Francesca Checchi
Anne Demijttenaere
Hans-Hermann Koopmann
Maria Pia Picozza
Yongxu Wang
Jonas Clementoni
Portale. Installazione di Arte nella Natura. Gli artisti valutano il luogo, rendendolo proprio, carpendone i suoni, i colori, le forme, i profumi, nella relazione con l'orizzonte, il cielo.
a cura di Anne Demijttenaere
Terra. Terra
Portale
Istallazione di Arte nella Natura
Cinque artisti, a cento metri dal Ponte della Libertà, realizzano l’istallazione monumentale di Arte nella Natura “Terra. Terra”, con il materiale naturale del fitto bosco dell’Isola disabitata di San Secondo, visibile dal treno e dalle macchine che transitano sul Ponte tra Mestre e Santa Lucia. Il modus innovativo per la realizzazione di questo lavoro è di procedere, di pari passo, con la manutenzione della vegetazione effettuata dagli artisti come azione fondamentale all’individuazione del materiale da utilizzare per la costruzione dell’istallazione.
Gli artisti quindi valutano il luogo, rendendolo proprio, carpendone i suoni, i colori, le forme, i profumi, nella relazione con l’orizzonte, il cielo, sentendosi davanti alla storia e non unicamente il frutto di questa e consacrano il luogo lasciandoci il loro segno.
Un progetto ideato e curato dall’artista Anne Demijttenaere sul modello di Opera Bosco Museo di Arte nella Natura, menzione speciale del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa 2010-2011 e 2012-2013 con il contributo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, del Servizio Architettura e Arte contemporanee della Direzione Generale per l’Arte e l’Architettura Contemporanea e Periferie Urbane.
Un’istallazione firmata dagli artisti:
Francesca Checchi, Anne Demijttenaere, Hans-Hermann Koopmann, Maria Pia Picozza, Yongxu WANG, e Jonas Clementoni alla macchina da presa, che, lavorando a gomito a gomito, realizzano collettivamente un’opera anche per omaggiare la laguna di Venezia e come talismano per il ripristino delle cure dell’ambiente che permetteranno alla Laguna di continuare a meritare il suo stato di Patrimonio dell’Umanità.
Progetto realizzato in collaborazione con la Legambiente di Venezia, per alzare, a Venezia, una bandiera in difesa dell’ambiente e sensibilizzare il pubblico internazionale, sulle problematiche ecologiche con lo strumento dell’arte.
Un fare arte con qualità totale nella creazione di un alfabetismo iconico che richiama gli archetipi originari ed esprime una realtà che non lascia distanza tra quello che afferma e quello che è; un fare arte all’interno di un processo produttivo biodegradabile dove gli artisti, nell’atto creativo, estendono il concetto di estetica all’ecosistema utilizzando il materiale naturale grezzo dello stesso luogo senza creare impatto né inquinamento in nessuna fase del processo produttivo. Un’esperienza temeraria e appassionante che si propone come modello estensibile a tutte le attività della nostra società, per liberarci della condizione nella quale ci troviamo.
Il lavoro sarà documentato con riprese video.
Un progetto che risponde all'esigenza di questi artisti ad un atteggiamento di responsabilità sociale realizzando un’istallazione che restituisce all’arte il suo originario contenuto socio-politico-ambientale. Il pensiero, il processo di produzione e l’immagine dell’opera finita, non sono più importanti del modo con cui l’opera vive e si trasforma in rapporto all’ambiente che lo accoglie, dove la natura nel suo insieme è il perno permanente.
Un fabbricare che, equiparando il metodo di produzione al significato e alla sostanza fisica dell’opera, si presenta come propulsore, amplificatore e feed back del pensiero ecologicamente orientato per l’impostazione culturale delle attività dell’intera società.
L’Arte è il simbolo dell’anima dei popoli e i popoli vogliono un mondo ecologico ed equo con l’imprescindibilità di sostituire il consumismo con la creatività bio-degradabile e riportare le foreste, gli oceani, la natura tutta, che sono il nostro essere biologico e il nostro fondamento culturale, al centro della sacralità.
La Legambiente di Venezia
Coordina 2 campi di volontariato di giovani da tutta l’Italia e da altri Paesi del Mondo, impegnati alla pulizia dell’Isola.
Il progetto si avvierà martedì 23 giugno alle ore 15.30 presso il Museo di Storia Naturale di Venezia (Fontego dei Turchi) con una giornata di formazione dedicata ai volontari che parteciperanno al Work-in-progress.
Anne Demijttenaere illustrerà l’attività di Opera Bosco e del progetto “Terra. Terra” per San Secondo. Il servizio “Osservatorio della Laguna” del Comune di Venezia, documenterà le origini e la storia dell'Isola e della Laguna e le evoluzioni della vegetazione. La giovane Associazione veneziana“Isolarion” e gli operatori del Museo di Storia Naturale illustreranno i loro studi e osservazioni sulle specie e i biotipi presenti nell’Isola; come le nidificazioni e migrazioni degli uccelli nell'area lagunare sono messaggio e segnale di riappropriazione, da parte della natura, delle aree lagunari abbandonate e deantropizzate.
Conferenza Stampa per la presentazione dell’istallazione “Terra. Terra”
Museo di Storia Naturale di Venezia
2 settembre 2015 ore 18.00
Il progetto “Terra. Terra” realizzato sull’Isola di San Secondo risponde anche
all’augurio fatto l’anno scorso da Angela Vettese all’inaugurazione della mostra
di Arte nella Natura “VeneziArchiNature” realizzata da Opera Bosco sull’Isola
della Certosa come evento collaterale della Biennale di Architettura di Venezia 2014,
“. . . la città di Venezia è sempre stata percepita primariamente come un luogo di architettura ma raramente è stata veramente percepita nel suo rapporto con la natura. Si è perduto pian piano il senso della Laguna nel suo insieme con tanti punti di iniziative e c’è la grande necessità di creare dei poli, non di attrazione ma, di vero interesse culturale al di fuori del centro storico. Questa iniziativa, nella sua giusta proporzione, che non è gigantesca, nel suo giusto inizio dovrebbe darci la possibilità di un ulteriore elemento da perseguire per il futuro e per una cultura che continua a Venezia”
Angela Vettese
Opera Bosco Museo di Arte nella Natura
Fondato da Anne Demijttenaere in collaborazione con Costantino Morosin. Opera Bosco è un Museo - laboratorio sperimentale all’aperto di arte contemporanea nella natura che si distingue da altri luoghi che ospitano opere d’arte all’aperto, per la sua scelta di realizzare i lavori con i materiali naturali grezzi del Bosco. Si trova a Calcata in Provincia di Viterbo e si estende su due ettari nella Valle del Treja. Un Bosco ricco di una grande bio diversità di alberi e di sottobosco, di massi di tufo, di grotte risalenti alla preistoria, con una sorgente e delle testimonianze etrusche millenarie; antropizzato più di 3.000 anni fa e
giunto fino ad oggi in perfette condizioni ambientali.
OPERA BOSCO Museo di Arte nella Natura è inaugurato, nell’ottobre 1996.
Nel 1997, per il suo standard di qualità, diventa Museo di Competenza dell’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio e oggi fa parte del Sistema Museale MUSART.
Nel 2005 è promosso dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nell’ambito delle “Giornate europee del Patrimonio”, entra negli interessi del Ministero per i Beni e delle attività Culturali, e di diverse università e assessorato in Italia e all’estero.
Nel 2007 Opera Bosco contribuisce alla definizione di linee guide dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio.
Opera Bosco è Menzione speciale del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa nel 2010-2011 e 2012-2013.
In questi diciannove anni di attività, il Museo, svolge attività di educazione artistica ambientale coinvolgendo docenti e studenti di ogni livello scolastico, dall’infanzia all’università e ha realizzato interventi di Arte nella Natura in diversi luoghi in Italia e all’estero.
Ha partecipato alla 14. Biennale di Architettura di Venezia 2014 come evento collaterale con la realizzazione di un percorso di Arte nella Natura sull’Isola della Certosa.
Il Giardino di Pianamola
Fondato da Elisa Resegotti sui Monti Sabatini in provincia di Viterbo, il Giardino di Pianamola è un vero laboratorio botanico e orticolo, paesaggistico e artistico, attuato a partire dal 1993 attraverso il lento recupero di flora autoctona e della macchia mediterranea e ridisegnando le linee dolci di una china devastata dalle ruspe, in armonia con l’ ampio affaccio sul lago di Bracciano e il mare all’orizzonte.
Nel 2007 Elisa, crea Nature and Art Projects, sia per l’ideazione e cura di giardini, con criteri di diversità, sostenibilità e di rispetto del territorio, sia per l'organizzazione e cura di mostre con temi e artisti legati alla relazione arte-natura-paesaggio.
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L’Isola di San Secondo
L'isola di San Secondo, è situata lungo il canale navigabile che collega San Giuliano a Venezia, poco distante dal ponte translagunare. È un isolotto eroso dalle acque, ricoperto da piante e da vegetazione che sommerge quanto resta delle vecchie edificazioni militari ottocentesche. Ed è ora difficile immaginare che per circa otto secoli ospitò delle comunità monastiche attive e che, proprio per la sua posizione, svolse un'importante ruolo nell'ambito delle comunicazioni tra la città d'acqua e la terraferma.
Nel 1034 furono costruiti una chiesa e un convento di monache Benedettine. Nel 1237 da Asti fu trasportato nell'isola il corpo di San Secondo; la leggenda vuole che con l'arrivo del corpo del Santo nell'Isola si vide sgorgare dell'acqua dolce da un pozzo che non ne ebbe mai, e che
quell'acqua possedeva qualità miracolose.
Nel 1533 arrivarono padri Domenicani e durante la peste del 1566 l'isola fu usata come lazzaretto. I Domenicani rimasero sull'isola fino al 1806, quando si ritirarono nel convento dei Gesuiti. La chiesa fu demolita nel 1824 e l’isola divenne presidio militare e polveriera fino al 1961.
Nel 1937 fu utilizzata per operazioni di caricamento di ordigni bellici; dopo la guerra venne concessa in custodia a una famiglia e, per un breve periodo, fu utilizzata per allevamento di animali da cortile. Nel 1950 il Comune, decise di restituirla al Demanio. È abbandonata da circa trent'anni. Agli inizi del secolo la superficie dell'isola era di circa 2 ettari, e ora , a causa dell'erosione, si è ridotta a poco più di un ettaro. La vegetazione arborea, costituita all'inizio del secolo da circa 200 acacie d'alto fusto e da alcuni alberi da frutto, s'è andata sempre più sviluppando in questi ultimi anni. L'isola oggi non conserva traccia di edifici religiosi, ma solo avanzi di attrezzature militari in stato di abbandono.
Un progetto realizzato con la collaborazione dello scultore Costantino Morosin,
della paesaggista e curatrice Elisa Resegotti e il sostegno de
Il Giardino di Pianamola - Nature and Art Projects
L’Isola di San Secondo è stata concessa temporaneamente per questo progetto
dall’Agenzia del Demanio - Direzione Regionale Veneto
Informazioni
Opera Bosco Museo Arte nella Natura
Tel. 0761 588048 – 3282769123
operabosco@operabosco.eu
www.Terraterrasansecondo.it
www.operabosco.eu
Opera Bosco Facebook
Legambiente Venezia
per partecipare come volontari, contattare
tel. 340.6745627
legambientemestre@gmail.com
Il Giardino di Pianamolo - Nature and Art Projects
www.pianamola.org
CREDITI
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Direzione Generale per l’Arte e l’Architettura Contemporanea e Periferie Urbane
Servizio Architettura e Arte Contemporanee
OPERA BOSCO Museo di Arte nella Natura
Artista fondatrice, curatela:
Anne Demijttenaere
Artisti:
Francesca Checchi, Anne Demijttenaere,
Hans-Hermann Koopmann, Maria Pia Picozza, Yongxu WANG
Fotografia, grafica, video:
Jonas Clementoni
Ufficio stampa:
Opera Bosco
Collaborazioni:
Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente di Venezia
Costantino Morosin, consulenza scenografia
Elisa Resegotti, paesaggista e curatrice
Sponsor:
Il Giardino di Pianamola - Nature and Art Projects
Isola di San Secondo - Venezia
Isola di San Secondo Venezia