Galleria d'arte 13
Reggio Emilia
Via Roma
0522 453857
WEB
Michael Kenna
dal 14/5/2015 al 27/6/2015
gio-dom 9:30-13 e 15:30-19:30
340 2397567

Segnalato da

Sara Cavagnari - Galleria 13



approfondimenti

Michael Kenna



 
calendario eventi  :: 




14/5/2015

Michael Kenna

Galleria d'arte 13, Reggio Emilia

19 fotografie di diversi Paesi del mondo. Paesaggi fuori dal tempo, colti all'alba o al crepuscolo dove la luce si dissolve e la figura dell'uomo scompare.


comunicato stampa

Michael Kenna è uno dei fotografi più internazionali del nostro tempo, conosciuto a livello mondiale, è rappresentato dalle più importanti gallerie d’arte del mondo. La sua internazionalità la ritroviamo, non solo nell’apprezzamento globale da parte di pubblico e di critica dei suoi lavori, ma anche nei soggetti scelti, scorci presi da ogni angolo del mondo. Kenna infatti non si limita a rappresentare i paesaggi inglesi dove è cresciuto, ma è preso dall’insopprimibile voglia di viaggiare, di visitare Paesi lontani, restando costantemente affascinato dalla scoperta di nuovi scenari di cui cerca di catturare l’atmosfera, imprimendola sulla pellicola.

La mostra raccoglierà 19 fotografie, scatti presi da diversi paesi del mondo, dal Marocco al Giappone, dalla Francia all’India, da Venezia all’Australia, e ancora dalla Cina, Sud Corea, Ucraina, Norvegia e Stati Uniti. Sono paesaggi fuori dal tempo, presi all’alba o al crepuscolo dove la luce si dissolve in atmosfere patinate, dove la figura dell’uomo scompare e noi diventiamo osservatori privilegiati degli scenari che Kenna ha saputo catturare.

Biografia
Michael Kenna nasce a Widnes, Lancashire (Inghilterra) nel 1953. Dopo avere a lungo sognato di dedicarsi alla pittura, studia fotografia al London College of Printing. Nel 1975 la mostra The Land, a cura di Bill Brandt, al Victoria and Albert Museum di Londra gli rivela le straordinarie possibilità della fotografia artistica; oltre a Brandt, Kenna riconosce di avere guardato con interesse a Atget, Emerson, Sudek, Bernhard, Callahan, Sheeler, Stieglitz. Alla fine degli anni Settanta, Michael si trasferisce negli Stati Uniti, e va a vivere a San Francisco – in seguito, abiterà prima a Portland e poi a Seattle, dove attualmente risiede.
A San Francisco incontra Ruth Bernhard (1905-2006), sensibile fotografa di nudi e di nature morte, della quale diventa assistente, aiutandola nella stampa delle sue immagini e maturando una grande esperienza in camera oscura, che nitidamente si rivelerà nel tempo in tutto il lavoro di Kenna.

Pressoché dagli esordi, Michael sceglie il paesaggio come tema elettivo delle sue fotografie, avviando una infaticabile ricognizione sugli infiniti volti segreti del pianeta, e arrivandone a toccare tutti i continenti; gli esiti di questi viaggi e soggiorni, determinati da commissioni o da scelte personali, vengono documentati in alcune monografie specifiche e nei cataloghi delle mostre a lui dedicate. Tra le tante esposizioni che si sono tenute in spazi pubblici e in gallerie private, ricordiamo quelle in vari musei francesi, statunitensi, giapponesi – ultima quella alla Bibliothèque Nationale de France di Parigi nel 2009. Tra i suoi cicli ci piace ricordare L’impossibile oblio, sui campi di concentramento e di sterminio nazisti, esposto anche a Palazzo Magnani nel 2002, come sezione della mostra Memoria dei campi.

Biografia in inglese
Michael Kenna was born in Widnes, England in 1953. As one of 5 children born to a working class Irish-Catholic family, he initially aspired to enter the priesthood but his passion for the arts led him to The Banbury School of Art where he studied painting and then photography. Later he attended The London College of Printing and began working as a photographer and artist. He moved to San Francisco in 1977 where he was astounded by the number of galleries the city housed which allowed artists to showcase and sell their work.

San Francisco has remained his home ever since. Michael Kenna's work has often been described as enigmatic, graceful and hauntingly beautiful much like the Japanese landscape. Kenna first visited Japan in 1987 for a one-person exhibition and was utterly seduced by the country's terrain. Over the years he has traveled throughout almost the entire country constantly taking photographs. From these many treks the book Japan, featuring 95 of these photographs, was conceived.

The simplicity and clarity of Kenna's Japan alludes to rather than describes his subject allowing the viewer to have a completely unique and tailored interpretation. He has described this body of work as, "more like a haiku rather than a prose"; his work being like photographs written in short poem form. Kenna's photographs are often made at dawn or in the dark hours of night with exposures up to 10 hours. Kenna has said "you can't always see what's otherwise noticeable during the day… with long exposures you can photograph what the human eye is incapable to seeing".

Michael Kenna's prints have been shown in numerous exhibitions throughout the world with permanent collections in the Bibliotheque, Paris; The Museum of Decorative Arts, Prague; The National Gallery of Art, Washington DC; and the Victoria and Albert Museum, London. Kenna has also done a great deal of commercial work for such clients as Volvo, Rolls Royce, Audi, Sprint, Dom Perignon and The Spanish Tourist Board. Japan is one of 18 books of Kenna's photography to have been published to date.

Testo per mostra
Micheal Kenna, fotografo paesaggista statunitense, tra i più celebri e apprezzati del mondo, esplora le potenzialità della fotografia analogica attraverso scatti di fotografie in bianco e nero ai sali d’argento con viraggio conservativo al selenio. Nominato nel 2000 Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dal Ministero della Cultura francese, Kenna è noto per il suo stile inconfondibile, caratterizzato dal bianco e nero e dall’utilizzo della fotografia analogica con cui ritrae i luoghi utilizzando punti di vista nuovi e inaspettati in grado di conferire loro un ché di metafisico e mentale. I suoi scatti sono realizzati in momenti della giornata in cui la luce deve ancora manifestarsi completamente a plasmare i soggetti.

I suoi soggetti sono la natura, i tesori architettonici, le città e le aree industriali, che si ammantano di una propria bellezza inquietante anche nel caso più eclatante delle centrali nucleari. Michael Kenna guarda a questi luoghi da inaspettati punti di vista fisici e mentali e lo fa muovendosi in certi momenti della giornata in cui la luce deve ancora manifestarsi per plasmare quei soggetti che sono solo dei concetti immateriali e praticamente invisibili.

Tempi di posa lunghissimi che restituiscono immagini materiche e languide, spesso realizzate di notte, non senza difficoltà ed eventuali “fallimenti” messi serenamente in conto. E' un mediatore, uno straordinario traduttore poliglotta capace di comprendere e immedesimarsi in luoghi e culture così lontani da apparirci spesso scontati anche a causa delle migliaia di immagini-clone che quotidianamente si impongono ai nostri occhi e inaridiscono la nostra immaginazione invece di stimolarla. Un artista capace di rinunciare alla velocità per sintonizzarsi su canali di pacifica e rispettosa convivenza con i luoghi da lui visitati e studiati.

Lontano da periodi e da orari dettati da quegli automatismi che ci portano a muoverci tutti contemporaneamente e convulsamente, per farci scoprire ciò che non abbiamo mai avuto nemmeno il tempo di notare. Lontano dall’inquinamento visivo e acustico delle metropoli per riscoprire luoghi e rumori ormai dimenticati. Da cercare e ascoltare, non da subire.
Il suo linguaggio è fuori dalle mode, non “fuori moda”, solo perché, come alcuni asseriscono, romanticamente ancorato alla fotografia analogica e non ancora catapultato nel mondo del digitale. Anche se entrambe le vie portano a risultati potenzialmente simili e comunque emozionanti, egli sceglie la via della riflessione e dell’argento a quella dell’impetuosa cavalcata sull’onda dei pixel. Con il tempo si è forgiato uno stile indiscutibile e inconfondibile, osservando il mondo con lo sguardo dello scultore che di fronte al blocco di marmo sa già dove vuole arrivare ma sa anche che quello che sta per intraprendere sarà un lungo e difficile percorso.

Dalla penombra dei luoghi in cui fisicamente si trova, Kenna parte per un viaggio che non si esaurisce mai dopo i suoi lunghi click ma continua anche più tardi in un luogo altrettanto buio, la camera oscura, dove alla flebile presenza di una lampadina rossa il fotografo si trasforma in stampatore per rivedere e ridonare nuova luce a ciò che aveva già osservato. O forse solo immaginato.

Inaugurazione venerdì 15 maggio dalle 17:30 alle 23

Galleria d'arte 13
Via Roma Reggio Emilia
gio-dom 9:30-13 e 15:30-19:30
ingresso libero

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