La mostra e' la seconda parte del progetto globale 'Made in', un tour investigativo sul rapporto virtuoso tra il design contemporaneo e l'eccellenza dei piccoli produttori ai quattro angoli della Terra.
BE OPEN, la fondazione internazionale creata dall'imprenditrice e
filantropa Yelena Baturina che opera nel campo del design e della
creatività, ha scelto il Giardino Botanico di Brera come sfondo
meraviglioso di un progetto complesso, composito, il cui tema centrale è
il profumo.
The Garden of Wonders. A Journey Through Scents. sarà presentato in
occasione di Expo 2015 a maggio, con un’anteprima speciale durante il
Fuorisalone in aprile proprio in virtù delle caratteristiche estetiche e
filosofiche che questo prodotto incarna.
BE OPEN ha deciso di esplorare questo mondo concentrandosi specialmente su
alcuni marchi storici scomparsi, eccellenze internazionali la cui fama è
diminuita negli anni a causa di un mercato globale a volte troppo
aggressivo.
La mostra è la seconda parte del progetto globale “Made in...”, un tour
investigativo sul rapporto virtuoso tra il design contemporaneo e
l’eccellenza dei piccoli produttori ai quattro angoli della Terra. In
particolare, la ricerca sul profumo si concentra sul retaggio di valori
delle realtà delle piccole imprese, comunità che sono state in grado di
trasmettere tradizioni, esperienza e rapporti nel corso del tempo.
La fondazione ha invitato 8 designer a reinterpretare la storia e le
caratteristiche di altrettanti marchi di profumo ormai scomparsi secondo
la loro sensibilità: essi agiranno come direttori artistici dei brand per
dimostrare che il design può diventare un punto di forza per aziende di
piccole dimensioni che necessitano di un rilancio al fine di soddisfare le
caratteristiche del mercato globale contemporaneo.
Tra i protagonisti del progetto, Nendo e Front i quali hanno lavorato
rispettivamente sul marchio francese Guyla e sulla casa di profumi russa
Koehler&Co.
Nendo per Koehler&Co.
Nendo ha affrontato la sfida di reinterpretare il brand russo Koehler&Co
sul quale non erano disponibili molte informazioni. Lo studio giapponese
ha deciso di lavorare su una delle più famose fragranze del marchio
chiamata Fandango.
"Abbiamo deciso di tracciare i contorni della bottiglia di profumo e di
ricreare la sua silhouette con all'interno del nuovo flacone con un
tubolare in metallo in due versioni: uno è una gradazione di colori freddi
e l'altro è una gradazione di colori caldi" dice Oki Sato.
"I profumi sono denominate rispettivamente Fandango -12.3 ºC e Fandango
+23.1 ºC, per suggerire la temperatura media degli inverni e delle estati
di Mosca, sede di Koehler. Questi due colori di temperature rappresentano
anche la freschezza della fragranza invernale e il calore e la passione
della fragranza estiva".
Front per Guyla
Il trio di designer svedesi si è ispirato alla bellissima bottiglia di
Guyla degli anni '20. Il flacone aveva la forma di un bicchiere di
champagne, con una doppia parete di vetro a formare un'intercapedine in
cui era contenuta la fragranza. La superficie era decorata con motivi
floreali Art-Nouveau dipinti a mano dall'Atelier Martine di Paul Poiret.
"Ci piaceva l'idea di una connessione tra i riferimenti alla natura, alle
piante e ai fiori dell'Art Nouveau e il Giardino Botanico. Così siamo
arrivare ad un oggetto decorato dalla natura stessa. Abbiamo progettato
una credenza con intrecci su cui piante e fiori possono arrampicarsi, con
riferimento ai motivi di Poiret e al suo distintivo design a drappeggio. I
fiori che cresceranno saranno gli stessi di cui sarà fatto il profumo,
così l'espositore avrà lo stesso profumo della fragranza che contiene",
spiegano le Front.
La misteriosa bottiglia a doppia parete le ha ispirate a creare un flacone
inaspettato, illuminato dall'interno. Lo spazio espositivo sarà una vera e
propria installazione luminosa composta da centinaia di punti luce, come
tante lucciole a raffigurare l'impalpabilità della fragranza.
Le due installazioni, insieme a quelle di Tord Boontje, Front, Jaime
Hayon, Lissoni Associati, Jean-Marie Massaud e Nendo verranno inserite
all’interno di un museo diffuso creato da Ferruccio Laviani.
The Garden of Wonders si ispira alla storia del profumo e a quella delle
materie prime provenienti da tutto il mondo; ogni fragranza rappresenta un
viaggio reale e immaginario di merci e culture, un prodotto globale ante
litteram. In anni più recenti la relazione tra le fragranze e l'estetica
delle confezioni è diventata sempre più intensa, fino a creare
brand-identity ben definite alcune delle quali vengono utilizzate ancora
oggi.
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