MEF - Museo Ettore Fico
Torino
via Francesco Cigna, 114
011 853065, 011 2376369
WEB
Liberi tutti!
dal 6/7/2015 al 17/10/2015
merc, gio, ven 14-19, sab e dom 11-19

Segnalato da

Giuseppe Galimi




 
calendario eventi  :: 




6/7/2015

Liberi tutti!

MEF - Museo Ettore Fico, Torino

Arte e societa' in Italia - 1989-2001. Una ricognizione di quegli artisti che hanno segnato il decennio lasciando in eredita' un'immagine dell'arte italiana fluida e trasversale. In contemporanea la mostra di Ettore Fico con dipinti che hanno come tema predominante il Mediterraneo.


comunicato stampa

mostra e catalogo a cura di Luca Beatrice, Andrea Busto e Cristiana Perrella

Liberi tutti! Arte e società in Italia. 1989 – 2001 presenta il primo tentativo di analisi attraverso una prospettiva storica della generazione di artisti italiani attivi tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Duemila.
Un periodo, dalla caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989) al crollo delle torri gemelle a New York (11 settembre 2001) in cui società e cultura hanno conosciuto cambiamenti particolarmente intensi, in attesa di un altro cruciale passaggio, l’avvento di un nuovo secolo e di un nuovo millennio.

In un brevissimo arco di tempo, infatti, l’affermazione della cultura digitale rivoluziona il nostro modo di vivere. La diffusione del virus dell’AIDS segna un cambiamento nei rapporti interpersonali, minando la libertà sessuale conquistata nei decenni precedenti allo stesso tempo stimolando una nuova riflessione sull’identità di genere. Si diffonde una maggiore consapevolezza dei problemi ambientali e, soprattutto, con la fine della guerra fredda e lo scioglimento dell’URSS, l’affermarsi di dinamiche economiche globali e con i grandi flussi migratori verso i paesi più sviluppati e liberi da conflitti, cambia la percezione del mondo e dei suoi confini e l’incontro tra culture lontane si fa esperienza quotidiana.

L’arte esprime il proprio tempo e, a volte, è in grado di anticiparlo, fornendo consapevolezza sulla realtà che viviamo. Dal 1989 al 2001 essa stessa è dunque cambiata con una velocità sconosciuta, aprendosi a nuovi temi, nuovi linguaggi, e includendo nel suo sistema le espressioni di culture e ambiti geografici prima ignorati.
Benché forse meno sollecitata dai grandi cambiamenti geopolitici e culturali, rispetto a paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna o a realtà emergenti come la Cina, la scena artistica italiana degli anni Novanta risponde in modo significativo ai tempi e alle domande che pongono, è ricca di novità ed effervescenze creative: si può infatti parlare forse dell’ultima generazione artistica uscita in maniera compatta e propositiva sulla scena internazionale.

Una generazione che, rispetto a quelle precedenti, pratica una grande libertà stilistica, formale e di contenuti. Passando dalla pittura al video, dall’installazione alla scultura, dalla fotografia all’oggetto, i giovani artisti prevalentemente nati negli anni Sessanta che emergono nell’ultimo decennio del Novecento, stupiscono per la “leggerezza pensosa” delle loro proposte, per l’impegno nel metterle in scena; sono fortemente legati all’aspetto progettuale, spesso dialogano tra di loro e si relazionano ad altri linguaggi, ad esempio la letteratura ma anche il cinema e la scena musicale, vivacissima come non accadeva da tempo.

Liberi tutti!, titolo che si ispira a una canzone del gruppo torinese Subsonica uscita nel loro secondo album Microchip emozionale del 1999, sottolinea l’ampio spazio di possibilità (ma tutt’altro che privo di regole) aperto dall’arte italiana degli anni Novanta. Un momento particolarmente vivace e creativo, peraltro non più ripetutosi in tempi recenti. Una storia che corre di pari passo allo sviluppo della nostra società, in un decennio ancora non facilissimo da identificare, ma la cui distanza temporale ora sembra essere sufficiente per uno sguardo non viziato da pregiudizi né esaltazioni.

Se Milano può apparire il centro del mercato delle giovani gallerie e della presenza di un gran numero di artisti provenienti da tutta Italia, Torino sviluppa un’importante politica culturale che la porterà, dopo la prima grave crisi economica, a trasformarsi da realtà industriale a città del turismo e della vocazione sperimentale; Roma, da parte sua, raccoglie l’eredità della Transavanguardia con diverse figure significative e anche il Sud, in altri momenti poco considerato, si mostra vitale e stimolante. Poiché l’Italia è tradizionalmente un paese senza centro, fondamentale è il ruolo della provincia: molte gallerie e spazi espositivi di rilievo sorgono fuori dalle aree metropolitane e va segnalato il nuovo ruolo assunto dai musei di arte contemporanea, la cui nascita si data proprio tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta.
Liberi tutti! vuol essere dunque una ricognizione puntuale di quegli artisti e quelle opere che hanno segnato un lungo decennio che ha lasciato in eredità un’immagine dell’arte italiana, fluida, trasversale, dinamica, oltre gli steccati e incredibilmente contemporanea. I curatori Luca Beatrice e Cristiana Perrella, che negli anni Novanta pubblicarono due testi di critica militante, Nuova Scena (G. Mondadori, 1994) e Nuova Arte Italiana (Castelvecchi, 1998), hanno selezionato 62 artisti per un totale di oltre 70 opere prodotte tra il 1989 e il 2001.

Artisti in mostra
Mario Airò, Stefano Arienti, Matteo Basilé, Massimo Bartolini, Alessandro Bazan, Vanessa Beecroft, Elisabetta Benassi, Simone Berti, Betty Bee, Monica Bonvicini, Botto & Bruno, Paolo Canevari, Monica Carocci, Maurizio Cattelan, Umberto Cavenago, Loris Cecchini, Marco Cingolani, Sarah Ciracì, Roberto Cuoghi, Cuoghi Corsello, Mario Dellavedova, Bruna Esposito, Lara Favaretto, Flavio Favelli, Giovanni Frangi, Giuseppe Gabellone, Stefania Galegati, Angiola Gatti, Daniele Galliano, Francesco Jodice, Massimo Kaufmann, Thorsten Kirchhoff, Luisa Lambri, Armin Linke, Marcello Maloberti, Miltos Manetas, Domenico Mangano, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Marco Mazzucconi, Marzia Migliora, Liliana Moro, Adrian Paci, Luca Pancrazzi, Diego Perrone, Alessandro Pessoli, Cesare Pietroiusti, Perino&Vele, Cristiano Pintaldi, Paola Pivi, Pierluigi Pusole, Andrea Salvino, Lorenzo Scotto di Luzio, Rudolf Stingel, Grazia Toderi, Tommaso Tozzi, Patrick Tuttofuoco, vedovamazzei, Maurizio Vetrugno, Francesco Vezzoli, Massimo Vitali, Luca Vitone, Sisley Xhafa.

Con il contributo di: Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Regione Piemonte, Assessorato alla Cultura
Con il patrocinio di: Città di Torino

Catalogo Tai edizioni

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Ettore Fico
Gli anni del Mediterraneo

a cura di Andrea Busto

La mostra propone alcuni lavori che hanno come tema predominante il Mediterraneo e i numerosi viaggi dell’autore nella culla della nostra antica civiltà.
La vocazione mediterranea di Ettore Fico è testimoniata da alcune serie tematiche ricorrenti all’interno della sua variegata produzione artistica. A partire dagli esordi, il pittore comincia a dipingere con toni terrosi e spenti una natura afosa del Maghreb e contemporaneamente immortala i suoi commilitoni. Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta, l’artista frequenta assiduamente la costiera amalfitana e ne ritrae la rudezza e il folklore. Non mancano infine i contorni del litorale ligure, della Provenza e della Camargue francesi, impiegando una gamma di colori più calda e suadente.

Ufficio stampa
Giuseppe Galimi tel. +39 011 853065 giuseppe.galimi@museofico.it

Inaugurazione martedì 7 luglio ore 11

MEF - Museo Ettore Fico,
via Francesco Cigna 114, Torino
Orari:
mercoledì, giovedì, venerdì ore 14 - 19
sabato e domenica ore 11 - 19
Ingresso:
intero € 10
ridotto € 8: over 65, insegnanti, enti convenzionati ridotto € 5 dai 13 ai 26 anni e gruppi (minimo 6 persone)
gratuito fino ai 12 anni

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