Attraverso l'esposizione degli autoritratti e' possibile scrutare nell'animo dell'artista la condizione umana con le sue sofferenze, i suoi miti, le sue passioni.
A cura di Fabio Carapezza Guttuso e Dora Favatella
Il Museo Guttuso di Bagheria, ospitato nello straordinario complesso
monumentale tardo barocco di Villa Cattolica, celebra l'artista con una
grande mostra Guttuso: Ritratti e autoritratti, dal 18 aprile al 21 giugno
2015, ripercorrendone l'intero arco creativo attraverso una prospettiva
inedita.
L'esposizione, curata da Fabio Carapezza Guttuso e Dora Favatella Lo
Cascio, è posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e
il Patrocinio del Ministero dei beni e delle attività e del turismo le
attività. E' promossa, dalla Regione Siciliana - Assessorato Regionale ai
Beni Culturali
e all'Identità Siciliana (Sicilia Pofesr 2007- 2013), dalla Città di
Bagheria e dagli Archivi Guttuso.
Grazie al lungo lavoro di ricerca compiuto dagli Archivi Guttuso, le opere
sono state scelte tra quelle presenti nei più importanti musei, tra i
quali la Galleria Nazionale d'Arte moderna di Roma e il Museo degli
Uffizi, oltre che nelle collezioni private più rappresentative.
Sarà così possibile ammirare i ritratti di scrittori come Alberto Moravia,
Michael Angel Asturias, Nino Savarese, Carlo Levi, critici come Natalino
Sapegno, Santangelo, , poeti come Montale, Neruda, attori come la Magnani,
Zeudi Araja, intellettuali e politici come Amendola, Bufalini, Alicata
artisti come Picasso, Turcato, Consagra, Leoncillo, Fontana, Manzù che al
pittore ha dedicato il grande monumento funebre, posto nel giardino del
museo Guttuso. Una galleria di personaggi che testimonia la straordinaria
capacità dell'artista di intessere rapporti dai quali sarebbero nati
sodalizi, e si sarebbero sviluppati movimenti artistici, come Corrente e
il Fronte nuovo delle arti.
Bagheria, la città natale, e la Sicilia, che l'artista abbandona
precocemente, riaffiorano nei numerosi ritratti dedicati al padre che
culminano nel visionario Gioacchino Guttuso Agrimensore,1966 colto
nell'esercizio della sua professione; nel Ritratto della madre,1940,
Giuseppina d'Amico, emerge il dramma della recente scomparsa del marito e
la tristezza per il figlio lontano.
Attraverso l'esposizione degli autoritratti sarà possibile scrutare
nell'animo dell'artista, seguirlo, dagli esordi fino alla maturità, nella
costruzione della sua identità, vedere riflessa, nel suo bel volto, la
condizione umana con le sue sofferenze, i suoi miti, le sue passioni.
Saranno inoltre esposte molte opere inedite, i preziosi disegni della sua
collezione privata, che raffigurano amici ed artisti colti in momenti di
rilassatezza amicale.
Gli studi romani di Guttuso rappresenteranno per artisti, intellettuali,
politici un luogo dove incontrarsi ragionare d'arte e di politica, come si
vede nel bellissimo Gente nello studio, 1938, dove Antonietta Raphael
Mafai, Mario Mafai, Aldo Natili, Armando Pizzinato e Mimise, seduti sul
letto del pittore, conversano amabilmente.
Nello studio frequente era la presenza di donne, modelle, amiche, che
costituivano il suo immaginario femminile, evidente nell'ultima grande
opera: Nella stanza le donne vanno e vengono, 1986. Il grande quadro, che
ha per titolo il distico di T.S.Eliot "Nella stanza le donne vanno e
vengono/ parlando di Michelangelo", è una meditazione sull'eterno
femminino, rappresentato da otto donne che con tacchi altissimi, abiti
accesi si pettinano, parlano al telefono, si abbracciano, tra queste si
riconosce Marta Marzotto.
Da segnalare anche l'importante inedito Ritratto di Giovanni Pirelli,
1959, l'intellettuale che rinunziò ad assumere la guida dell'azienda di
famiglia per seguire le proprie passioni intellettuali e politiche, che
ebbe con Guttuso un forte legame ricostruito nel catalogo sulla base di
documenti inediti.
La presenza di Picasso nella vita di Guttuso è come una camera oscura
nella quale l'uomo si sovrappone alle immagini più pregnanti delle sue
opere, i quadri dedicati dall'artista all'amico, dopo la sua morte, sono
come sogni dove si intersecano immagini e persone come nella Colazione con
la Dama di Cranach, 1973 o nello struggente Lamento per la morte di
Picasso, 1973.
A Mimise, la compagna della vita, che sposerà nel 1950, è dedicata una
galleria di ritratti tra i quali Mimise con il cappello rosso,1938, e
l'Autoritratto con Mimise,1966 nel quale l'artista si ritrae con la
moglie, costruendo una composizione che, sul filo della autobiografia,
unisce il suo Autoritratto del 1940 e il ritratto di Mimise, del 1947.
I ritratti e gli autoritratti saranno contestualizzati in un allestimento
che prevede la proiezione di filmati d'epoca, messi a disposizione dalla
RAI e dall'Istituto Luce e l'utilizzo del prezioso materiale documentario,
in gran parte inedito, fornito dagli Archivi Guttuso.
Nel catalogo sono pubblicati, oltre a quelli dei curatori, i testi del
famoso filosofo francese Jean Luc Nancy, che affronta il tema del
ritratto; di Salvatore Settis, che avanza un'ipotesi inedita sulla morte
di Neruda attraverso i ritratti dedicatigli da Guttuso; di Sergio Troisi,
dal titolo emblematico Guttuso Ritratto dell'artista come malinconico.
Immagine: Renato Gottuso
Ufficio Stampa:
studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049.663499
info@studioesseci.net
Inaugurazione : sabato 18 aprile ore 17:30
Museo Guttuso, Villa Cattolica,
Via Rammacca, 9 - 90011 Bagheria (Palermo)
Orari: tutti i giorni compresi i festivi dalle ore 10:00 alle ore 19:00,
chiusura lunedì.
Ingresso:
euro 5,00, intero, ridotto 4 euro; gruppi
scolastici 2 euro, gratuito per bambini fino a sei anni, giornalisti con
tesserino guide turistiche con tesserino, militari in divisa.