Kouros arte contemporanea
Aversa (CE)
via Magenta, 81

Giuseppe Di Guida - Felix Policastro
dal 8/5/2015 al 22/5/2015

Segnalato da

Giuseppe Di Guida




 
calendario eventi  :: 




8/5/2015

Giuseppe Di Guida - Felix Policastro

Kouros arte contemporanea, Aversa (CE)

Retropagina. "Uno spazio di liberta' senza la pretesa di essere i depositari universali del bene e del bello, ma per stimolare la critica, liberarsi dall'incantesimo dell'aura misteriosa della bellezza".


comunicato stampa

a cura di Jose' Siloca

La perfetta realizzazione del dominio globale della finanza passa attraverso l'ideologia del pensiero unico (democratico?). Questa democrazia è così perfetta da non voler più essere criticata, tanto da far apparire insensato ogni pensiero non in linea con i luoghi comuni di una presunta ragionevolezza. Tutti i valori dell'esistenza sono annullati, uniformati all'economia: maggior profitto al minor costo per pochi eletti e vaghe promesse di uguaglianza per tutti gli altri. Uniformità di pensiero e concentrazione della ricchezza in poche mani è la vera ideologia dell' oligarchia finanziaria. La destra e la sinistra sono scomparse, si sono adeguate alla politica spettacolare delle riforme annunciate ma mai davvero realizzate, affinché nulla cambi rispetto dell'assetto fondamentale del capitalismo. I piccoli cambiamenti ammessi sono solo quelli che tendono a rafforzare le strutture del capitale: a diminuire le residue resistenze sociali, ad annullare i diritti acquisiti, a rafforzare i privilegi della minoranza di potere. Nessun partito oggi osa più dichiararsi anti-capitalista. Raffinate strategie di persuasione, come la continua rievocazione di spettri dittatoriali del passato, sono utilizzati dai funzionari della propaganda per giustificare un futuro spettrale sempre uguale al presente. Se dovessimo leggere libri con belle copertine tutte diverse ma con le pagine dove si ripete all'infinito la sola parola bellezza, democrazia oppure libertà, anche se si tratta di belle parole, leggere non avrebbe senso, e la nostra esistenza sarebbe un deserto. Cosa sarebbe il mondo totalmente globalizzato , governato da un solo regime, anche se si chiama "democrazia"?

L'arte non sembra sfuggire del tutto alle tecniche di accerchiamento del sistema: relegata al ruolo esclusivo di produzione estetica, svuotata di forza critica, è utilizzata spesso per stendere un velo di bellezza su ogni sorta di discarica. Le belle architetture dei padiglioni degli expo coprono, come un tappeto troppo corto, i prodotti malsani delle multinazionali e il sistema corruttivo. Per non parlare di tutto quell'intreccio di relazioni, compromessi e privilegi di una certa oligarchia artistica che, parallelamente a quella politico-sociale, con le stesse logiche muove il mondo dell'arte. Il nostro progetto, deciso a voltare pagina, punta a ripristinare la necessaria autonomia che consente all'arte di camminare sulle proprie gambe, che confida nel proprio valore, che non ha bisogno di compromessi con strutture di potere per sopravvivere. Se storicamente il connubio arte potere è sempre esistito, è altrettanto vero che la grande arte del passato in vari modi ha reagito, ma i compromessi storici oggi non possono più essere una giustificazione. L'arte non come dilettevole ornamento quindi, ma come presenza critica e immaginativa. Arte come vista acuta sulla contemporaneità e divergenza verso nuovi orizzonti di vita libera e piena. Il progetto retropagina è la possibilità di immaginare, scrivere o dipingere un'altra pagina. Prevede una serie di attività, interventi, mostre, in varie sedi, ed è oriento a rilevare e promuovere la ricchezza di un'arte indipendente, contro la dittatura del pensiero unico, che si vuole instaurare a tutti i livelli della cultura. Si parte con due artisti: Giuseppe Di Guida/Felix Policastro dal 9 al 24 maggio 2015 presso la Kouros art gallery via Magenta- Aversa. Due diversi linguaggi, la doppia faccia di una cartolina, con doppio titolo: panopticon di Giuseppe Di Guida e nonc'èversodistarecomodi di Felix Policastro . Ciò che conta non è certo il culto delle personalità artistiche, ma sta nel mezzo, tra le idee, i linguaggi , è lo scarto che apre una radura. Doppia immagine speculare, forse il bianco e il nero, il tragico e il comico, il bello e il brutto, si scoprirà la sera dell'inaugurazione: Sabato 9 maggio alle ore 19,30. Un confronto stimolante nell'indistinto oceano dell'estetico. Condividere uno spazio di libertà senza la pretesa di essere i depositari universali del bene e del bello, ma per stimolare la critica , liberarsi dall'incantesimo dell'aura misteriosa della "bellezza" dettata dagli "esperti" curatori di un regime che impongono l'arte da mercanteggiare per ogni stagione. Questo è un progetto aperto, può essere liberamente adottato o trasformato da chiunque ne condivida (o non) in generale il contenuto.
Da un'idea di Giuseppe Gi Guida

Panopticon
... "un cane invecchiato alla catena" che ha rivolto il suo rancore contro il mondo e la vita, questo è l'uomo in generale per F.Nietzsche. Tutte le sue più grandi creazioni: Religione, Morale, Scienza, Arte, e oggi, Economia e Democrazia, da promesse di liberazione si sono rivelate favole, potenti narcotici che mitigavano il dolore dei carcerati, mentre gli venivano strette al collo robuste catene. La stessa Ragione e l' amore per la conoscenza, speranza di riscatto dalla condizione bestiale, sono state asservite alla potenza dominante come volontà di sapere. Per Bacone infatti potere e sapere erano sinonimi, il puro amore per la conoscenza non era affatto disinteressato. Sapere e potere hanno intrecciato anelli d'acciaio lungo la storia e hanno raggiunto il più sofisticato livello di efficienza nelle moderne democrazie occidentali. Il potere autoritario, ben mascherato dai miti della modernizzazione democratica, si è specializzato passando attraverso la razionale evoluzione delle sue varie forme: dal sangue dei vinti, al supplizio pubblico dei condannati, dalla preghiera dei sottomessi, all'organizzazione sociale e politica, in ogni modo come una potenza dominante. L'ultima di queste potenze è oggi la finanza multinazionale, con la sua abnorme concentrazione di ricchezza soprattutto nei paradisi fiscali. M. Foucault nei suoi scritti ricostruisce la lucida metamorfosi moderna delle tecniche di assoggettamento sociale e di evoluzione dell'esercizio del potere. Dagli ultimi atroci supplizi pubblici ( lo squartamento di un condannato nel 1757 ) al Panopticon di Bentham (strutture penitenziarie di segregazione e di sorveglianza) alle tecniche di addestramento disciplinare, militare, sanitario e scolare: Sorveglianza, esercizio, manovre, annotazioni, file e posti, classificazioni, esami, registrazioni. Tutto un sistema per assoggettare i corpi, per dominare le molteplicità umane e manipolare le loro forze...Una microfisica del potere , una tecnologia minuziosa insinuante, dispositivi minimi di una anatomia politica dei dettagli, che investe tutto il corpo sociale. Il panoptismo planetario è la condizione generale del mondo attuale. Il suo guardiano invisibile è l'oligarchia finanziaria internazionale. Satelliti spia in orbita, intercettazioni, servizi segreti, telecamere ad ogni angolo delle città, banche dati di ogni individuo, sondaggi su tutte lei attività sociali e private, televisione e giornali, registrano e classificano, condizionano e determinano tutti i nostri comportamenti, le scelte di vita, il pensiero. I"valori" fondamentali della cultura sono stati depotenziati al ruolo di retorica inefficace e ridotti a forme mascherate del potere. Come non pensare al "senso greco del limite" per contrapporlo al corrotto sistema cannibalesco tra politica, impresa e finanza? Ma se da un lato é da recuperare per opporlo all'ideologia senza limiti della minoranza capitalista, dall'altro, quale valore assume per quei popoli della terra che già da sempre sono sottomessi al dominio del limite? Il grande miraggio di benessere e democrazia, pur essendo una promessa mai del tutto esaudita, paradossalmente è la "perfezione fragile" che rende immodificabile questo sistema. Perfino il suo più inconcepibile nemico, il terrorismo, con i suoi inutili, spietati riti di morte, favorisce il nemico: il terrore è educativo (come ben spiegava G.Debord) per le masse soggiogate e impaurite . Violenza e recupero di vecchi "valori" non servono a scardinare tutte le forme mascherate del dominio. Bisogna uscire in primis dalla situazione attuale di incantamento, dal regime di neutralizzazione, che è l'arma principale che il potere finanziario adopera per assicurarsi l'eternità. La neutralizzazione mette fuori gioco ogni pensiero della differenza, accetta e promuove solo una politica convergente, un individuo dipendente e servile, una cultura del consenso, una scienza applicata al consumo, un'arte neutra: tutto questo è l'instaurazione universale del pensiero unico planetario.

A. Gramsci detestava ogni forma di indifferenza è neutralità. Questo stesso atteggiamento critico mi tiene distante da ogni sistema che tende a favorire la produzione di arte essenzialmente estetizzante, politicamente corretta, sistematicamente integrata, economicamente controllata, affiliata, pubblicizzata, parcellizzata e ridotta a ruolo specifico, isolata nel proprio recinto specialistico, staccata dall'accadere storico e dalla vita, l'arte per l'arte. La coscienza estetica, fondata su un complesso sistema internazionale di promozione, tende a ridurre le opere d'arte ad oggetti belli. Come dilettevoli ornamenti, da fruire solo esteticamente, le opere, isolate nei musei o nelle grandi mostre, curate da espertissimi curatori e pubblicizzate da patinate riviste del settore, sono così facilmente monetizzabili, un prodotto di lusso ad alto rendimento, destinato ai caveau svizzeri dei nuovi ricchi finanzieri asiatici: l'arte contemporanea? "L'esperienza dell'arte non deve venir falsata riducendola a un semplice momento della cultura estetica, in modo da neutralizzarla in ciò che autenticamente vuole essere" (H. G. Gadamer). " Nell'epoca del lavoro" (o del capitalismo) alla "grande" arte manca l'aria, il respiro libero tanto che essa si è dovuta involgarire, travestire per sopravvivere perché ormai le dedichiamo i "resti" del nostro tempo, delle nostre forze, come si fa con la piccola arte della ricreazione, della dilettevole distrazione. Tuttavia non per questo dobbiamo essere in collera con essa: "Ringraziamola per il fatto che preferisca vivere così piuttosto che fuggirsene: ma confessiamoci anche che per un'età che un giorno introdurrà di nuovo nella vita giorni di festa e di gioia liberi e pieni, la nostra grande arte sarà inutilizzabile". Mi piace pensare che forse con la parola"inutilizzabile" Nietzsche volesse dire semplicemente che in un tale mondo, finalmente realizzato, arte e vita sarebbero la stessa cosa. In questo mondo asfittico, invece, dove solo il disgusto e il vomito sembrano essere gli unici segnali di corpi ancora vivi tra una moltitudine di fantasmi senza organi, tra rassegnazione e consenso indifferenziato "solo un Dio ci può salvare"? M. Heidegger, a sua volta, pensava ad un Dio fuggito dal mondo che solo l'arte può raggiungere e interrogare. Se l'esperienza dell'arte è evento, accadimento, che modifica realmente chi la fa e chi la riceve, allora non è mai neutrale, in ogni epoca, trasformandosi, inaugura un mondo, apre orizzonti nuovi, impensati, nei quali si dispiega l'essere che si rinnova nel susseguirsi storico delle generazioni. Forse per noi è l'unica e l'ultima creazione umana che ancora può aprire una radura, una speranza sempre rinnovata di libertà e di vita piena. Per questo motivo tutti i poteri forti, quando non la possono dominare, la eliminano: il nazismo la perseguitava come degenerata, Il terrorismo la distrugge, la democrazia occidentale la corrompe, neutralizzandola tra le merci.

Inaugurazione sabato 9 maggio ore 19,30

Kouros arte contemporanea
via Magenta, 81 Aversa
ingresso libero

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