Questa nuova mostra, che presenta una quindicina di opere pittoriche inedite, contiene diversi nuovi elementi che ne dimostrano l'ulteriore maturazione. Il racconto di De Grandi si dipana attraverso i singoli episodi svolgendo un preciso e coerente filo narrativo. Non sono tanto i personaggi o le situazioni a catturare l'immediata attenzione dello spettatore, quanto la particolare atmosfera plumbea che avvolge oltre i limiti della tela, talmente viscosa e insinuante da risultare tattile.
A due anni di distanza dalla mostra 'Carne e cielo', Francesco De Grandi torna a esporre allo Studio Cannaviello di Milano.
Questa nuova mostra, che presenta una quindicina di opere pittoriche inedite, contiene diversi nuovi elementi che ne dimostrano l'ulteriore maturazione. Il racconto di De Grandi si dipana attraverso i singoli episodi svolgendo un preciso e coerente filo narrativo. Non sono tanto i personaggi o le situazioni a catturare l'immediata attenzione dello spettatore, quanto la particolare atmosfera plumbea che avvolge oltre i limiti della tela, talmente viscosa e insinuante da risultare tattile. De Grandi ha progressivamente ridotto la tavolozza cromatica per puntare a una nuova e differente essenzialità . La mostra è dominata da un tono uniforme, tra il ricordo dell'azzurro e il grigio verdastro, più che mai incombente e presente. I nuovi quadri sono essenzialmente paesaggi, alcuni di formato molto grande, contenitori ideali di piccole storie ma, soprattutto, luoghi dell'evento mancato, teatri di vicende ormai impossibili. E sono proprio queste le novità più rilevanti del nuovo lavoro di De Grandi: in primis, lo sguardo rivolto, nella composizione, verso una pittura più classica (dall'Angelus di Millet al tardo '800 italiano), che gli consente di concentrarsi più sull'impianto che sulla storia. Ma soprattutto, la consapevolezza che la pittura, così come gli altri linguaggi artistici, si trova, oggi più che mai, di fronte alla responsabilità di 'dire' e di esprimersi su grandi e irrisolte questioni sociali. Per questa ragione le nuove tele di De Grandi contengono, tra le righe e dietro eleganti metafore, significativi allarmi politici, che ne avvalorano ulteriormente l'ipotesi di contemporaneità e urgenza.
Nato nel 1968 a Palermo. Vive e lavora a Milano.
Principali mostre personali
2004 – Studio Cannaviello, Milano. 2002 – Studio Cannaviello, Milano. 2000 – ES, Torino. 1999 – Sergio Tossi, Prato. 1998 – Les Chances de l'art, Bolzano. ES, Torino.
Principali mostre collettive
2003 – Bianco e nero italiano, Galerie Mudima 2, Berlino. 2001 – Nuova pittura europea, Galerie A@O + Cannaviello, Berlino. Palermo Blues, Cartiere Vannucci, Milano. 2000 – Premi Arte, La Posteria, Milano. Sui Generis, PAC, Milano. 1998 – Cronache vere, Spazio Consolo, Milano. 1997 – In che senso italiano?, Anna D'Ascanio, Roma. NRDF, Ciocca Arte Contemporanea, Milano. 1996 – Martiri e santi, Fabio Sargentini, Roma. Antologia, Spazio Herno, Torino, Trevi Flash Art Museum, Trevi
Testo in catalogo di Luca Beatrice
Inaugurazione: 31 marzo 2004, ore 18.00
Periodo: 31 marzo - 8 maggio 2004
Orario: da martedì a sabato, dalle 10.30 alle 19.30
Luogo: Studio d'Arte Cannaviello
Via A. Stoppani 15, 20129 Milano
tel. 02-20240428/ fax 02-20404645