Col ferro e col fuoco. Le sue opere sono cromaticamente dominate dai quattro colori individuati dall'artista per simboleggiare metaforicamente Padre, Figlio, Spirito Santo e Uomo.
a cura di Alvaro Spagnesi
Il sacro è un elemento della struttura della coscienza e non un momento della storia della coscienza. L'esperienza del sacro è indissolubilmente legata allo sforzo compiuto dall'uomo per costruire un mondo che abbia un significato.
(Mircea Eliade, Congresso di Storia delle religioni, Boston, 1968)
Dal 27 maggio al 4 giugno Simultanea Spazi d’Arte, realtà curatoriale ideata e gestita dalle storiche e critiche d’arte Roberta Fiorini e Daniela Pronestì, presenta la mostra personale dell’artista pugliese Michele Di Leo dal titolo Col ferro e col fuoco, che dopo la tappa fiorentina si sposterà nei prossimi mesi a Dresda e a Praga. L’inagurazione si terrà mercoledì 27 maggio alle 17.30.
Il tema delle opere è di grande attualità e riguarda il ruolo delle religioni e il rapporto con il sacro nel mondo globalizzato. Come scrive il curatore Alvaro Spagnesi nel testo introduttivo alla mostra, l’arte di Michele Di Leo si manifesta in modo perentorio e improvviso come una tempesta che non sembra lasciare scampo, uno tsunami devastante fatto di colori e materia che si fondono e s'aggregano incessantemente in un farsi e disfarsi dell'esistente fisico e metafisico.
Le sue opere - prosegue il curatore - sono cromaticamente dominate dai quattro colori individuati dall'artista per simboleggiare metaforicamente Padre, Figlio , Spirito Santo e Uomo presentato, quest'ultimo, come dice lo stesso Di Leo, "sotto forma, materia dell'entità spirituale globale". Ora il discorso continua e si fa ancora più urgente l’esigenza di affrontare il nodo sul concetto di “sacro” alla luce delle recenti contrapposizioni belliche e terroristiche deflagranti in tutto il mondo in nome di allucinanti posizioni pseudo-religiose che travolgono ogni fremito di umanità. La personale dell'artista Di Leo si preannuncia come un percorso affascinante volto ad annullare, ed allo stesso tempo ad esaltare, le convergenze fra i popoli nel segno di un rinnovato umanesimo.
La riflessione su tale situazione lo porta a concentrarsi sui simboli delle tre grandi religioni monoteiste: usando croce, mezza luna, e stella ebraica, sono state composte tutte le opere di questa mostra. Compaiono spesso tre cuori allusivi alla Trinità (Padre, Figlio e Spirito Santo), e la simbologia del Pesce, in evocazione dei miracoli qui rivolto a sfamare il bisogno di pace fra gli uomini. L’'occhio supremo di Dio come quello del grande fratello che osserva per poi giudicare tutte le azioni dell’uomo. Ma i cuori tornano anche come simboli di amore e perdono per azioni sbagliate compiute dagli uomini.
Rispetto alle opere del passato, quelle in mostra a Firenze presentano una visione nuova e permeata di speranza. Partito, qualche tempo fa, da riflessioni in cui tutto era serrato nel dolore smodato della morte - scrive Spagnesi -, in cui “Il buco dei sogni” sembrava contemperare il colore roboante e la sordità degli scuri in un contesto astratto in irto di punte e linee e plaghe triangolari, oggi Di Leo si apre alla speranza di una utopica fusione di amore che permetta di superare proprio la morte quale unico effetto della lotta tra popoli e individui dalle diverse ideologie o/e religioni.
Michele Di Leo nasce a Bari nel 1955; studia al Liceo artistico (sezione accademia) e all’Accademia di Belle Arti di Bari (sezione pittura) e successivamente consegue la Laurea Specialistica in “Arti visive e discipline dello spettacolo” e si specializza in “Pedagogie e Didattica di carattere clinico” ed in “Psicologia delle Comunicazioni sociali”. Abilitato in Discipline Pittoriche, Disegno e Storia dell’Arte, Pittura Decorativa e Scenografica, attualmente è titolare della cattedra di “Discipline Pittoriche” presso il Liceo Artistico Statale “G.De Nittis” di Bari. Le sue opere risultano presenti in diverse collezioni pubbliche e private in Italia ed all’estero. Si sono occupati di lui diversi quotidiani e trasmissioni televisive.
Inaugurazione mercoledì 27 ore 17.30
Simultanea - Spazi d’Arte
via San Zanobi, 45 Firenze
dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19
ingresso libero