tratti, compensate da un disegno deciso sottile e rapido, ponendo l’attenzione sia sull’insieme sia sui dettagli della mimica facciale superando l’apparente sofferenza per spingersi oltre, con una capacità che penetra l’animo umano.
Barbara Vincenzi
Storica e critica d'arte
Inaugurazione 22 febbraio ore 16.30
Presso Alchimia Room & Breakfast
Via Borgo dei Leoni, 122 Ferrara
Tutti i giorni dalle 10,30 alle 19,00
Ingresso libero