Architetto dello Spirito. La sua simbologia emerge in questi ultimi lavori di disegno architettonico e arte miniaturistica.
Nella splendida e prestigiosa cornice del Museo di Sant’Agostino, scrigno che possiede circa quattromila esemplari di sculture realizzate nei secoli, da fine del Duecento a tutto il Settecento, tra marmi, pietre, legni, avori, accanto ad epigrafi, gioielli, terrecotte e ceramiche, all’interno del chiostro medievale del Convento Agostiniano e della sua Chiesa sconsacrata nel 1798 per soppressione dell’ordine religioso, sapientemente, con grande eleganza e coraggio, l’artista di origine austriaca, Peter Nussbaum, presenta le sue opere nella mostra personale “Architetto dello Spirito”.
Nussbaum dedica la sua vita, la sua espressione e devozione artistica, i suoi studi alla ricerca della luce, generata da forme e colori, ma anche all’analisi dei numeri, dei simboli, delle geometrie in modo così totale e filosofico, da farne il suo stile caratteriale e di esistenza.
Analizza e sperimenta i colori primari, le declinazioni del pantone, trasformando la violenza ed intensità inconfutabile e non mascherabile degli stessi, in nuovi colori eterei dalle sembianze quasi intangibili e divine. Analizza il significato scientifico ed empirico dei numeri, ben sapendo che gli stessi sono e rimangono prima di tutto immagini.
La sua simbologia, apparentemente nascosta dalla pregevole tecnicità, ancor più in questi ultimi lavori di disegno architettonico e arte miniaturistica, in realtà emerge con forza non appena ci si accinge a leggere la sua Arte.
Dai circuiti numerici delle schede di computer, evidenti testimonianze della nostra epoca, ma al contempo chiari rimandi a culture maya ed egizie; dagli angeli geometrici ma densi di anima e spiritualità e sculture duecentesche che appaiono come ombre nelle sue opere, sino alle Cattedrali, per lui il passaggio è relativamente breve. Ciò che l’uomo spesso legge intangibile, insignificante e statico, è per lui invece semplicemente una combinazione di numeri ed energie diverse.
Alla continua ricerca della sempre più totale consapevolezza della vita e della propria spiritualità strettamente interiore, Nussbaum percorre un cammino di crescita artistica e personale molto profondo ed elevato. Ecco che in questa mostra diventa “Architetto dello Spirito”.
Analizza attentamente il significato delle Cattedrali, intese non solo come luogo sacro, ma anche come spazi di immensa spiritualità ed energia, talmente radicate nelle pietre di cui sono costruite, da mantenerne intatta la forza spirituale nei secoli anche laddove sconsacrate per volere umano, proprio come accadde alla Chiesa di Sant’Agostino ove si celebra la mostra.
Studiosi di diverse epoche, “operai” di scritti e testimonianze fondamentali nella ricerca sul “segreto” delle Cattedrali e sull’unione tra spirito e lavoro manuale, hanno analizzato tali luoghi di culto. Nicola de Lyre, poeta del XV secolo, scrive: “Il senso letterale insegna i fatti, l’allegoria quello che bisogna credere, la morale quello che bisogna fare, l’anagogia quello verso il quale bisogna tendere”, sintetizzando il metodo impiegato dagli operai, compagni e maestri della massoneria per comprendere, insegnare e costruire le Cattedrali Gotiche.
La Cattedrale ha, infatti, la sua base sulla terra e si innalza verso il cielo; è simbolo vivente e tangibile dell’unità della creazione del Grande Architetto dell’Universo, così come dell’operario muratore che varca la Cattedrale, cammina sulla terra ma, innalzando lo sguardo, vede il cielo stellato dipinto sulla volta della Loggia, simbolo dell’apertura del tempio.
Nussbaum ci ricorda che tutte le Cattedrali gotiche del 1200 sono dedicate a Notre-Dame, alla Vergine, e ci “spiega” con i suoi dipinti, che la dislocazione di questi edifici sacri traccia sulla terra francese il disegno della costellazione della Vergine.
Forse questo il motivo della scelta di erigere nell’allora piccolo borgo duecentesco di Chartres, una delle più importanti e belle Cattedrali di Notre-Dame.
L’arte del nostro “Architetto dello Spirito” ci conduce a studiare meglio la concezione della Cattedrale in senso architettonico: la pianta è sempre a forma di croce. Il braccio orizzontale corrisponde agli equinozi e solstizi, mentre quello verticale corrisponde ai poli estremi in rapporto con l’equatore. Simbolicamente così l’uomo al centro della croce, si trova al centro del mondo e di se stesso, in perfetto equilibrio. Non a caso l’altare maggiore nelle Cattedrali gotiche si trova proprio al centro delle due braccia della croce.
Studiosi dell’architettura gotica hanno scoperto che spesso all’inizio della navata centrale, era posto un labirinto, di cui purtroppo si hanno poche testimonianze e reperti, se non ad Amies (ove però è presente una replica ricostruita in epoca successiva) e, appunto, a Chartres.
In tali labirinti, anticamente definiti “il cammino di Gerusalemme”, era impossibile perdersi, esistendo un unico accesso ed un’unica via percorribile per arrivare al centro, perché la vita iniziativa è una ed una sola, ma sufficiente per arrivare al centro del nostro essere, per trovare equilibrio e per dare un significato alla nostra esistenza.
Così come nella progettazione delle Cattedrali, così nelle opere di Nussbaum, nulla è casuale o studiato per una mera ambizione estetica; tutto ha un significato profondo e una chiave di lettura.
Attraverso la trascrizione delle piante planimetriche e l’inserimento di ombre di opere scultoree, quasi iconografiche o di simboli storici, religiosi, scientifici, la lettura di ogni singola opera è completa per comprendere la corretta interpretazione della Cattedrale raffigurata e arrivare alla consapevolezza che essa trasmette.
Molte sono le testimonianze storiche tradotte in scritti; Nussbaum artista a cavallo tra il 1900 e il nuovo secolo è uno dei pochi contemporanei ad analizzare e raccontare, attraverso la sua Arte pittorica, il passato, i secoli scorsi e quella simbologia oggi troppo spesso sconosciuta ai più.
Fa del suo dono, mezzo di comunicazione quale l’Arte deve e può essere, un richiamo alla storia in modo estremamente dettagliato e profondo seppur non tipicamente figurativo.
Inaugurazione 10 maggio ore 17
Museo di Sant'Agostino
piazza Sarzano, 35 R Genova
mar 9-18, mer-sab 9-19, dom 9.30-19.30
ingresso libero