Galleria Paolo Curti / Annamaria Gambuzzi
Cactus Garden. La sua pittura e' un viaggio interiore tra gli affetti personali, i luoghi vissuti, la storia e i personaggi del passato a cui e' legato, tra questi Giovanni Segantini, a cui dedica alcuni ritratti e un grande paesaggio.
Si inaugura martedì 10 marzo dalle ore 18,30 presso la galleria Paolo Curti/Annamaria Gambuzzi & Co. la prima mostra personale in Italia di Billy Childish (Chatham, Kent, UK, 1959).
Billy Childish è un artista eclettico, una figura di culto riconosciuta in ambito musicale e letterario oltre che in quello artistico per la folta produzione indipendente realizzata negli ultimi trentacinque anni. Oggi è soprattutto un pittore di talento e di fama internazionale che trascorre le giornate a dipingere nel suo studio presso i cantieri nautici della Royal Naval Dockyard a Chatham, nel Kent, dove è nato.
Nel 1978 Childish si trasferisce a Londra dove frequenta la St. Martin School of Art insieme all’amico e compagno di corso Peter Doig. Il suo atteggiamento anticonformista emerge fin da subito, viene espulso dalla scuola e manifesta precocemente quell’indole ribelle che lo accompagnerà nel corso della sua odissea artistica ed umana. Billy Childish infatti fin dall’inizio della sua carriera, promuove la pittura figurativa in opposizione all’arte concettuale e al movimento della ‘Young British Art’ che negli anni ’80 prende sempre più piede in Inghilterra.
La sua pittura è un viaggio interiore tra gli affetti personali, i luoghi vissuti, la storia e i molti personaggi del passato a cui è legato, tra questi: Giovanni Segantini, a cui dedica alcuni ritratti e un grande paesaggio (cm 183 x 305) presente in mostra. E’ un omaggio alle montagne dell’Engadina, al suo cielo a quella luce così speciale che aveva stregato ai tempi lo stesso Segantini, che per questo vi trascorse gran parte della sua vita. La montagna e il blu del cielo, sono protagonisti anche nella grande opera: “Abseiler” in cui emerge, sospesa nel vuoto, la figura di Tony Kurtz, un famoso alpinista del ‘900, che perse la vita per sfinimento, mentre era appeso a una corda, in seguito ad una valanga sull’ Eiger, in Svizzera.
Il riferimento agli avvenimenti storici è presente anche nell’opera esposta in mostra: "1895" dove Billy Childish reinterpreta ancora una volta il soggetto degli estuari del Tamigi e del Medway congelati durante gli inverni del 1895 e del 1947. L’ispirazione deriva da vecchie fotografie trovate dall’artista a bordo di un rompighiaccio durante la grande gelata del 1980. L’idea del mondo bloccato dalla neve è per l’artista seduttiva fin da quando era bambino. L’artista è attratto dal potere della forza del gelo che riesce ad intrappolare le navi, a fermare il tempo, l’immagine è cristallizzata nella memoria di Childish, una visione a cui oggi riesce a dare nuova vita attraverso la sua pennellata densa e carica di espressionismo.
Dal 2010 per Billy Childish emergono riconoscimenti a livello internazionale, dove istituzioni come il White Columns di New York e l’Institute of Contemporary Art di Londra gli hanno dedicato due importanti mostre personali.
Inaugurazione martedì 10 marzo dalle ore 18,30
Sarà presente l’artista.
Paolo Curti/Annamaria Gambuzzi & Co.
via Pontaccio, 19 Milano
lun-ven 11-19
ingresso libero