Artevalori Milano
Milano
Foro Buonaparte, 48
02 36768281
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Theo Mercier
dal 3/3/2015 al 10/4/2015
tutti i giorni 10-13 15-19, sab su appuntamento

Segnalato da

Marco Canepa



approfondimenti

Theo Mercier



 
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3/3/2015

Theo Mercier

Artevalori Milano, Milano

Ghosts and Gods. Riti ed oggetti sacri, come anche reliquie di una civilta' passata, sono il mondo di Mercier: sculture e installazioni, in cui l'artista esercita un tratto leggero, umano e ricco di humor.


comunicato stampa

Riti ed oggetti sacri, come anche reliquie di una civiltà passata, sono il mondo di Theo Mercier rappresentato nella mostra intitolata Ghosts and Gods, come se l’artista avesse segretamente creato un canale di comunicazione con l´aldilà, da cui creature del passato, come un esercito di scheletri, nonché dei e fantasmi, si presentano sotto forma di sculture ed installazioni, in cui tuttavia l’artista non dimentica un tratto leggero, divertito, umano e ricco di humor.

Il giovane artista francese Theo Mercier incarna la resistenza di quegli artisti che desiderano rimanere liberi da tutti i confini e dai movimenti artistici, senza alcun paura di ferire o di essere respinto. Il suo lavoro non è il sintomo di un´epoca o di una ricerca astratta concettuale, ma è un´opera di scrupoloso assemblaggio di oggetti, di sculture di personaggi provocanti con riferimenti multi-culturali volti al surrealismo, ai fumetti, al primitivismo ma anche all´archeologia ed alla museologia. Come appassionato collezionista di questi oggetti, Mercier conosce bene, attraverso il suo notevole senso dell´umorismo, come trasformarli in “incarnazioni” di forte impatto. Il suo mondo non ha limiti nelle associazioni più bizzarre come l’opera dei suoi predecessori connazionali Yves Tanguy o Magritte.

La mostra presentata da Artevalori è composta da una selezione di opere che sottolineano il gusto dell’artista per il mondo archeologico e i suoi simboli, per i riti ancestrali, la vita dopo la morte e la magia. In alcune interviste Mercier ha evidenziato come i suoi viaggi in Messico siano stati una fonte d’ispirazione importante per il suo lavoro. In quei luoghi ha scoperto i culti pagani e l´uso degli oggetti devozionali. Questo interesse per il bizzarro e l´esotico ci ricorda i “cabinets of curiosity” dei collezionisti del 19° secolo e in un certo senso alcune sue opera esposte (come “L’archéologie pour les chiens“ o “Avant moi le deluge”) cosi come l´allineamento del suo esercito di mini scheletri (“Horizons d’os”) fanno riferimento alla museologia del secolo scorso.

Ma il lavoro di Mercier ha qualcosa di più viscerale per essere limitato ad un puro repertorio di vanità e teschi: attraverso il suo personale tocco “rock and roll” proveniente dalla giocosità del suo spirito, egli si posiziona come il continuatore della tradizione di riti ancestrali piuttosto che un artista contemporaneo pomposo che tenta di flirtare con lo sciamanesimo. In questo esercizio di fittizio scavo del passato vediamo comparire anche alcuni dei: ma in questo caso Zeus ha un brutto naso umano e peloso mentre Moai un grande naso rosso. Se chiediamo perché tutto questo, l’artista ha come risposta per entrambi il loro titolo: “God Knows” ovvero “Dio lo sa”, la cui pronuncia inglese puo’ pero’ anche ricordare “Il naso di Dio”, a dimostrazione ancora una volta del lato ironico che l’artista pone nella sua opera.

La stessa domanda potrebbe essere posta anche per i fantasmi dell’opera più importante della mostra che si intitola “Le Grand Public”. Quest’imponente installazione a scala reale presenta alcuni fantasmi nascosti sotto lenzuola bianche. A prima vista essi ci ricordano personaggi ironici dei cartoni animati, ma la scoperta di alcuni dettagli, come le mani scheletriche che spuntano da sotto le lenzuola, ci porta a pensare che dietro quei fantasmi, apparentemente simpatici e divertenti che indossano occhiali da sole e scarpe da tennis, c´è la dura realtà del nostro comune destino fatale. Questo lavoro, vanitoso nel suo aspetto comico, ha un pizzico di malinconia: Mercier sceglie di premiare la morte attraverso la sua celebrazione ironica. Come egli cita in una delle sue interviste con Stephane Correard: «Nelle mie sculture, mi rendo conto che ci sono elementi nascosti che sono sempre dissimulati da lenzuola, pelliccie, spaghetti (...) e poi c´è il dettaglio di un elemento, come mani od occhi che fuoriescono dalla testa (...) forse l´anello mancante tra la vita e la morte. Gli esseri umani che diventano scheletri o scheletri che diventano esseri umani».

Questo semi-spettacolo apocalittico è in ogni caso una celebrazione della vita, tramite l’umorismo e la derisione, ed è proprio questa capacità di ridere in maniera lucida sulle cose più gravi che rende l´arte di Mercier piacevole in modo deliziosamente colpevole.

Theo Mercier (b.1984 Parigi, Francia) è un artista acclamato da gran parte della critica. Si è laureato presso l´Ecole Nationale Supérieure de Création Industrielle a Parigi nel 2005 e successivamente ha lavorato come assistente nello studio di Matthew Barney (2008). Nel 2014 è stato candidato al famoso Premio Marcel Duchamp (con opere esposte al Grand Palais di Parigi, al Musée des Beaux Arts di Roue ed al Wilhelm-Hack Museum di Ludwigshafen in Germania).

Il suo successo e’ immediato quando l’opera “Le Solitaire” - un mostro di spaghetti di 300 Kg - viene mostrato al Musée de l´Art Moderne de la Ville de Paris nel 2010. Fanno seguito diverse mostre personali, tra cui "Le Grand Mess" presso Le Lieu Unique di Nantes (2013) e "Droma" presso Villa Medici a Roma (2013), e collettive al Centre Pompidou (Le surrealisme et l’object - 2013), Fondation Maison Rouge (2011), Biennale di Mosca (2011) e Palais de Tokyo (2010).

Per il 2015 sono in programmazione una mostra personale per l´inaugurazione del Musée de l’Homme di Parigi e le collettive al MACVAL ed al Museo Picasso di Parigi. Nei primi mesi dell’anno partecipera’ anche ad una residenza presso Casa Maaud a Citta’ del Messico

Inaugurazione 4 marzo ore 18

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Foro Buonaparte, 48 Milano
tutti i giorni 10-13 15-19, sab su appuntamento
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