Luis Gomez Armenteros
Susana Pilar Delahante Matienzo
Grethell Rasua
Celia Yunior
Lida Abdul
Olga Chernysheva
Lin Yilin
Giuseppe Stampone
Jorge Fernandez Torres
Giacomo Zaza
I lavori di artisti cubani in dialogo con opere di autori di altri Paesi. La mostra mette in risalto la portata immaginaria e riflessiva dell'artista sempre in bilico tra i poli distinti dell'individualita' e del contesto nel quale si trova ad operare.
El artista entre la individualidad y el contexto
a cura di Jorge Fernandez Torres e Giacomo Zaza
Il Padiglione della Repubblica di Cuba partecipa alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia con la mostra El artista entre la individualidad y el contexto, curata da Jorge Fernández Torres e Giacomo Zaza, e presenta i lavori dei quattro artisti cubani Luis Gómez Armenteros, Susana Pilar Delahante Matienzo, Grethell Rasúa e Celia-Yunior in dialogo con le opere dell’afghana Lida Abdul, della russa Olga Chernysheva, del cinese Lin Yilin e dell’italiano Giuseppe Stampone.
La mostra risalta la portata immaginaria e riflessiva dell’artista sempre in bilico tra i poli distinti dell’individualità e del contesto nel quale si trova ad operare. El artista entre la individualidad y el contexto ci porta a riflettere non soltanto sui micro-sistemi, e sul contesto cubano, ma anche sullo spazio globale, sul network digitale, sui processi economici mondiali, sull’ambito antropologico e ontologico in aree geografiche come la Russia, la Cina e l’Afghanistan.
Le otto narrazioni del Padiglione di Cuba incorporano un andamento non lineare, tra spazio individuale e spazio collettivo, tra discussione e decostruzione, analisi e proiezione mentale. Ciascuna di esse diventa un contenitore di frontiere linguistiche ed estetiche: uno spazio ‘sensibile’ di mutazioni e espansioni. Si passa dall’orizzonte sociologico dell’opera Notes on the Ice di Celia-Yunior e Casa particular di Giuseppe Stampone, alla riflessione cinica di Luis Gómez Armenteros con l’opera La Rivoluzione Siamo Noi, così come l’azione inconsueta nel video Triumph di Lin Yilin. Ed ancora dal gesto-dichiarazione De la permanencia y otras necesidades di Grethell Rasúa, e dall’avatar ‘Flor Elena Resident’ in Dominadoras inmateriales di Susana Pilar Delahante Matienzo, al confine tra realtà attuale, memoria e sogno nelle opere In Transit di Lida Abdul e Screens di Olga Chernysheva, artista selezionata da Okwui Enwezor per la mostra All The World’s Futures.
Per i curatori “il Padiglione sottolinea la capacità dell’artista di dar vita ad un dialogo e ad una narrativa che, partendo dal bagaglio eidetico e identitario del singolo, approda ad una esperienza dilatata tanto verso il mondo e il vivente, quanto verso il contesto sociale e culturale, l’ambito politico e le sfere normativizzate. L’artista rappresenta simbolicamente uno spazio posto nel mezzo: una zona continuamente vulnerabile dove poter viaggiare. Il viaggio effettuato è nel cambiamento sostanziale dei nostri sistemi percettivi, nella contaminazione dei processi creativi con il tessuto urbano, il design, il rinnovamento tecnologico, che a Cuba risultavano dei lontani sistemi di realtà”. In conclusione “questo progetto seleziona una generazione di pratiche artistiche che, da una parte, assorbe la forza del proprio archivio, le tracce ideologiche rivoluzionarie connaturate, l’intimo e la soggettività come fonte infinita di input, e dall’altra attraversa la realtà sociale, cavalca la trasformazione etica, nonché estetica”.
Inaugurazione 8 maggio ore 18
Isola di San Servolo
Venezia
mar-dom 11-17, chiuso lun
ingresso libero