Dibattito sull'Arte Contemporanea - Ombre Prosequio. "L'arte di Gabucci e' antitesi e sintesi allo stesso tempo, lo scontro tra la luce e l'ombra e' senza fine e senza risoluzione".
Si inaugura venerdì 11 settembre alle ore 19.00 Dibattito sull’Arte Contemporanea interverranno : Amedeo Gabucci in Arte deò , Marcello Francolini Critico d’Arte , modera : Giovanni Cardone Storico e Critico d’Arte .
La mostra è stata inaugurata venerdì 4 ottobre Ombre Prosequio di Amedeo Gabucci in arte deò a cura di Giovanni Cardone presso “ Le Scuderie” Caffè Letterario di Villa Favorita Ercolano , con il Patrocinio del Comune di Ercolano in collaborazione con la Universum Academy Switzerland – Regione Campania , e con l’Associazione Culturale Libera/mente. La mostra si potrà visitare fino al 26 settembre 2015. Come ci dice Giovanni Cardone : “L’arte di Amedeo Gabucci in arte deò è antitesi e sintesi allo stesso tempo, lo scontro tra la luce e l’ombra è senza fine e senza risoluzione. Penombra non datur.
Le linee orizzontali e quelle verticali non generano diagonali. Nelle sue opere lo scontro frontale, l’aporia è tra stasi e movimento, tra spazio e tempo. Tra la presenza fisica incombente della figura, del volto, e la sua instabilità, la sua evanescenza, il suo essere transeunte. Il dissidio insanabile è tra l’essere e il divenire, tra il condensarsi della materia e il suo espandersi, esplodere sino alla dissoluzione. Ma la materia in questione è il colore bianco impresso da un timbro sulla tela, con un gesto apparentemente impersonale.
La materia è il nero, l’ombra. Nelle sue opere il conflitto invece è triplice, tra linee orizzontali e linee verticali, tra luce ed ombra, tra gesto e segno, tra le scisse e le ordinate che non si incontrano. Le forze spingono in direzioni ortogonalmente opposte senza incontrarsi, senza fondersi. I gesti orizzontali si sovrappongono o più spesso giustappongono a quelli verticali, generando tensioni. La luce è il risultato di un gioco dove l’ombra affiora morbida e sfumata, quasi evanescente, oppure incombe a larghe strisce dai contorni indefiniti. L’ombra è un panno morbido che avvolge. La luce è un gesto che rende unica l’opera.
L’ombra in deò non è assenza di luce, ma presenza immanente, imprescindibile, incombente. Forse, addirittura, è la luce ad essere assenza di ombra, mancanza, negazione. Non che tutto questo non ci fosse anche prima. Solo che adesso il rigore estremo di queste opere mette a nudo brutalmente gli schemi, e al tempo stesso li rende anche più prepotentemente efficaci.E come possiamo chiamare il conflitto irrisolto tra luce ed ombra, tra essere e divenire, tra gesto e segno, tra orizzontalità e verticalità. A ciascuno poi, se lo vorrà, la possibilità di cogliere i risvolti metaforici di alcuni di questi poli contrapposti: luce ed ombra,gesto e segno, orizzontale e verticale”.
Inaugurazione 11 settembre ore 19
Casina dei Mosaici
Parco della Favorita Ercolano
tutti i giorni 9-22
ingresso libero