Pinacoteca Provinciale di Salerno
Salerno
via Mercanti, 63 (Palazzo Pinto)
089 2583073 FAX 089 225578
WEB
Jole Raimo e Carmine Boccia
dal 29/4/2015 al 16/5/2015
mar-dom 9-19.45

Segnalato da

Carmine Boccia



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29/4/2015

Jole Raimo e Carmine Boccia

Pinacoteca Provinciale di Salerno, Salerno

TerrAmare. Raimo tende al recupero del passato attraverso una sottile elaborazione pittorica. Nelle opere di Boccia alle citazioni del passato si contrappone la freschezza delle pennellate.


comunicato stampa

Con il patrocinio della Provincia di Salerno Settore Musei e Biblioteche, del Comune di Castellammare di Stabia, dell’Associazione Lions Club Castellammare-Terme, dell’Associazione Medici Abatesi, è stata inaugurata le la mostra d’arte contemporanea “TerrAmare” nelle prestigiose sale della Pinacoteca Provinciale di Salerno, che ospita cinquanta opere degli artisti stabiesi Jole Raimo e Carmine Boccia.

Il testo in catalogo è dello storico e critico d’arte Prof. Marco Di Mauro:
“La storia contamina il presente Jole Raimo tende al recupero del passato e lo fa con assoluta originalità, operando sulle trame di antichi corredi nuziali che si ricongiungono al presente mediante una sottile, quasi invisibile, elaborazione pittorica. Questo modo di operare “in punta di piedi”, che asseconda la trama per non essere invasivo, determina un dialogo costante con la sfera emotiva e sensoriale, ovvero tra l’io dell’artista e le generazioni di donne, da Aracne a Penelope, che hanno cucito, indossato e tramandato di madre in figlia quei preziosi oggetti. La pittura e il ricamo sono fusi in elaborazioni delicate e sapienti, percorse da un’intensa vena lirica che è propria di una sensibilità femminile. Questo riannodare i fili, ricucire gli strappi, integrare i ricami con interventi pittorici esprime l’estrema volontà di ricostruire il mondo, di ristabilire la pace, di ricomporre i fragili equilibri su cui si reggono le relazioni umane.

Carmine Boccia evoca il passato, dalla Magna Grecia fino alla belle époque, quale sostrato culturale di cui, sia pure inconsciamente, siamo eredi. Alla gravità delle citazioni si contrappone la freschezza delle pennellate che sfiorano i “reperti” – nel significato etimologico del termine – e li ricongiungono al presente, instaurando un dialogo visivo tra l’oggetto della rappresentazione e il soggetto che ne fruisce, ovvero tra il contesto storico e quello attuale. Il passato, dunque, diventa un repertorio di immagini attualizzate, rivissute come ricordi d’infanzia piuttosto che prelevate dai libri di storia, immagini che nella rielaborazione artistica vengono trasfigurate e “ri-significate” attraverso sapienti interventi pittorici. Così l’immagine di Flora, tratta da un celebre affresco di Pompei, viene rielaborata da Carmine Boccia, che incentra la sua attenzione su un dettaglio minore, il fiore, amplificando i petali e colorandoli di rosso. Il fiore, quindi, assurge a simbolo di una rinascita che l’arte è in grado di prefigurare, sviandoci dalla deprimente visione della realtà. Alla Flora si contrappone la Croce, in cui l’artista riproduce la Flagellazione di Caravaggio al centro di uno spazio cruciforme dalle superfici logore e usurate. La lacerazione è il segno di un passato che si tramanda all’infinito, di una storia di sofferenza che è connaturata all’uomo e alla sua condizione terrena.”

Inaugurazione 30 aprile

Pinacoteca Provinciale di Salerno
via Mercanti, 63 (Palazzo Pinto) Salerno
martedì alla domenica, dalle ore 9,00 alle ore 19,45
ingresso libero

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dal 29/4/2015 al 16/5/2015

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