Questa seconda parte della mostra si concentra sui lavori concepiti e realizzati tra il 2014 ed oggi, e sorprendentemente realizzati con una tecnica per lei assolutamente inedita: il disegno.
Lunedì 21 settembre 2015, dalle 18.30, presso Guido Costa Projects in via Mazzini 24, a Torino, si inaugura la seconda parte della personale dell'artista statunitense Nan Goldin.
La mostra si propone come un dialogo e un compimento del progetto espositivo inaugurato in galleria il 2 luglio di quest'anno, e dedicato ai suoi primi scatti fotografici in bianco e nero, realizzati a Boston tra il 1970 e il 1974.
Questa nuova mostra si concentra, invece, sui suoi lavori più recenti, concepiti e realizzati tra il 2014 ed oggi, e sorprendentemente realizzati con una tecnica per lei assolutamente inedita: il disegno.
Siamo perciò estremamente orgogliosi di poter proporre al pubblico, per la prima volta in assoluto, una parte del suo lavoro d'artista mai giunta finora ad una dimensione condivisa. Il disegno, per Nan Goldin, sebbene esercitato con costanza e rigore ormai da alcuni anni, è stato da lei sempre considerato materiale privatissimo, che raramente ha superato la cerchia degli amici più intimi e la soglia del suo studio .
La mostra raccoglie 25 disegni, realizzati con tecniche diverse su carte di grammatura e formato via via differenti. Una pratica che Nan Goldin esercita con grande libertà, ma estremo rigore cromatico e compositivo, considerando il disegno una sorta di farmaco per l'anima, in segreto e costante dialogo con la sua fotografia di cui, per molti versi, è compimento e sublimazione.
I suoi, sono disegni talvolta tracciati con mano veloce, quasi fossero delle note diaristiche in forma di tratto di penna, pennello o pennarello; altre volte sono estremamente meditati, zeppi di pentimenti e veicolati con tecniche per lei assolutamente inedite, giammai governate dall'esperienza o dall'accademia. In ognuno di essi, però, parla una precisa sensibilità, un'identità forte, una mano.
I temi e i soggetti utilizzati sono vari, dall'annotazione dal sapore diaristico, all'autoritratto, fino alla dimensione onirica, governata da una sorta di scrittura automatica, capace di dare volto a fantasmi e ossessioni.
Per questi motivi la selezione di questo piccolo corpus di disegni è stata particolarmente laboriosa, avendo come obbiettivo primario quello di isolare da una produzione, come si è detto, piuttosto rilevante (è suo costume l'esercizio quotidiano del disegno), quelle opere capaci di condensare in esse modalità espressive ricorrenti, via via fatte proprie, talvolta all'origine di piccoli cicli di lavori, nati da un incontro, da una visita ad un luogo, da un particolare stato d'animo.
Da qualche anno a questa parte, per Nan Goldin disegnare è diventato un esercizio riflessivo assai importante che scandisce i suoi giorni (meglio: le sue notti), un esercizio declinato con estremo pudore ed una certa, comprensibile ritrosia di fronte al giudizio degli altri, al punto che non è stato facile, tantomeno automatico, pensare ad una presentazione pubblica di questo materiale. E' perciò con grande gioia, ma anche con tanta attenzione e delicatezza che ci siamo inoltrati assieme in questo suo universo inesplorato e fragile, seppur vibrante di energia e precisa determinazione.
Il suo disegno dimostra perciò di non essere una semplice divagazione colta e solipsistica, ma è qualcosa di connaturato alla sua urgenza di raccontare e condividere.
Inaugurazione: lunedì 21 settembre ore 18.30
Guido Costa Gallery
via Mazzini 24, Torino
aperta al pubblico tutti i pomeriggi, ad esclusione dei giorni festivi, dalle 15.00 alle 19.00