Teatime cabbage. In mostra inchiostri su carta e due cortometraggi di Massimo Maglietta e Simonetta Funel che hanno indagato sulla produzione visiva e musicale dell'artista.
Dopo aver esposto prevalentemente in Francia negli ultimi anni, Agolini ritorna a Napoli con i suoi inchiostri su carta. L’esposizione verrà presentata da Maria Ida Catalano, storica dell’arte, docente presso l’Università di Viterbo, saranno proiettati due cortometraggi di Massimo Maglietta e Simonetta Funel che hanno indagato sulla produzione visiva e musicale dell’artista.
Nato in Scozia nel 1954, vive e lavora attualmente tra Napoli e l’Alta Savoia.
Durante l’adolescenza elabora spontaneamente il suo linguaggio artistico: la musica, la scrittura, il disegno che si sviluppa da subito come la registrazione di fantasie e libere associazioni di pensiero. Disegni. Dapprima solo a penna, poi via via la tecnica si fa più esperta, il tratto viene elaborato a matita e ripassato a china e i mondi descritti si colorano di inchiostri luminosi e trasparenti. Nascono immagini complesse ed ingannevoli in cui temi inquietanti e fantasie infantili si mescolano in un tessuto continuo. Chi osserva i disegni di Bruno Agolini vede le cose rivelarsi poco alla volta, ogni forma riconosciuta viene percepita come qualcosa di instabile, che puo’ scomparire improvvisamente e perdersi alla vista.
La musica e la scrittura nascono come un gioco, ma anche come un’esigenza profonda. Ecco quindi il non senso nella scrittura, nei testi delle canzoni, l’inglese, l’italiano, il francese, il napoletano. La musica suonata con i figli, improvvisata, fatta usando qualunque cosa, ma anche lungamente elaborata ed arricchita con i suoni della chitarra, del clarinetto, del sax e di ogni sorta di percussione e poi rifinita, fino a raggiungere composizioni complesse per sovrapposizioni di tracce sonore.
Inaugurazione 14 febbraio ore 18
Galleria 3F Fiorillo Arte
Riviera di Chiaia 23 Napoli
ingresso libero