Calma e gesso. Monocromi da guardare con la lente, vellutati e evanescenti, in cui variazioni minime innescano riflessioni sulla vita stupide e profonde come ogni discussione da bar.
Il biliardo è un gioco che condivide con pochi altri lo status di metafora, la capacità di rappresentare, riassumere o evocare l’essenza stessa dell’esistenza.
Col viso intenso di Paul Newman o la faccia intontita di un bifolco da bettola (che poi può pure essere la nostra, di faccia, mentre ci diamo un tono da spacconi impugnando – male – la stecca) il giocatore di biliardo persegue obiettivi minimi, aleatori ed effimeri con la concentrazione e la pervicacia delle grandi imprese. Insomma, in due parole, la vita.
“Calma e gesso” è l’invito ai giocatori a valutare, non agire impulsivamente, soppesare le proprie decisioni: un’espressione idiomatica entrata nel caotico regno del linguaggio comune. Se hai perso le staffe non sei a cavallo, se pensi di gettare la spugna non ti hanno pestato sul ring, se hai messo le carte in tavola magari non stavi giocando a poker.
Dario Costa ricuce i fili semantici del discorso: coi cubetti usati per ingessare la punta delle stecche e un lavoro delicatissimo e paziente riporta la superficie curva delle palle da biliardo su quella piana e bidimensionale della tela.
Vi traccia poi, lievissimi, i segni che la stecca, colpo dopo colpo, incide ineluttabile sulle sfere di bakelite. Il risultato sono monocromi da guardare con la lente, vellutati e evanescenti, in cui variazioni minime innescano riflessioni sulla vita stupide e profonde come ogni discussione da bar.
Dario Costa (Sassari, 1977) vive e lavora a Sassari.
Inaugurazione 21 luglio 2015 dalle ore 19:00 alle 21:00
Wilson Project Space
via A. Scano 9/B - Sassari - 07100 (SS)
Orari:
Martedì - Venerdì: 16:30 - 20:00
Sabato: 10:00 - 13:00
o su appuntamento