Jaap Berghuis
Enzo Cacciola
Vincenzo Cecchini
Paolo Cotani
Noel Dolla
Ulrich Erben
Giorgio Griffa
Riccardo Guarneri
Vivien Isnard
Claudio Olivieri
Gottardo Ortelli
Pino Pinelli
Claudio Verna
Gianfranco Zappettini
Claudio Cerritelli
Percorsi della Nuova Pittura degli Anni '70. La mostra si articola in un percorso di oltre 60 opere di varie dimensioni, mettendo in evidenza i caratteri fondamentali della 'visione analitica': la riflessione sugli strumenti del dipingere e sui tempi di percezione.
a cura di Claudio Cerritelli
Organizzazione a cura di Sergio Zompetti e Pierangelo Zanco
OPERE DI:
Jaap Berghuis, Enzo Cacciola, Vincenzo Cecchini, Paolo Cotani, Noel Dolla, Ulrich Erben,
Giorgio Griffa, Riccardo Guarneri, Vivien Isnard, Claudio Olivieri, Gottardo Ortelli, Pino
Pinelli, Claudio Verna, Gianfranco Zappettini.
La rassegna offre un’esemplare e originale ricognizione intorno al panorama europeo della Pittura
Analitica affermatasi negli anni Settanta del secolo scorso come uno dei fenomeni più rilevanti della
ricerca artistica contemporanea.
Attraverso un affascinante confronto tra artisti di diversa provenienza (Italia, Francia, Germania,
Olanda) la mostra intende offrire al grande pubblico un’occasione irripetibile per conoscere una delle
stagioni più significative del rinnovamento della pittura aniconica come campo di molteplici
orientamenti.
La mostra si articola nelle splendide sale di Villa Brandolini con un percorso di oltre 60 opere di varie
dimensioni, mettendo in evidenza i caratteri fondamentali della “visione analitica” ad opera di autori
che hanno sempre operato in termini di pittura. Si tratta di una lezione di sguardo dove la percezione
della superficie pittorica comunica le sue componenti fondamentali: analisi del processo cromatico,
azzeramento strutturale, pura luminosità, illimitata tensione spaziale, minime variazioni del segno,
elementi concatenati nel corpo della pittura.
Le definizioni che accompagnano questa lontana, e sempre presente, stagione della ricerca artistica degli
anni Settanta (astrazione analitica, pittura aniconica, Pittura anti-naturalistica e radicale) indicano un
interesse verso la riflessione sugli strumenti del dipingere e sui tempi di percezione, e nel contempo
documentano un ampio campo di pratiche creative, mai riducibili a un’unica visione operativa.
Percorrendo le sale espositive e osservando i diversi linguaggi delle opere, lo spettatore può cogliere le
differenti temperature cromatiche che i pittori fissano sulla superficie rinnovando il loro linguaggio e
sviluppando una coscienza critica in rapporto con la rivoluzione dell’avanguardia storica (astrattismo,
suprematismo, costruttivismo). In tal senso, la mostra pone in evidenza la diversa natura dei materiali
adottati dentro e oltre la tradizione del dipingere, con uso di strumenti tecnici e di supporti anche
estranei alla consuetudine del dipingere.
L’amplificazione del concetto di opera indica che il valore delle metodologie esecutive è legato alla
costante verifica dell’operazione pittorica come luogo di stesura tattile del colore, di disposizione seriale
degli elementi dal centro ai bordi, oscillazione continua tra sensibilità soggettiva e oggettiva
impersonalità dell’atto pittorico.
Queste problematiche creative sono state parallelamente indagate da parte dei critici d’arte militanti,
costantemente impegnati nel dibattito intorno ai fondamenti della nuova pittura europea (da Filiberto
Menna a Tommaso Trini, da Giorgio Cortenova a Italo Mussa, da Paolo Fossati a Vittorio Fagone, da
Marcelin Pleynet a Klaus Honnef).
Tali contributi sono importanti per comprendere il significato storico-culturale di questa straordinaria
avventura che rilancia i destini della pittura come linguaggio ancora in grado di interpretare le ragioni
creative del presente e gli slanci verso la soglia di un futuro possibile.
La rassegna è accompagnata da un catalogo con un saggio del critico curatore Claudio Cerritelli,
docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.
Oltre alla riproduzione fotografica delle opere in mostra- è proposta un’ulteriore documentazione di
opere dello stesso periodo e apparati bio-bibliografici sugli artisti partecipanti.
La mostra VISIONE ANALITICA Pieve di Soligo (Treviso), Villa Brandolini (Piazza Libertà 7), 28
febbraio-12 aprile 2015 gode del patrociniodella Regione del Veneto e della Provincia di Treviso
ed è realizzata grazie al sostegno della ditta Setten Genesio SpA, della Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi, della Cantina Colli del Soligo, della ditta La Edilscavi, della Dany Energia Alternativa, di Maia del Gruppo Eurovo, del Consorzio Bim Piave di Treviso, del Consorzio di Tutela del Conegliano-Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore, della ditta Mura infissi creativi e dell’Azienda Businnes Photo.it.
Inaugurazione sabato 28 febbraio ore 17
Villa Brandolini d'Adda
piazza Liberta', 7 Pieve di Soligo
mar-ven 17-19. Sab, dom e festivi 10-12 e 15-19
5 euro; riduzioni per scolaresche e gruppi