Versus. Un percorso di ricerca, che indaga sulle dinamiche sociologiche , la nascita del culto del mito, fino ai nostri giorni. Uno sguardo sulle vicende umane, e su quei personaggi che nel bene o nel male, hanno segnato il destino politico ed il costume dell'intera umanita'.
Questa mostra si apre al termine di un percorso di ricerca, che indaga su le dinamiche sociologiche , la nascita del culto del mito, fino ai nostri giorni. Uno sguardo sulle vicende umane, e su quei personaggi che nel bene o nel male, hanno segnato il destino politico ed il costume dell’intera umanità.
Un viaggio attraverso la storia piu recente, ed il filo conduttore è il colore , la metafora che segna sugli sguardi dei protagonisti la lotta perenne fra le energie positive e negative, come in un flusso parabolico fra luce e ombra. Una scelta quindi non facile dove più che mai forma e colore celebrano l’antica lotta, in una narrativa liturgica della pittura come linguaggio epico, che esplora l’inconscio dell’antiritratto.Tema principale dunque gli sguardi che si dipanano come dei paesaggi dell’anima, mappe che raccontano l’esistenza, lo scorrere della vita, l’inconscio psicosomatico, filtrato da una pittura materica e veloce direi essenziale. L’arte trascende la forma con il colore, che risolve ogni provocazione di riconducibilità estetica.
In questo progetto sostenuto da Martin e Sebastian Suppan, della Galerie Suppan Contemporary ,si è voluto accendere i riflettori sull’individualismo come riflesso sui rapporti umani e sulle coscienze di una società sempre più eterogenea, ma complessa e difficile ad un fine comune, prova ne è la cronaca di questi giorni. Proprio sulla coscienza e sul suo contenuto etico, si deve iniziare a leggere questa mostra al disopra di ogni provocazione, ed al disotto di ogni riferimento iconico, ma solamente li, in quella terra di mezzo dove l’arte si fa carico dell’ineffabile umano, di trovare una soluzione forse, o il rincorrere solamente di un sogno.
La scelta dei soggetti non è casuale , ma nemmeno pretestuoso o ideologico, muove da quello che hanno rappresentato e rappresentano, sono quei perni che deviano l’esistenza ed il comune vivere quotidiano, ed è per questo che in mezzo a loro ci sono dei personaggi cosidetti anonimi, o a dir meglio l’uomo della strada, perché è su di loro e con loro che tutto accade.
La pittura dialoga in una continuità visionaria, un racconto di un viaggio fantastico in un non luogo, dove i personaggi si incontrano per un attimo sospesi e sottoposti al giudizio della storia, in quella confusione sincretica fra bene e male, fra celebrità a popolarità e tra la tragedia e commedia.Versus.
Inaugurazione 15 aprile ore 18.30
Galerie Suppan Contemporary
Harsburgergasse, 5 Wien
11.00 - 18.30
ingresso libero