E' tutto incluso. Una selezione tra le centinaia di scatti con cui Mulas ha raccontato la 'sua' storia dell'arte del XX secolo. Ma la sua fotografia resta proteiforme anche nella scelta dei soggetti.
a cura di Bruno Corà
Con un nucleo diversificato di importanti fotografie, lunedì 16 marzo alle ore
18,00 a Roma si aprirà la mostra di opere di Maria Mulas a cura di Bruno
Corà, presso la Gallerja di via della Lupa 24.
Quella di Maria Mulas è la prima mostra personale a
Roma e ciò sorprende
se si pensa che quest'artista è attiva dalla metà d
egli anni Sessanta e la sua
prima mostra al Diaframma di Milano è del 1976.
Se si osserva il repertorio di oltre quarant'anni d
i fotografie scattate dalla
Mulas si scopre che, dopo la gavetta svolta in teat
ro fotografando a Milano
gli attori del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler,
i suoi migliori 'cantieri'
sono dedicati al 'ritratto', all''architettura' urb
ana, al 'costume' di settori
sociali come la borghesia della sua città, Milano,
ma ancora ad altri
numerosi soggetti. Così, la mostra romana è un'occa
sione per osservare dal
vero alcune tra le sue più riuscite opere fotografi
che. Nella serie delle
'architetture' sorprende e meraviglia la vertiginos
a quadrilobata
composizione fotografica
Omaggio a Giuseppe Terragni, Milano 1979
, ma
anche la
Rotonda della Besana
, o la serie di
Astrazioni
, tra cui quelle in
mostra dedicate a New York del 1985; ma lo sguardo
di Maria Mulas,
sempre rivolto alla ricerca di qualcosa che la sorp
renda e plachi la sua
incessante curiosità conoscitiva, si è soffermato a
nche su persone e cose: la serie dei ritratti d'artista è numerosissima e qui
a Roma si può osservare una
scelta tra quelle centinaia di scatti con cui Maria
Mulas ha raccontato la
'sua' storia dell'arte del XX secolo. La sequenza d
ell'
Ultima scena
sul
celebre affresco di Leonardo da Vinci, illuminata e
virata con colori diversi
dietro decine di profili di visitatori in ombra e p
osta in confronto con il
ritratto di
Andy Warhol con frati
, 1987 è una sequenza sulla quale ci sarebbe
molto da dire. Ad esempio quanto quel soggetto sia
stato fatidico per
l'artista pop deceduto poco tempo dopo aver riprodo
tto l'opera di Leonardo.
Che la fotografia di Maria Mulas sia proteiforme ne
lla scelta dei soggetti è
evidenziato anche da foto come
Frieze
, 2007, in cui l'artista si è lasciata
sedurre da un passo rapido tracciato da due scarpe
femminili rosse su un
pavimento verde. Oppure dalle due raffinate foto 'm
inimaliste' in cui il
ricorso al
pattern
delle strisce costituisce la base di un motivo bin
ario nelle
foto
Sipario
, 1980 e
Antenati,
2007.
La mostra di Roma è anche circostanza favorevole pe
r compiere una
riflessione su un'artista che attraverso la fotogra
fia suscita un pensiero sulla
pittura, forse perché ad essa la Mulas avrebbe, gio
vanissima, voluto
dedicarsi e ciò traspare dal modo con cui essa elab
ora le proprie immagini.
Sicuramente tra le maggiori fotografe italiane, Mar
ia Mulas fornisce una
creazione prismatica di quest'arte, al punto di dar
e corpo alle sue stesse
parole, quando afferma: "Nessuno ha una sola person
alità, siamo tutti
personaggi, siamo doppi, tripli, ... quando ritraggo
una persona poi, è come
se io scattassi anche un autoritratto ..."
Inaugurazione lunedì 16 marzo 2015 ore 18
Gallerja
via della Lupa, 24 (Fontanella Borghese) 00186 Roma
orari: martedì - sabato 11.00 - 13.30 / 15.00 - 19.30