La monoforma trapezio-ovoidale. Il processo che Bozzola ha messo in atto per ottenere le sue composizioni e' stato quello dall'aggregazione dei moduli che sembrano ispirarsi a quelli della riproduzione cellulare.
a cura di Emiliana Mongiat
L’uso continuo della monoforma trapezio-ovoidale, divenuta già nella prima metà degli anni Cinquanta la matrice generativa delle strutture e delle composizioni dell’artista galliatese sia plastiche che pittoriche, è riconoscibile sia nelle opere su carta risalenti ai primi anni di attività, sia nelle altre opere esposte.
Il processo che Angelo Bozzola ha messo in atto per ottenere le sue composizioni è stato quello della genesi naturale derivata dall’aggregazione dei moduli secondo meccanismi che sembrano ispirarsi a quelli della riproduzione cellulare.
Questo processo creativo è stato applicato dall’artista con continuità utilizzando qualsiasi tipo di materiale, non solo la carta o la plastica, ma anche lastre metalliche, superfici polimateriche, inox, acciaio, bronzo, pietra, marmo, a testimonianza della sua straordinaria capacità di creare un’unione concettuale e sempre mutevole fra i moduli generati dalla monoforma trapezio-ovoidale, la materia, lo spazio e gli uomini.
Inaugurazione 3 maggio ore 16
Villa Picchetta - Parco Valle Ticino
(localita' Picchetta) Cameri
lun, mer, gio 9.30-12.30, mar e ven 9.30-14, sab 14-18.30, dom 100-12.30 e 13-18.30
ingresso libero