Una piccola antologica che oltre ai gioielli presenta anche i disegni e gli oggetti realizzati dall'artista dai primi anni '70 fino ad oggi. Babetto ha saputo mescolare arte, design e oreficeria.
La Galleria Antonella Villanova, inaugura il 23 Aprile prossimo, la personale di Giampaolo Babetto. La mostra, una vera e propria piccola antologica, oltre ai gioielli presenterà anche i disegni e gli oggetti realizzati dall’artista padovano dai primi anni ’70 fino ad oggi.
Come accaduto in altre occasioni lo spazio espositivo, all’interno di Palazzo Ricasoli, in Piazza C. Goldoni 2 sarà “condiviso” con quello della Galleria Alessandro Bagnai, che nella stessa data presenta una inedita installazione di Gianni Dessì.
Il lavoro di Babetto e Dessì si “incontrerà”, nella prima sala dello stesso.
Intorno alla produzione di Giampaolo Babetto hanno scritto, da sempre, i più importanti critici definendola come costituita da “oggetti plastici” oppure da “oggetti culturali”, piuttosto che ricondurla al più semplice ambito dei gioielli.
Eppure Babetto fa proprio questo, realizza con alta manualità artistica gioielli e li realizza con quel “vizio” che non permette di farli stare pienamente né nel mondo dell’arte né in quello della oreficeria. O meglio, di farlo riconoscere come un personaggio eccentrico rispetto a questi due mondi in cui inevitabilmente è calato e indiscutibilmente riconosciuto come uno dei maggiori maestri.
I lavori di Babetto evocano le sintetiche forge di molta arte e design contemporaneo, soprattutto quelle legate alle esperienze degli anni sessanta e minimaliste, ma contrariamente a una scultura per arrivare a compimento devono essere indossati, solo così assumono la loro vera dimensione e rilasciano tutta la loro energia.
Babetto procede attraverso il proprio fare a tu per tu con la materia (oro, argento e talvolta altri metalli) ed è con questo continuo lavorio manuale e mentale che raggiunge la fusione tra armonia, forma e bellezza dove anche il vuoto riconquista la sua funzione.
In un panorama dove ancora si tende a separare i generi, a dare diversi valori a una ricerca che invece ha molte origini comuni, Giampaolo Babetto è uno dei pochi protagonisti della nostra contemporaneità che ha saputo sfidare non saltuariamente, ma proprio come radice del suo lavoro, ogni classificazione e guardare a nuove prospettive senza alcun timore reverenziale nel mescolare arte, design e oreficeria.
In occasione della mostra sarà edito dalla Galleria un catalogo con un testo di Marco Bazzini. Il catalogo sarà presentato il 23 maggio durante il finissage.
Giampaolo Babetto vive e lavora a Monselice, Padova. Le sue creazioni sono presenti nelle collezioni pubbliche più importanti d’Europa e degli Stati Uniti, fra queste citiamo:
Victoria and Albert Museum (Londra), Musée des Arts Décoratifs (Parigi), Pinakotheke der Moderne (Monaco di Baviera), Museum of Art, Rhode Island School of Design, (Providence, Rhode Island), Kunstgewerbemuseum (Berlino).
Marco Bazzini, storico e critico d’arte, ha curato mostre e cataloghi per spazi pubblici e privati, tra cui “Italian Genius Now. Arte e design dall’Italia” presentata in 17 musei tra l’Asia e il Sud America. Dal 2007 al 2013 ha diretto il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, attualmente è Presidente dell’ISIA Design Firenze oltre a essere impegnato in progetti di sviluppo ed evoluzione sociale attraverso percorsi culturali con fondazioni ed enti pubblici.
Inaugurazione: giovedì 23 Aprile 2015, ore 18
Galleria Antonella Villanova
piazza C. Goldoni 2 (Palazzo Ricasoli)
Mar / Sab 10-13 e 15-19