Sous le soleil exactement. Dal 1994 l'artista realizza installazioni in stretto rapporto con lo spazio espositivo: si tratta dapprima di proiezioni di diapositive, talvolta legate a disegni murali; poi, dal 1997, si orienta verso l'utilizzo del video. La sua ricerca la porta a sviluppare opere in cui risultano evidenti una riflessione sullo spazio e sul tempo e l'obiettivo di legare la realta' visibile e nuove realta' appartenenti al dominio dell'invisibile per l'occhio umano.
Sous le soleil exactement
Christine de la Garenne, Karlsruhe 1973. Dal 1994 realizza installazioni in stretto rapporto con lo spazio espositivo: si tratta dapprima di proiezioni di diapositive, talvolta legate a disegni murali; poi, dal 1997, si orienta verso l'utilizzo del video.
La sua ricerca la porta a sviluppare opere in cui risultano evidenti una riflessione sullo spazio e sul tempo e l'obiettivo di legare la realtà visibile e nuove realtà appartenenti al dominio dell'invisibile per l'occhio umano. Nei suoi lavori sottili irritazioni quasi impercettibili a una prima osservazione perturbano l'occhio e l'orecchio: immagine e suono concorrono a sviluppare reciproche interazioni. La ripetizione di sequenze filmiche viene utilizzata come mezzo formale determinando un circuito chiuso che contiene due livelli di significazione: da un lato la dissoluzione e la ricostruzione di scene nella loro continua ripetizione appare assurda, dall'altro spazio e tempo si dissolvono morbidamente in una eterna ripetizione senza inizio e senza fine. Come conseguenza di questa distruzione della durata lineare i video di Christine si avvicinano a installazioni plastiche. La tecnica video è utilizzata per mostrarne le qualità formali e indagata confrontando la complessità delle sue possibilità tecniche con una estetica minimale. La riduzione estetica viene sottolineata dal trattamento digitale: la sottrazione e la nuova combinazione di informazioni inscritte nell'immagine causano lacune ottiche nel video e lacune acustiche nell'audio. Le installazioni si servono del medium digitale e nello stesso tempo mettono in discussione la sua funzione. In MIGRANE (2003) il loop continuativo porta lo spazio in cui il video è proiettato nella stssa condizione a-temporale dell'opera. Il volume del suono e la dinamica dell'immagine formano un legame che spinge il dialogo fra lo spazio rappresentato e lo spazio espositivo, fra il livello del suono e le immagini a sovrapporsi e ad allontananarsi nuovamente: la dimamica del movimento digitale si costituisce fra ripetizione e istante.
neon/projectbox > lunedì 29 marzo 2004 > ore 18.00
30 marzo_12 aprile 2004 > mar_ven > 17.00_19.00
neon/projectbox > corso garibaldi 42 > milano 20121
info> 320 4156883_051 5877068