Alice Pedroletti
Gruppo A12
Rebecca Agnes
Davide Allieri
Alex Bellan
John Cascone
Umberto Chiodi
Nina Fiocco
Gianni Moretti
Stefania Migliorati
Serena Porrati
Claudio Zecchi
Sezione Piani e' il modulo conclusivo di Progetto Citta' Ideale. Alice Pedroletti, ha coinvolto diversi artisti nel pensare un'opera per lo spazio di un atrio. Claudio Zecchi cura alcuni incontri per Sezione Piani.
Sezione Piani
Progetto di Alice Pedroletti / Incontri a cura di Claudio Zecchi nell’ambito di Progetto Città Ideale
Atrii_
Sezione Piani
è il modulo conclusivo
di
Progetto Città Ideale
, un progetto complesso e articolato che
da circa tre mesi occupa gli spazi di Sala delle Colonne presso la Fabbrica del Vapore a Milano.
Una residenza
-
laboratorio in progress, un processo
aperto e
inclusivo che intende coinvolgere il pubblico,
specializzato e non, con l'obbiettivo di sviluppare nuovi contenitori culturali.
Atrii_Sezione Piani
indaga attraverso l'arte contemporanea e la creazione di un archivio, il concetto di
atrio
o
androne
da un punto
di vista processuale e teorico.
Il progetto,
dell’artista milanese
Alice Pedroletti, in
collaborazione con Città Ideale, chiede agli artisti
coinvolti di pensare per lo spazio di
un atrio, o
per la sua
estensione concettuale
,
un progetto formale declinato con linguaggi diversi,
come
risultato
di una
ricerca
capace di mettere
in relazione l'artista, il luogo e il territorio.
Ogni
artista
coinvo
lto potrà successivamente coinvolgerne
un
altro,
dando così
vita ad
una geografia di
Opere
disponibili e
attivabili dalle Istituzioni o dagli abitanti stessi.
Artisti partecipanti:
Gruppo A12, Rebecca Agnes, Davide Allieri, Alex Bellan, John Cascone,
Umberto Chiodi, Nina Fiocco, Gianni Moretti, Stefania Migliorati, Serena Porrati.
All’interno
di questo
percorso
Claudio Zecchi
, curatore indipendente
e visiting curator di
Atrii_Sezione
Piani
( http://performativepractices.blogspot.it/p/about.html ), curerà
un incontro e due
talk che intendono
riflettere
sul
rapporto tra arte e spazio pubblico e su
come le
pratiche artistiche, curatoriali e istituzionali si
relazionano con il territorio e le comunità locali.
Primo
incontro
15 Settembre 2015
Sala delle Colonne, Fabbrica del Vapore
Ore 18.00
Pratiche performative #1: il complesso rapporto tra territorio, comunità locali e
istituzioni.
Una riflessione ad ampio raggio
avrà lo scopo di rintracciare, seppur parzialmente, i termini di una relazione
tra
istituzioni
e
territori
o, spazio e comunità locali e
come
,
in alcuni casi specifici
,
le comunità stesse
diventano istituzioni d
eterminando il rapporto con i territori.
La
tensione dialettica tra territorio e comunità
locali è infatti capace di generare potenzialmente
coesione e
reciproca identificazione con uno spazio istituzionale.
Partendo da alcuni casi studio specifici verrà t
racciato un percorso inteso ad indagare quello spazio fragile e
precario proprio del rapporto tra arte e spazio pubblico.
L’i
nterdisciplinar
ietà
ha
prodotto
conseguenze di ampio raggio che hanno investito non solo le pratiche
artistiche e curatoriali in senso stretto ma anche quelle istituzionali. Seguendo il terreno tracciato dagli artisti,
le istituzioni, possono infatti aprire una piattaforma pubblica di virtuoso scambio intellettuale lavorando al
fianco di Accademie e Università dando vita ad un rapporto proficuo di produzione del sapere piuttosto che
di riproduzione come spesso accade all’interno di meccanismi logori e conservatori. In questo modo anche
gli spazi fisici in cui le istituzioni di varia natura sono solite trincerarsi e confinarsi si dissolvono in favore di
spazi più ampi e collaborativi in cui s’intessono rapporti di tipo orizzontale anziché verticale. Questo percorso
ha come conseguenza, anche nel caso delle istituzioni, l’immaginazione, il riconoscimento e la formazione di
un pubblico più ampio. Immaginare un pubblic
o significa infatti intessere co
n il territorio in cui si agisce un
rapporto fecondo e bilaterale, un rapporto che è spesso la
ragione, a parti inverse, del riconoscimento
dell’istituzione da parte del pubblico stesso, soprattutto nei casi in cui non si tratta di istituzioni riconosciute
da un protocollo politico ufficiale ma di istituzioni che si muovono nell’ambito del non
-
profit.
In questo senso tra arte, architettura e istituzione si genera
un dialogo fecondo
in cui spesso accade che non
sia solo il pubblico a riconoscere un luogo, uno spazio, conferendogli una dimensione pubblica, istituente (le
istituzioni sono un insieme di
norme, regole, comportamenti, valori ecc.), ma che molto spesso siano le
istituzioni stesse ad auto
-
riconoscersi come tali attraverso un processo di auto
-
istituzionalizzazione.
Un atto
con il quale si sancisce a priori
l’intenzione
di lavorare in una dime
nsione più ampia e non autoreferenziale.
Secondo
incontro
17 Settembre
2015
Sala delle Colonne, Fabbrica del Vapore
Ore 18.00
Pratiche performative #2: il complesso rapporto tra territorio, comunità locali e artisti. Presentazione
del progetto di ricerca sull'area delle ex Officine Meccaniche Reggiane a Reggio Emilia. Genesi,
processo e struttura attraverso i materiali di ricerca
e le immagini di scena.
Conversazione con Alberto Gemmi e Mirco Marmiroli.
Le ex Officine Reggiane sono uno spazio in costruzione, un palinsesto di tempi e narrazioni diverse: prima
centro di produzione per lo sviluppo del trasporto nazionale e per la
flotta aerea dell’esercito italiano, poi
spazio abbandonato e recuperato in tempi diversi, oggi è al centro di una politica di trasformazione
produttiva. In parte già riutilizzato per il progetto del Tecnopolo, le ex Officine Reggiane sono un’area
immensa
e per lo più ancora in attesa di una destinazione e definizione ben precisa.
Il percorso di ricerca di Alberto Gemmi e Mirco Marmiroli, un duo di registi originari del territorio reggiano, si
pone l'obiettivo di esplorare le relazioni in atto tra gli indiv
idui, le forme del paesaggio e i suoi suoni
attraverso un lavoro che si presenta in una forma ibrida tra il cinema di osservazione e quello performativo,
che si attacca alla gestualità dei personaggi attraverso un processo di sublimazione del loro quotidia
no.
Nel corso della serata verranno esplorate quelle forme che hanno scandito, da un punto di vista concettuale
e formale, il procedimento di analisi e di costruzione affrontati dai due registi. Alla conversazione iniziale con
la quale si tenterà di metter
e a fuoco alcuni punti fondamentali del progetto
–
il processo, la pratica e come
questa si relaziona nel suo evolversi con il territorio e le comunità locali
–
seguirà la presentazione dei
materiali di ricerca e la proiezione di quei film essenziali per l
a realizzazione della stessa opera.
Terzo
incontro
19 Settembre
2015
Sala delle Colonne, Fabbrica del Vapore
Ore 18.00
Dispositivi narrativi nello spazio architettonico: opera, spettatore e ambiente.
Conversazione con Andrea Nacciarriti
All’interno di
un dialogo con con Andrea Nacciarriti, si tenterà di ragionare sul rapporto tra arte, spazio e
architettura.
Il lavoro di Andrea Nacciarriti riguarda
, infatti,
la relazione linguistica tra lo spazio e la sua percezione, la
realtà sociale e il contesto antropologico così come l’interpretazione storica e corrente degli eventi. Punto di
partenza della sua ricerca è infatti l’architettura
–
in particolare l’architet
tura radicale
–
che si fonda sul
principio dell’occupazione dello spazio con traiettorie che definiscono e delimitano gli spostamenti umani.
Le opere di Nacciarriti sono dispositivi atti a creare modifiche nello spazio definendone i limiti attraverso un
at
to di abbattimento e ricostruzione che rimette continuamente in gioco il rapporto tra opera, spettatore e
ambiente. Gli spazi, ci insegna l’architettura, si modificano sempre e con essi il modo di interagire ed abitarli
sviluppando un’attitudine ad un rapp
orto non dato una volta per tutte, bensì dinamico, da costruire e
ricostruire nuovamente ogni volta.
INFO:
http://www.progettocittaideale.com/news/atri2/index.html
http://performativepractices.blogspot.it/p/progetti_4.html
Sponsor:
Tanghetti Legnami e Roberto Favaron Impresa Edile
Con il sostegno di Piano B e Videocomunicando
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ATRII / Sez. Volumi
Un progetto di Città Ideale coordinato da Mirko Canesi e Samuele Menin
Progetto Città Ideale riconosce tra i suoi obbiettivi l'indagine, la riattivazione e la ridefinizione degli spazi espositivi, in particolare individuando le possibilità espressive legate a luoghi non generelamente adibiti all'arte contemporanea, quali ambienti adatti ad ospitare il pensiero e le opere degli artisti.
Nel progetto Atrii si invitano alcuni artisti a valutare tali luoghi nel loro potenziale espressivo; in quanto ambienti già definiti da caratteristiche preesistenti, ovvero da un carattere al confine tra connotato nella sua definizione stilistica e al contempo, in parte depotenziato, in termini estetici per via della funzione a cui è adibito.
Gli atrii sono spazi di transizione già fortemente caratterizzati, "semiprivati", di accesso tra luogo pubblico e luogo privato. Nella sezione Volumi s'intende applicare una visione neoplatonica, in cui l'opera può essere pensata come preesitente nello spazio e perciò semplicemente da svelare tramite il gesto dell'artista. I perimetri volumetrici della sua struttura definiscono il limiti fisici entro cui l'artista può intervenire, libero di inserirsi in tutto il resto dello spazio lasciato a sua disposizione: i vuoti.
Superfici, materiali, luci preimostate, i suoi elementi strutturali quali nicchie o basamenti, spazi presenti lasciati vuoti e non destinati le opere si adattano e prendono forma dialogando con lo spazio. A una riflessione teorica segue il suo studio formale per fare in modo che l'opera dialoghi con esso, sia contradicendolo sia confermandone le caratteristiche a seconda delle diverse volontà.
Gli atrii sono spazi di analisi particolarmente interessante:
Saturazione e Desaturazione
Superfici e Materiali
Gradienti di Illuminazione
Volumi pieni e Volumi vuoti
La selezione dei partecipanti è fatta tra quegli artisti che hanno mostrato nella loro ricerca particolare capacità e flessibilità nel comporre, accostare e unire materiali anche diversi tra loro attraverso uno studio approfondito e una critica della forma.
Immagine: Alberto Gemmi e Mirco Marmiroli, progetto di ricerca sul territorio delle ex Officine Reggiane
1 settembre - 10 settembre ore 10.00 - 19.00 / Laboratori Aperti ATRII / Sez. Volumi
11 settembre - 20 settembre ore 10.00 - 19.00 / Laboratori Aperti ATRII / Sez. Piani
Opening e presentazione al pubblico 22 settembre ore 18.00 - 22.00
Sala delle colonne, Fabbrica del Vapore
via Procaccini, 4 Milano
23 settembre ore 10.00 - 19.00
ingresso libero