Opere rappresentative del tempo in cui l'artista si confrontava con le manifestazioni della Pop Art, del Nouveau Realisme e della Figuration Narrative, in un percorso che giunge fino al periodo pittorico e materico degli anni '80 e '90.
La Galleria Alessandro Bagnai ha il piacere di annunciare la mostra di Mario Schifano (Homs, Libia, 1934 – Roma, 1998), seconda di Orizzonte, ciclo espositivo dedicato a grandi maestri.
La mostra non si propone di presentare il complesso universo di questo celebre artista e non vuole ripercorrere la sua carriera in maniera esaustiva, intende piuttosto presentare delle opere scelte, che spaziano dagli anni ’60 agli anni ’90, evidenziando così dei passaggi fondamentali della sua originale e vastissima produzione. Le opere passano quindi dal periodo in cui l’artista più si confronta con quelle che erano le avanguardie internazionali, in particolare le manifestazioni della Pop Art, del Nouveau Realisme e della Figuration Narrative, giungendo poi al periodo più pittorico e materico degli anni ’80 e ’90.
La mostra è accompagnata dal secondo Volume della collana Orizzonte (ancora in preparazione), con un saggio di Lorand Hegyi, di cui citiamo alcuni passaggi:
“La produzione multiforme, gigantesca e assai singolare di Mario Schifano va annoverata senza alcun dubbio tra le opere più significative dell'arte italiana del Ventesimo secolo. Essa coniuga la tradizione pittorica italiana per eccellenza con le molteplici esperienze artistiche del Dopoguerra”.
“La curiosità, la vitalità, il gusto per l'improvvisazione, l'impetuosità, l'irrequietezza artistica e la sensibilità poetica di Mario Schifano, la sua emotività neo-romantica ma anche la sua ironia sovversiva e soprattutto il suo sapiente rifiuto di ogni convenzionale, rigida distinzione tra metodi figurativi e attitudini estetiche, inducono a leggere la sua pittura come un'interpretazione poetico-artistica, personale e quasi malinconica, nostalgica degli esiti dei processi di straniamento e dei metodi di reificazione dell'immagine, insomma come una forma di resistenza romantica al senso generale di distacco dalla realtà”.
“ In questo contesto si può affermare che l'opera di Mario Schifano più di qualsiasi altro pittore del suo tempo cura un'originale relazione storico-artistica con la scena internazionale, laddove l' "italianità" così incisiva del suo linguaggio si confronta con i vari sistemi segnici e i metodi figurativi neorealistici. Il risultato di questo confronto invita a una lettura specificamente "pittorica" delle sue opere, in grado di offrire un'interpretazione poetica e quasi malinconica della materialità altrimenti piuttosto oggettiva, impersonale, industriale e meccanica dei Neorealismi.”
Orizzonte si prefigge di portare all’attenzione del pubblico, alcuni tra gli artisti che hanno segnato la storia dell’arte italiana e internazionale degli ultimi decenni. La prima mostra di questo ciclo (Aprile-Giugno 2012) è stata dedicata a uno dei fondatori del Gruppo Zero, il tedesco Günther Uecker (Wendorf, Germania 1930).
Inaugurazione 28 febbraio ore 18-21
Galleria Alessandro Bagnai
piazza Goldoni, 2 (palazzo Ricasoli) Firenze
lun-sab 10-13 e 15-19
ingresso libero