Fabio Paris Art Gallery
Brescia
via Alessandro Monti, 13
030 3756139 FAX 030 2907539
WEB
Silvia Chiarini
dal 16/4/2004 al 5/6/2004
030 3756139 FAX 030 2907539
WEB
Segnalato da

Fabio Paris




 
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16/4/2004

Silvia Chiarini

Fabio Paris Art Gallery, Brescia

Death Valley '69. Nel suo lavoro pittura, disegno e ricamo si fondono all'insegna del recupero e della reinterpretazione di elementi e suggestioni pop e vintage degli anni '50 e '60, con l'intento di focalizzare stereotipi e modelli sociali imposti dalla cultura di massa e dalla pubblicita'. Installazione sonora di Simone Tosca


comunicato stampa

Death Valley '69

con installazione sonora di Simone Tosca

Prima personale italiana per la giovane artista di origine faentina (n. 1978) segnalatasi, non solo a livello nazionale, per l'originale ricerca in ambito pittorico, in cui pittura, disegno e ricamo si fondono all'insegna del recupero e della reinterpretazione di elementi e suggestioni pop e vintage degli anni '50 e '60, con l'intento di focalizzare stereotipi e modelli sociali imposti dalla cultura di massa e dalla pubblicità.
Dall'originaria autoreferenzialità di figure, temi ed oggetti tratti dai rotocalchi patinati, Silvia Chiarini procede attraverso una sorta di riallocazione e ridistribuzione dei modelli originari in situazioni narrative, ipotizzate e presagite più che realmente compiute, costruite sul dettaglio e sullo scorcio, ottenute attraverso la sottrazione di elementi didascalici e decorativi, il decentramento delle figure sul piano, la monocromia dei toni pastello, quando non l'acromia.
La negazione del paesaggio attraverso i pattern di fondo, costruiti come una griglia irregolare di alveoli dalle tonalità kitsch e zuccherose, acuisce l'effetto riduttivo e genera una sorta di trama sulla quale il soggetto, decontestualizzato e prosciugato nella sagoma e nella silhouette, si muove nell'anonimato, in una straniante atmosfera metafisica.
Ma proprio l'imperfezione del pattern, la delicata alternanza di sfumature ed ombre, serve da chiave per rendere appieno l'estrema mobilità e duttilità del supporto, che diventa superficie instabile e liquida, sulla quale gli oggetti paiono nell'atto di emergere o annegare progressivamente, come da una sorta di limbo virginale. è come se quelle cellule del fondo, dai colori kitsch che vanno prevalentemente dal rosa al prugna, si coagulassero fino a materializzare ed espellere, rispetto ad un ipotetico ed indistinto magma mediatico e figurale, brandelli spremuti ed irrisolti di un immaginario collettivo, dai connotati metonimici e simbolici.
In tutto questo, l'introduzione del dettaglio ricamato come addizione segnica, tesa a raggiungere un perfetto equilibrio compositivo, crea un ulteriore piano di lettura, nel contesto di una stratificazione che alla bidimensionalità apparente oppone una rilevanza (in senso letterale e figurato) prima concettuale che plastica. L'idea di svelamento dell'immagine, come object trouvé di una memoria universale, rigurgitato da una sorta di frattura spazio temporale, invade lo spazio della tela fino ai bordi esterni e si manifesta nelle carte da lucido lavorate in negativo sul verso, nell'opaca trasparenza del recto, esaltando la qualità diaframmatica del supporto.
Proprio il tema del diaframma diventa, in mostra, un pretesto per sperimentare un coinvolgimento dello spazio della galleria e del pubblico nel processo innescato dall'opera.
C'è, in Silvia Chiarini, la segreta consapevolezza di muoversi in un contesto, quello del rapporto tra realtà e finzione, che sarebbe più comodo affrontare all'insegna della trasgressione sfacciata, della triviale ironia, del documentarismo asettico; ma è proprio nello sforzo analitico che la sua ricerca si radica e trae spessore, riscattando un mondo in apparenza tranquillizzante e affettato, svelando un retroscena claustrofobico, inquieto ed ossessivo, dove governa lo spaesamento, la mancanza di memoria, l'annullamento della storia, l'omologazione e lo stereotipo.
Alfredo Sigolo

VERNISSAGE sabato 17 aprile ore 18.00

fabioparisartgallery
via Alessandro Monti 13 - 25121 Brescia - tel. 030 3756139
dal lunedi al sabato 15/19 - festivi su appuntamento

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