'Risonanze': l'artista espone una quarantina di dipinti, tecniche miste su carta da lucido, di formato piccolo e medio-grande, appartenenti al periodo 1998-2004. La pittrice utilizza la carta da lucido, materiale di per se' estraneo ad un uso strettamente artistico, che si e' rivelato denso di possibilita', in relazione alla sua ricerca che investe anche il rapporto immagine/supporto.
'Risonanze'
Mercoledì 14 aprile 2004 alle ore 18 all'Archivio di Stato di Milano s'inaugura la personale 'Risonanze' di Clara Matelli, che espone una quarantina di dipinti, tecniche miste su carta da lucido, di formato piccolo e medio-grande, appartenenti al periodo 1998-2004.
La pittrice utilizza la carta da lucido, materiale di per sé estraneo ad un uso strettamente artistico, che si è rivelato denso di possibilità , in relazione alla sua ricerca che investe anche il rapporto immagine/supporto.
La carta, attraverso un processo lento di sedimentazione (del pensiero e della materia pittorica) si trasforma da superficie in 'pelle', corpo, dove si conciliano tensioni molteplici di diversa natura come presenza e memoria, figurazione e astrazione, materiale e immateriale, perizia tecnica e libertà inventiva.
Scrive Bruno Pedretti in uno dei due testi introduttivi al bel catalogo della mostra (Edizioni Bolis, pgg.104) che 'la carta da lucido si stira tagliente o si corruga con risultati geologici trattenendo sempre una trasparenza ispessita da cui colore, crepe, parole, talvolta segni e mappe, affiorano matericamente quali sedimenti'.
Ognuna di queste opere appare come frammento, poiché Clara Matelli, più che un'idea di compiutezza, ricerca l'espressione di una relazione tra le parti. Il titolo unico 'Risonanze', al cui interno ciascun dipinto si definisce rispetto agli altri in base alla dominante cromatica ( 'Risonanza in ocra'; 'Risonanza in verde e viola'...), allude anche a questa idea di opere 'aperte' che rinviano le une alle altre.
E' il modo in cui l'immagine prende corpo a contare per l'artista, sia che le forme siano "riconoscibili", echi della natura (rami, tronchi, cortecce..), spogliate però del dato naturalistico per ricercarne le linee di forza, sia che siano "astratte", dove il colore libera la forma dalla necessità di denotare.
'Sono opere – dice l'artista - che appartengono a una necessità contemplativa'.
Nel suo testo in catalogo, scrive Walter Guadagnini: 'Lentamente, la materia si deposita sulla superficie, lentamente cresce di velatura in velatura, sino a prendere corpo, a divenire presenza fisica, sino a chiedere di toccare con gli occhi. [...] A Matelli interessa ciò che questi nomi (nomi di cose e di pensieri) possono divenire nel tempo del fare; un tempo che si dà , in questo caso, per infinito, senza un prima e un dopo; senza soprattutto un inizio e una fine. Un tempo che evolve secondo le leggi non scritte di un'esperienza che, come il respiro, non presuppone evoluzione ma continuità .'
Clara Matelli, nata a Milano, ha lavorato come architetto nel campo del recupero edilizio per diversi anni, dedicandosi poi esclusivamente alla pittura.
Ha esposto a Roma e ha tenuto una personale al Palazzetto dell'Arte di Foggia nel 2001.
Ha realizzato inoltre alcuni cicli pittorici legati a testi poetici per le Edizioni Pulcinoelefante.
Ora vive e lavora tra Milano e la campagna emiliana.
Nell'immagine: Risonanza 1998 cm 102x69.
Inaugurazione mercoledì 14 aprile 2004 ore 18
Orari: lun, ven 10-15; mar, mer, gio 10-18; sab 10-14; chiuso la domenica.
Ingresso libero
Per informazioni: 02-7742161
Ufficio Stampa Delos 02.8052151
Luogo: Archivio di Stato – Palazzo del Senato – Via Senato 10, Milano