Notturni 231. Personale
Quello che resta della notte... Al mattino non restano che indizi tra le pieghe di lenzuola e coperte. Drappeggi composti casualmente, e in modo distratto che alla luce del sole noi, sapientemente, eliminiamo rifacendo a nuovo il nostro giaciglio, con grande dovizia, come un rito che appiattisce il tempo trascorso estraneo al mondo cosciente e al mondo esterno. Ogni giorno, al momento che ci alziamo, se ne vanno via composizioni di drappi ornamentali che ritroviamo, in stili e linguaggi diversi in tutta la produzione artistica dell'uomo. Dai panneggi piu' inconsueti a quelli piu' classici, dai piu' rinascimentali a quelli ottocenteschi, ogni notte ha una caratteristica inconfondibile diversa da tutte le altre. Le pieghe del tessuto assumono forme inconsuete, armoniche o dure, adattate alla forma del corpo che per qualche ora hanno avvolto, diventano decorative, quasi pronte per essere rese in modo artistico. I panneggi formano chiaro scuri forti e ben disegnati o morbide forme appena accennate. Ogni giorno, svegli e distratti dai pensieri del quotidiano che ci apprestiamo a vivere, del vissuto notturno restano semplici forme solitarie e inosservate. Inaugurazione 20 marzo ore 17.