I dipinti di Ada Bertasi suggeriscono una sorta di metafisica del famigliare e del quotidiano. Le immagini di Giusy Lanzilao rappresentano piu' versioni di Eva. Angelo Castagna presenta una serie di illustrazioni.
Ada Bertasi si è diplomata all’Istituto d’arte di Bologna e all’Accademia Cignaroli di Verona dove, oltre ai corsi regolari di pittura, ha frequentato incisione ed affresco, ottenendo nel ’72 il premio Savini-Poltronieri; nel ’73 il 1° premio dell’Accademia; nel ’74 il premio del Comune di Verona. Nella stessa Accademia ha inol-tre frequentato un corso biennale di restauro d’affresco. Oltre alle mostre organizzate dalla Società Belle Arti di Verona, di cui ha fatto parte dal ’75 al 2003, ha esposto in varie personali, collettive e rassegne d’arte. La sua opera è documentata presso il Kunsthistorisches Institut in Florenc - Archivio per l’arte del ‘900. Dal 1981 insegna pittura al C.E.A. di Verona.
Vive e lavora a Bussolengo (Vr).
Di lei hanno scritto: Paola Azzolini, Barbara Bertasi, Giuseppe Brugnoli, Milena Colombani, Tullio M. Ga-sperin, Silvano Martini, Luigi Meneghelli, Alessandro Monzambani, Nereo Tedeschi, Umberto G. Tessari, Io-le Simeoni Zanollo, Giorgio Trevisan, Vera Meneguzzo.
Mostre personali: 1975 - Sala Mostre Comune di Grezzana (Vr). 1978 - Galleria Novelli, Verona. 1978 - Sala Mostre Comune di Cerro Veronese (Vr). 1980 - Galleria Prisma, Verona. 1981 - Galleria Artecentro, Busso-lengo (Vr). 1985 - Sala dei Capitani, Malcesine (Vr). 1988 - Centro Promozione Artistica, Verona. 1995 - Ca-stello di Soiano del lago (Bs). 2002 - Spazio espositivo Società Belle Arti di Verona. 2006 - Galleria Comunale di Rovereto (Tn). 2007 - Galleria Testoni, Verona.
Mostre collettive: 1974 - VI Concorso – mostra nazionale Tavolettisti, Verona. 1975 - Mostra di affreschi, Galleria Frà Giocondo, Verona. 1976 - Rassegna di Grafica Veronese del ‘900, Gran Guardia, Verona. 1979 - Estate ’79, P.le statuto, Bardolino (Vr). 1979 - Mostra di Grafica e Pittura, sala dei Capitani, Malcesine (Vr). 1980 - 61ª Mostra d’Arte, Castelvecchio (Vr). 1980 - Mostra del Solstizio, Avesa (Vr). 1983 - Arte Verona ’83, Gran Guardia, Verona. 1988 - Permanente della grafica e della fotografia, Agorà, S. Giovanni Lupatoto (Vr). 1991 - 1ª Mostra d’Arte San Valentino, Bussolengo (Vr). 2000 - Il Cerchio, Galleria Incorniciarte, Verona. 2002 - Galleria Comunale di Voitsberg, Stiria, Austria. 2006 - Oscillazioni Contemporanee, Centro Arte Mo-derna, Pisa. 2007 - Donne in arte, Centro Arte Moderna, Pisa. 2010 - Il mini quadro, Centro Arte Moderna, Pisa. 2013 - Women/Donne, Collezione Centro Arte Moderna, Pisa.
“…I dipinti di Ada Bertasi suggeriscono una sorta di metafisica del famigliare e del quotidiano. Il colore sen-za fulgori, luminoso e opaco, veicola l'identificazione, quasi la fusione con l'oggetto, in una sorta di annulla-mento contemplativo. Lo spazio continuo e quasi senza profondità, la forma concreta e riconoscibile subi-scono uno spostamento rispetto a ciò che sono e che è sempre sotto i nostri occhi. Si attua così una sorta di epifania dell'oggetto, sempre simile a se stesso, eppure diverso, poiché in esso emerge la qualità altra rivelata dalla contemplazione dell'essenza assoluta e geometrica delle cose, la loro anima di perfezione. Nell'alchimia della luce si rivela la qualità spirituale del mondo e la sua alterità, proprio perché nulla appaia più astratto del visibile”.
Paola Azzolini
Giusy Rigo Lanzilao, veneziana d’origine è mantovana d’adozione, dal 1978 partecipa alla vita artistica alle-stendo numerose mostre personali a Mantova, Pegognaga, Verona, Bologna, Reggiolo, Goito, S. Benedetto, Roverbella, Marmirolo, Suzzara, Guidizzolo, Povegliano, ecc. Nel 1992 la Provincia di Mantova le dedica una mostra personale alla Casa di Rigoletto. Torna ad esporre, oggi, dopo un periodo di silenzio, e per l’occasione espone “Big Eyes”, che se oggi sono il tema di un film famoso, in realtà soggetti che lei dipinge da sempre come commentato anche nei testi che seguono.
“Le sue immagini dentro il quadro / sono la storia di tantissime Eve. / Eva dipinta vestita / Eva ripetuta quasi ignuda / e dati titoli / si riconoscono i personaggi: / «La sposa», «La ragazza gentile» / oppure «a sera» o «in giardino», / seguendo un filo che lega / il divenire e il sentire / quasi sempre di Eva. / Ella muta i colori come cambiare / o indovinare la vita. / Giusy racconta sempre di qualcuna / e degli attimi di emozioni. / Usa colori come parole forti / e il disegno ad impulsi veloci. / A volte è come sentirla urlare / altra come una voce sommessa e lieve. / E tutto è un destino di espressioni. / I suoi quadri sono dei grandi ritratti / del be-ne, della speranza / della fiducia, dell'incertezza. / Creature riflesse nel grande mondo / con gli occhi giganti / che aspettano o / che offrono il mondo.”
Lanfranco
Il bianco catalogo
“…mi sorride l'idea di riciclare in 47 righe i brani di un vecchio «pezzo» a ruota libera.
Pittrice per vocazione e temperamento d'artista? Date un'occhiata ai suoi «volti»: la crisi della donna, la tri-stezza di un addio, questa specie di amore, l'occhio del gatto e così via bevilacqueggiando. Se volete anche Calvino, con i suoi sentieri tessuti coi nidi di ragno, e Arpino l'accalappiapremi, miele per il critico e buio-fiele per il lettore. E Piubello, Giovanni Piubello, proprio no? Il più bravo di tutti, il più poeta, il più naif, con l'abc delle pubbliche relazioni da mandare eternamente a memoria. Quando ... Quando costruire una storia è roba da ridere. Anche la presentazione di una mostra, l'occhio sul vocabolario-computer e il tasto dell'Olivetti pi-giato sulla lettera giusta. Presentazione per chi? Per l'artista che si trincera dietro il falso pudore di auto elogi delegati alla penna altrui? Per il pubblico che da tutto per scontato, anche le belle frasi? O per il critico con l'organino? Il critico che chiede trecentomila per consegnare all'archivio del «colorismo veneto» il paesaggio smunto, cinquecentomila per far sorridere un tramonto tutto lacrime, settecento per accordare il contrabbas-so sulle note della sinfonia cromatica. Il paragone con Giotto e Michelangelo costa dai due milioni in su, pa-gabili anche a rate.
E Giusy Rigo che c'entra? Giusy pretendeva di offrire alla vernice della sua mostra (periodo elettorale, atten-zione) il catalogo bianco. Scheda bianca, catalogo bianco, per protesta. Aboliti i criteri prezzolati, i marpioni del colpo di spatola: bello, no? Bello e vero. Costruire una storia è roba da ridere. Diverso è credere alle paro-le, sempre meno vere dell'immagine dipinta, in bene e in male. Il quadro «deve» presentarsi da solo, senza il supporto del critico-civetta.
Catalogo bianco, scheda bianca.
Giusy a salvare la faccia alle convenzioni e a onorare (cinque anni sono pas-sati) il preventivo della tipografia con il «via libera» alle acrobazie dell'anticritico. Il coraggio, quantomeno, di sfidare il giudizio del pubblico senza rete e senza vocabolario-computer. Metten-do alla cuccia i Pippobaudo della critica d'arte e i violinisti del luogo comune.
Fine della ri-presemazione, fine del riciclaggio. Va bene tutto: non è cambiato nulla da allora. Conto le righe: 46, sessanta battute. Ne manca una. Ecco fatto”.
Adalberto Scemma
Angelo Castagna nasce a Cesole di Marcaria (Mn) il 22 novembre 1939. Risiede a Mantova. Caricaturista, illustratore, pittore. Ha partecipato a importanti manifestazioni artistiche collezionando premi, riconoscimen-ti, lusinghiere critiche e recensioni su quotidiani, giornali e riviste d’arte. La sua prima formazione artistica è quella della pittura e della grafica. Successivamente, in collaborazione con la “Gazzetta di Mantova” sviluppa, per dieci anni, il percorso storico intrecciato alle vicende della squadra biancorossa, con vignette caricaturali.
Nel 2014 tiene una mostra personale alla Galleria Arianna Sartori di Mantova e una sua opera è esposta alla rassegna “Cento anni di arte mantovana dal secolo breve ai nostri giorni” alla Casa Museo Sartori di Castel d’Ario.
È apprezzatissimo illustratore di parecchie pubblicazioni tra le quali ricordiamo: – Il Ghetto di Mantova (copertina), Adalberto Sartori Editore, 1973. – I Palazzi dei Gonzaga in Marmirolo (copertina), Adalberto Sartori Editore, 1974. – Il Bosco Fontana e le sue vicende storiche (copertina), Adalberto Sartori Editore, 1974. – Il Castello Gonzaghesco di Goito (copertina), Adalberto Sartori Editore, 1976. – Fra Me e Me, Autobiografico, Ed. Adalberto Sartori, Mantova, 1978. – 3° Raduno Nazionale Enocicloturistico (copertina), 1979. – Quistello 1940-1945 - Un Paese nella Guerra (copertina), di Giorgio Breviglieri, 1985. – La Rivincita (copertina e tavole interne), di Sergio Lasagna, 1985. – Suzzara Il Calcio I Protagonisti 1913-1985, Edizioni Bottazzi Suzzara, 1986. – Kultbrief - Panorama Culturale Germanico, 1990. – Istituto di Cultura Germanica, (collaboratore illustrativo), 1990. – La Rasdora (agenda - dodici tavole interne), 1991. – Capir Par Patir, di Gino Costa, 1991. – Le Tappe del Papa a Mantova (Giovanni Paolo II°), Gazzetta di Mantova (inserto speciale), 22 giugno 1991. – Angelo Castagna: Mantovanamente nostri - 150 Personaggi di ieri e di oggi dell’Arte, Cultura, Spettacolo, Politica, Imprenditoria, Sport e…, Edizioni Bottazzi Suzzara, 1992. – “La Ghirlandina” Palazzo gonzaghesco (XV sec.), “Chiesa di San Girolamo” (XV-XVI sec.) di Motteggiana (Mn) illustrate su cartolina, 1992. – Storie dal cassetto, (Copertina e tavole interne), di Elena Semeghini Zinetti, 1992. – Vint an in dialet, Edizioni del ‘Fogoler’, (tavole interne), Mantova, 1992. – La prima volta, Wainer Mazza, (illustrazione), 1995. – Par mia smengar, Gino Costa, (illustrazione), 1998. – “Dei Tarocchi del Mantegna e di arcani misteri”, illustra la sfera di cristallo con l’effige di Mantova misteriosa nell’ora del tramonto, a cura di Monica Bianchi, Edizioni il Cartiglio Mantovano, evento Festival Letteratura 6 settembre 2012.
Opere in edifici pubblici:
1980 – Cristo Sofferente, olio su tavola, cm. 40x50. Pieve di San Benedetto, Cesole (Mn).
1990 – Via Crucis, Chiesa Suore Domenicane B.I., Loano (Sv).
1993 – Via Crucis, Chiesa di Monsummano Terme (Grotte parlanti), (Pt).
1999 – San Benedetto, olio su tavola, cm. 40x50. Pieve di San Benedetto, Cesole (Mn).
Inaugurtazione venerdì 24 aprile alle ore 17.30 alla presenza degli artisti
Arianna Sartori Arte and Object Design
via Cappello, 17 Mantova
lun-sab 10-12.30 e 16-19.30
ingresso libero