Marco Circhirillo
dal 10/6/2015 al 23/6/2015
Segnalato da
10/6/2015
Marco Circhirillo
Casa della luna rossa, Monza
Psicotriopie. Immagini fotografiche lontane da qualsiasi esigenza di pura immediatezza, di interesse per il dato sensibile, fenomenico.
La personalità, l’indole, il carattere di Ennui, il soggetto di questo ritratto, o forse sarebbe meglio dire la protagonista di questo racconto di Marco Circhirillo, vengono restituiti in tutta la loro complessità attraverso una immagine fotografica che, cristallina, compositivamente equilibrata e resa viva da un uso sapiente dei contrasti tra luce e ombra, traduce nella tangibile illusione di realtà tipica della fotografia una dimensione speculativa che travalica, decisamente, la soglia della fenomenicità. Anzi, proprio nella sua evidenza visiva si palesa tutto lo spessore dell’identità di Ennui, come di quella di ogni persona. Credo si possa per altro affermare, senza forzature, che l’intera ricerca di Circhirillo ruoti da tempo intorno al tema dell’identità e che abbia spesso raggiunto esiti convincenti proprio perché egli lavora con il mezzo fotografico, costruendo immagini dense, complesse, nelle quali alla ricercatezza estetica e formale fa da contrappunto una intensa articolazione di senso: in esse, infatti, si rincorrono suggestioni e allusioni, citazioni colte ed elementi metaforici, quando non espressamente simbolici.
Immagini fotografiche, quindi, ma lontane da qualsiasi esigenza di pura immediatezza, di interesse per il dato sensibile, fenomenico. Ennui è uno dei “ritratti multipli” di Circhirillo e in esso la tensione dialettica tra eleganza e intensità espressiva si fa particolarmente evidente. Come sempre accade nei lavori dell’artista, anche in questo caso siamo di fronte ad un uso del mezzo che, in qualche misura, sembra paradossale, ma che invece affonda le sue radici in una ricca tradizione, che ha origine in tempi lontani, sin dall’inizio della storia della fotografia e che, negli ultimi trent’anni, ha trovato nuova forza. Ricorrere alla fotografia per realizzare immagini che non sono, e non vogliono affatto essere, realistiche significa da un lato sganciare definitivamente il mezzo da ormai vieti legami con istanze di trascrizione del reale, dall’altra sfruttare appieno la valenza intrinseca dell’immagine fotografica, ossia quel portato di realtà che la rende così differente da ogni altra immagine iconica. Circhirillo mette in scena la natura umana, la molteplice identità sottesa ad ogni essere, attraverso un’eco di figure che dialogano l’una con l’altra, amplificando l’espressività della figura che, posta proprio in primo piano, raccoglie su di sé il nostro sguardo. Uno sguardo, però, che deve indugiare e lasciarsi condurre dentro l’immagine per poterne cogliere appieno lo spessore.
Cristina Casero
Il progetto è stato segnalato come "Editors' choice" dal Premio Celeste
http://www.premioceleste.it/opera/ido:334722/
Nota biografica: Marco Circhirillo è nato nel 1980 a Parma, dove vive e lavora. Ha conseguito la Laurea in Arte, Spettacolo e Immagine Multimediale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Parma e la successiva Laurea Magistrale in Storia dell’Arte Contemporanea. La sua ricerca espressiva riguarda in particolar modo la fotografia, dove la passione per la storia dell’arte lo spinge a dialogare costantemente con i grandi maestri, spaziando dall’analogico al digitale.
Le varie serie che ne derivano, ciascuna con le proprie peculiarità formali ed espressive, sono spesso accomunate dall’indagine sul tema del doppio alchemico. A marzo 2014 è stata pubblicata da Rubbettino la monografia a cura di Giorgio Bonomi, Marco Circhirillo. Doppelgänger 2005-2013.
Inaugurazione 11 giugno ore 18
Casa della luna rossa
via Lambro, 1 Monza
ingresso libero